Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Pizzini perduti

Pizzini perduti

di Claudio Lanti - 13/06/2007

Fonte: La velina azzurra

Torna in campo l’uomo del ’92

                              la carta segreta dei DS

si chiama Giuliano Amato

per un “governo di tregua”

Il nostro corrispondente parlamentare ci trasmette che per un colpo fortunato ha intercettato tre “pizzini”  che  Fassino e D’Alema si sono scambiati durante l’ultima seduta della Camera.  Il primo bigliettino di Fassino, scritto con una stilografica, dice testualmente: “Massimo,  fai benissimo ad essere gentile con Berlusconi.  Ho saputo certe cose dalla fonte che tu sai,  proprio quella autorizzata dal Cavaliere: insomma ci dicono che le intenzioni di Silvio convergono perfettamente con le nostre.  Loro hanno rinunciato per ora a chiedere le elezioni anticipate. Il  voto amministrativo li  ha delusi  dando un vantaggio al centro-destra inferiore a quanto dicevano i sondaggi. Quindi non c’è la base per chiedere a Napolitano di sciogliere il Parlamento o di varare un governo che prepari le elezioni anticipate. Mi dispiace per  Marini e per Lamberto Dini che debbono darsi una calmata.  Però, se è vero che le amministrative hanno congelato la legislatura, comunque hanno sempre indebolito il governo. Il segnale è questo: il centro-sinistra può restare ma Prodi no.   Sono d’accordo anche Fini e Bossi.   Le ultime dichiarazioni di Fini  mi paiono chiarissime. Questa è la linea che la CDL vuole sostenere con Napolitano e che ci propongono per una visione comune.  Che ne dici?”

 

Riportiamo integralmente anche il biglietto di risposta di D’Alema: “Piero, digli che siamo d’accordo. Prodi se ne deve andare,  ma dobbiamo stare  tutti attentissimi: perché questa è la volta che tenteranno di infilarci Veltroni. Hai notato la coincidenza delle intercettazioni?  Vengono fuori proprio adesso che il governo non regge più. E’ come se dicessero: via D’Alema, Fassino e via tutti i vecchi comunisti. Dunque, resta solo Veltroni che si iscrisse al Pci ma senza essere comunista. Lo ha detto lui: un uomo immacolato, un  santo.  Mi pare che anche  Rutelli  si sia già schierato: vuole fare il ministro degli esteri e sta viaggiando a tutto spiano.  Così quelli di Tel Aviv saranno finalmente contenti e non mi romperanno più l’anima.  L’accoppiata Veltroni-Rutelli piace anche agli avvoltoi  di Londra che appoggiano sempre tutti, purché gli cedi la casa, la moglie e altro (a proposito sto leggendo Ezra Pound: ma lo sai che aveva proprio ragione sull’usura?)    Comunque la linea di Silvio è corretta e anzi ci aiuta, perché Prodi sta distruggendo la sinistra. Non possiamo più tenerlo in piedi,  ma noi DS dobbiamo bloccare Walter e Francesco  perché altrimenti perdiamo subito il controllo del Partito Democratico. Anzi tu ed io dovremo andarcene in pensione.  E quindi ho pensato e ripensato, ma  l’unica via possibile è ripescare Giuliano Amato.  Hai visto che si sta già movendo, interviste, dichiarazioni, battute, sta acquistando visibilità. E’ un furbo.  Oggi è un momento irripetibile per lui.  Se sei convinto anche tu, fallo sapere al Colle. Potremmo suggerire la formula di un “governo di tregua” aperto ai contributi dell’opposizione per fare le riforme. E’ una vecchia formula già collaudata nella prima repubblica”.

 

Ed ecco, nel terzo “pizzino”  la replica di Fassino: “Massimo figurati, sfondi una porta aperta.  Avevo pensato anche a Bersani ma in questa fase  è un nome ancora fragile.  I vantaggi con Giuliano sono reali.  E’ uno dei  nostri ma andrebbe benissimo anche al Berlusca.  Nello stesso tempo è amico di quelli di Londra e Washington ancora prima di Walter  e di Francesco. Qui non siamo alle stronzatine  sui Kennedy. Lui ha un curriculum vero: resta  sempre l’uomo  del 1992, l’uomo di garanzia per le  transizioni difficili. Quindi è rispettato dai poteri forti che contano. Vorrei vedere le facce di Paolo Mieli e di Mario Monti. Nello stesso tempo è il ministro dell’interno, quindi possiamo far finta che sia l’uomo forte, che controlla gli apparati, che denuncia le intercettazioni, che magari può trovare una soluzione per il cancro di Napoli.  E così andiamo avanti ancora per qualche mese,  poi si vedrà.  Allora d’accordo. Giochiamo la carta Amato. Ho deciso di non ascoltare un diavoletto che mi dice ‘Piero, stai in guardia, quello è sempre l’uomo del 1992’. Mi viene un brivido, Massimo: non vorrei trovarmi  insieme a te ad Hammamet come capitò a Bettino!   Ma purtroppo dobbiamo fidarci, non abbiamo scelta”.