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Fisco: chi lavora è sempre un evasore

di Andrea Angelini - 12/06/2007



A volte sembra che i ministri, in particolare quelli delle tasse, non sappiano in quale Paese vivono, e come lavorino e quali difficoltà incontrino le varie categorie di lavoratori autonomi. Lo Stato che spende male, che non riesce a fare pagare le tasse a tutti i cittadini e che pensa che tutti siano dei potenziali evasori, finisce così per mettere sotto tiro quelle categorie nelle quali, secondo un generale luogo comune, si anniderebbe l’evasione.
Categorie che in conseguenza di tale nomea non possono nemmeno usufruire della solidarietà del resto della popolazione. La revisione degli indicatori di normalità degli studi di settore, ben 200, peraltro con validità retroattiva, previsti dalla Legge Finanziaria, per misurare il reddito presunto delle diverse categorie di contribuenti, ha provocato una generale levata di scudi in quelle categorie, come i commercianti e gli artigiani, che finiranno inevitabilmente per salire nella considerazione del Fisco. Il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli, ha annunciato che le principali associazioni del commercio e dell'artigianato assumeranno una forte posizione comune per contrastare il nuovo corso di Visco. “Siamo per il rispetto delle regole, siamo a favore della lotta all'evasione. Siamo però contrari ad una criminalizzazione del lavoro autonomo che porta a fare operazioni come quella del governo sugli indicatori economici degli studi di settore. Si tratta di una operazione calata dall'alto per fare cassa, un'operazione retroattiva che va contro i principi di equità e selettività che avevamo stabilito con il governo. Vogliamo fare breccia nel governo per cambiare la situazione attuale. I nuovi indicatori sono stati fatti senza nessun confronto, senza nessuna concertazione. Noi non rappresentiamo il popolo degli evasori ma il popolo dei produttori che manda avanti questo paese”. E allora, “Le tasse devono colpire il reddito reale e non il reddito presunto. Questo è un principio assoluto di equità fiscale, quell'equità che è il sistema più efficace e potente contro evasione ed elusione. La lotta all'evasione deve essere fatta in ogni direzione, senza capri espiatori. E poi la pressione fiscale è troppo alta, come è troppo alta la spesa pubblica. Confermiamo il giudizio fortemente negativo sulla Finanziaria. Dopo la manovra infatti è aumentata la spesa pubblica ed è aumentata la pressione fiscale. Non c'è un progetto strutturale per ridurre la spesa, tutto questo è molto sentito al Nord, si tratta della vera causa della questione settentrionale”.
Indignato anche il presidente della Confesercenti, Marco Venturi: “Non è possibile che questi indicatori vengano cambiati ogni volta a seconda del fabbisogno di cassa dello Stato”.
Il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, ha spiegato che con i nuovi indicatori le imprese considerate “non congrue”, passeranno dal 30% al 60% delle imprese artigiane, circa un milione di imprese. “Noi contestiamo questi indicatori, non contestiamo gli studi di settore. Noi non prendiamo dallo Stato donazioni o ammortizzatori sociali come Alitalia e le Ferrovie e non vogliamo essere oggetto di una criminalizzazione, di una caccia alla streghe”.
Il viceministro dell'Economia, Vincenzo Visco, dopo aver affermato che le nuove stime “non sono frutto di improvvisazioni arbitrarie”, ha annunciato che verrà emanata una circolare esplicativa che conterrà alcune misure che a suo avviso dovrebbero attenuare le proteste. I contribuenti che si trovano in una condizione di “marginalità economica” potranno contare su una tassazione forfettaria. Con il contributo dei rappresentanti delle categorie interessate verranno così individuate alcune condizioni di esercizio dell'attività economica per le quali possono essere neutralizzati gli effetti degli indicatori di normalità.
Questa condizione di marginalità potrà essere segnalata dallo stesso contribuente, utilizzando una apposita casella nel modello di dichiarazione degli studi di settore, e potrà essere attestata dai professionisti e dalle associazioni di categoria.
L'agenzia delle Entrate ne terrà conto per selezionare i contribuenti che saranno sottoposti a controllo. E’ facile prevedere che per la propria voracità il governo e Visco provocheranno un aumento esponenziale del contenzioso fiscale e quindi un aumento di spese per lo Stato.