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Il mondo in tasca

di Ugo Gaudenzi - 12/06/2007



Sono 737 le basi militari visibili che la Nuova Cartagine, la potenza atlantica, ha disseminato nel mondo per controllarlo, dividerlo e occuparlo al meglio. Almeno cinque volte di più sono le “postazioni” militari invisibili anglo-americane, o dirette o comunque dagli Usa controllate, come la Nato. In Italia, com’è noto, grazie ad una ricerca di Alberto Mariantoni, ne sono state individuate 113, tutte segnalate più volte da Rinascita.
Secondo l’ufficiale ma ingannevole “Base Structure Report”, la relazione annuale resa pubblica dal Pentagono - che a fine 2005 fissava il numero delle basi, appunto, in 737 - di queste ve ne sono 38, aree e navali, strategicamente fondamentali.
Secondo i calcoli burocratici del Diaprtimento Usa della Difesa, complessivamente il personale addettoa tale dispositivo bellico assommava nel 2005 a 1.840.062 unità effettive, oltre a 473306 funzionari civili e 203.528 impiegati locali. Il valore patrimoniale assegnato nel budget annuale a tutto il complesso delle basi interne ed esterme al territorio nazionale Usa è stato di 658.100 milioni di dollari. Il Pentagono è peraltro, secondo i dati, il maggior proprietario terriero del mondo, possedendo terra, piste, quartieri, hangars e strutture varie estese per un totale di circa 120 miliardi e 680 milioni di metri quadrati.
Cifre enormi che non riflettono, tuttavia, nemmeno una pallida parvenza della realtà. Infatti dal rapporto sono escluse - per esempio - le guarnigioni in Bosnia o in Kosovo (dove esiste l’enorme Camp Bondsteel, costruito nel 1999 e mantenuto dalla multinazionale Kbr, una filiale della Halliburton), o le basi in Afghanistan, Iraq, Israele, Kirghizistan, Qatar, Uzbekistan, le basi in partrnership con la Royal Air Force. Il rapporto dichiara che queste omissioni si verificano perché... tali basi sono spontaneamente offerte dai Paesi ospiti.
In alcuni casi i governi “ospiti” preferiscono celare l’effettivo dispiegamento militare Usa nel proprio territorio per non rivelare la propria sudditanza o complicità con gli Stati Uniti d’America.
Questo non è il caso dell’Italia. L’Italia è evidentemente un Paese sconfitto, occupato, democratizzato e reso colonia. Dal 1945. Lo sanno tutti. Fin dai tempi dell’Amgot e delle Am-lire.
Soltanto gli italiani fanno finta di ignorarlo. Qualcuno li ha convinti che hanno vinto la guerra. E sono diventati “liberi”. Non è così.