Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / In relazione alla discriminazione operata nei confronti di Massimo Fini. CPE, Preve, Moffa.

In relazione alla discriminazione operata nei confronti di Massimo Fini. CPE, Preve, Moffa.

di Coordinamento Progetto Eurasia - 12/06/2007

Fonte: Coordinamento Progetto Eurasia

In relazione all'articolo apparso oggi 11 giugno 2007 su "Il Giorno-Quotidiano
Nazionale-Resto del Carlino: Io (né rosso né nero) cacciato dai comunisti e
portati via dalla polizia" a firma di Massimo Fini, il Coordinamento Progetto
Eurasia voleva solo integrare quanto segue:
"A parte Massimo Fini, responsabile nazionale di Movimento Zero e probabilmente
un altro esponente del medesimo gruppo, tutti gli altri cacciati dalla piazza e
identificati dalla polizia appartengono o sono simpatizzanti del Coordinamento
Progetto Eurasia, la cui presenza è evidentemente risultata sgradita a causa
della sua non etichettatura partitica o ideologica (cioé né di destra né di
sinistra).
Lo stesso pretesto addotto dalle forze dell'ordine, una mancata autorizzazione
a manifestare, cade se si considerano due fatti noti a tutti:
1) Il Coordinamento Progetto Eurasia era entrato nella piazza (Piazza del
Popolo) dove già si svolgeva una manifestazione autorizzata e quindi non ha
minimamente tentato di occupare altre piazze senza autorizzazione, questo vuol
solo dire che la sua presenza non era gradita né agli organizzatori né alle
forze dell'ordine nonostante l'assoluto carattere pacifico dei suoi componenti;
2) Che i responsabili della distruzione di alcune vetrine nel centro di Roma,
chiusi dalla polizia in una via da entrambi i lati,  sono poi stati fatti
tranquillamente uscire grazie alla mediazione dell'On. Caruso di Rifondazione
Comunista, partito di governo, il che dimostra come in Italia esistano ancora
oggi manifestanti di serie "A" (con i santi in paradiso) e manifestanti di
serie "B".
.................................

SOLIDARIETA' DA COSTANZO PREVE
 
Non ero presente a Roma il 9 giugno 2007.
 
Pur non essendo stato presente a Roma, aderisco
integralmente ai contenuti politici della
manifestazione contro il Governo Prodi e l'assassino
Bush, confluita in Piazza Navona.
Nei confronti del ceto politico professionale
convenuto in Piazza del Popolo provo invece soltanto
estraneità e disprezzo.
Un gruppo di amici mi ha comunicato che ai margini
della manifestazione di Piazza del Popolo è avvenuto
uno sgradevole incidente, per cui un gruppo di
manifestanti del CPE (Coordinamento Progetto
Eurasia) è stato respinto mentre entrava in piazza.
Sono molto dispiaciuto per questo incidente, che
evidenzia la permanenza di concezioni paranoiche sui
cosiddetti pericoli di "infiltrazione".
Solidarizzo con tutti coloro che hanno dovuto subire
questo inaccettabile comportamento.

Costanzo Preve
......................................

A Massimo Fini e al gruppo CPE

 

Cari amici,

sabato scorso ha Roma personalmente ho scelto il corteo principale, ma ritengo comunque che la pluralità di manifestazioni e di opinioni dentro l'obbiettivo comune di protestare contro la politica guerrafondaia di Bush in Iraq, in Afghanistan (e in Somalia), sia stato comunque un fatto positivo. Ed è proprio per questo che vi esprimo la mia solidarietà per quello che è successo a Piazza del Popolo: vi è stato impedito da altri manifestanti di esporre il vostro striscione, e trovo la cosa insopportabile, segnale di una grettezza mentale che mette sempre in primo piano le formule e le etichette e non la sostanza dei contenuti: peraltro ad Eurasia collaborano intellettuali e studiosi di sinistra, né si può dire che le posizioni di Fini sulla Jugoslavia o sull'Iraq si discostino da quelle di chi chiedeva e chiede, a sinistra, la pace vera in entrambe gli scacchieri. Una manifestazione è come un treno, su cui salire con un obbiettivo comune e con un atteggiamento non violento, anche a partire da culture e ideologie diverse. Connivenza con la destra, o peggio col fascismo? Non è certo il vostro caso. E comunque, è chiarissimo che oggi non sono neppure i fascisti o postfascisti il vero rischio totalitario, ma ben altro, qualcosa di veramente pericoloso che putroppo è presente in entrambe gli schieramenti politici del nostro paese.. Dunque la reprssione da voi subita non può che suscitare in me solidarietà nei vostri confronti. A risentirci,

 

Claudio Moffa