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L'uomo non è adatto alla libertà

di Massimo Fini - 12/06/2007

L'uomo non è adatto alla libertà. La Tv olandese Bnn trasmetterà un "reality" in cui una donna di 37 anni, chiamata convenzionalmente "Lisa", malata terminale di un tumore al cervello metterà in palio uno dei suoi reni. I concorrenti, presenti in studio come "Lisa", sono tre persone che aspettano un trapianto. Porteranno con sè i propri familiari, gli amici e, raccontando le proprie storie dolorose, cercheranno di impietosire la donatrice. I telespettatori saranno chiamati a parteggiare per l'uno o per l'altro concorrente mandando "Sms". La scelta finale spetterà alla donatrice, ma naturalmente non potrà non essere influenzata dal tifo dei telespettatori.

Il format, che si chiama "De Grote Donor Show" (Il Grande Donatore Show) è prodotto dalla Endemol di recente acquistata da Mediaset. Il signor De Mol è l'ideatore del "Grande Fratello" da cui sono poi scaturiti tutti i vari derivati.

Si farà quindi non solo spettacolo - questo lo abbiamo già visto - ma gara sul dolore e la disperazione. Naturalmente questi bravi signori hanno già pronte le loro giustificazioni morali. Il proprietario della Bnn, Laurent Drillich, ha dichiarato: «I candidati hanno il 33% di probabilità di vincere ed è sicuramente meglio che essere una delle tante persone in lista d'attesa. «Del resto quando fu mandato in onda in Olanda e poi in mezzo mondo, Italia esclusa, un altro reality, "Miss Ability", che vedeva in lizza ragazze disabili "con almeno un handicap visibile ad occhio nudo", qualcuno disse che nel nostro Paese non era stato trasmesso "non per sensibilità ma solo perché l'Italia ha paura della diversità". Endemol Italia ha fatto sapere, prudentemente, che, per ora, non trasmetterà "Il Grande Donatore Show", ma i suoi responsabili si sono detti convinti che "questo reality non è affatto becero e impietoso, ma al contrario assai nobile", riecheggiando quanto sostiene il patron della Bnn, Drillich, che afferma che il reality dell'orrore ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema dei trapianti perché in Olanda per avere un organo disponibile bisogna aspettare, a volte, fino a quattro anni (Ci sarebbe in realtà da dir molto su questa storia dei trapianti di organi che per qualche vita che salva con operazioni spettacolari, crea un clima generale di non accettazione del dolore, della malattia e della morte che, alla fine, ci fa vivere peggio tutti, sani e malati, ma questo è un altro discorso). La Commissione europea che sta discutendo una proposta di legge sui trapianti che abbia valore per tutta la Ue, si è limitata a definire "Il Grande Donatore Show" un'operazione di "cattivo gusto". E il ministro olandese dell'Educazione, cultura e scienza", il socialista Ronald Hans Plasterk, investito da una serie di interrogazioni parlamentari, ha detto: «La nostra Costituzione impedisce al governo di intervenire direttamente sui palinsesti tv». In nome della libertà d'informazione, naturalmente.

L'uomo non è adatto alla libertà. Le morali, le religioni e persino gli autoritarismi sono nati per questo. Lasciato solo a se stesso l'uomo perde ogni senso del limite e finisce per distruggersi con le sue proprie mani. I Greci, sostanzialmente pagani, avevano introiettato questo senso del limite grazie a una serie di miti dove l'ubrys dell'uomo , il suo delirio di onnipotenza, veniva inesorabilmente colpito dalla phthonos Theön, l'invidia degli Dei. Poi in Europa, fu compito del cristianesimo dettare le regole e i limiti. La "morte di Dio", assassinato dal razionalismo illuminista, è stata - lo dico da onesto pagano qual sono - una tragedia e "incipit tragedia" si intitolava il capitolo in cui Friedrich Nietzsche, nella seconda metà dell'Ottocento, constata che Dio è morto nella coscienza dell'uomo occidentale. La cultura laica e liberale non è stata capace di riempire il vuoto creato dalla "morte di Dio" se non col più sfrenato individualismo e mercantilismo, con valori puramente quantitativi, cioè con "non valori". Nietzsche aveva ipotizzato e sperato che l'uomo , liberatosi di Dio e delle morali eterodirette, sarebbe stato in grado di creare da sè la propria "tavola di valori". Ma così non è stato. Liberato da ogni freno l'uomo occidentale corre dritto verso la distruzione della propria dignità - anzi questo è già abbondantemente avvenuto - e, in prospettiva, della sua stessa esistenza. "Il Grande Donatore Show" ne è solo un modesto segnale.