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TFR: la campagna di (dis)informazione del Governo è pubblicità ingannevole?

di redazionale - 14/06/2007

Fonte: tuapensione

TFR: la campagna di (dis)informazione del Governo è pubblicità ingannevole? L'opposizione tace, il sindacato vende fondi, giornali e tv sono genuflessi, ma chi pensa ai lavoratori? TuaPensione.it!

Attentato, si tratta di attentato!
Ricordi il mitico personaggio di Zelig, Beppe Braida, che racconta lo stesso fatto visto dal TG3, dal TG4 e dal TG5?

Il Governo sta spendendo 17 milioni di euro (circa 33 miliardi di lire) di soldi dei cittadini per (dis)informare sull'argomento del TFR e dei fondi pensione, che riguarda circa 11 milioni di lavoratori dipendenti del settore privato.
La campagna di comunicazione è su televisione, radio, stampa, affissioni e Internet.

La cosa scandalosa e sconcertante è che il messaggio è assolutamente fuorviante e potrebbero esserci gli estremi per una denuncia per pubblicità ingannevole.

I fatti
Gli spot in TV sono necessariamente brevi, ma quelli sulla stampa sono dettagliati; ecco quello che è stato pubblicato su molti quotidiani:

TFR – L’IMPORTANZA DI SCEGLIERE ORA

Entro il 30 giugno tutti i lavoratori del settore privato potranno decidere in assoluta libertà il proprio TFR futuro (cioe’ la liquidazione ancora da maturare) alla previdenza complementare o e invece mantenerlo in azienda. Chi sceglie la Previdenza Complementare puo’ orientarsi su forme pensionistiche collettive, fondi negoziali o fondi aperti, oppure su piani individuali di previdenza.
Ognuno di questi ha i suoi benefici, coma una maggiore copertura previdenziale futura, agevolazioni fiscale o la facilitò di ottenere anticipazioni di denaro sul capitale versato.
Fare una scelta consapevole è importante, perché sta scegliendo oggi cosa è meglio per te il tuo domani

Informati sul sito www.tfr.gov.it e con il numero verde.

SCEGLIERE OGGI PENSANDO AL DOMANI

Nostro commento
Considerazioni sullo spot del Governo
- Neanche una parola sul silenzio assenso, che comporta l'adesione automatica ai fondi pensione senza avere mai firmato niente e senza possibilità di cambiare idea.
E' oramai del tutto evidente che le oligarchie partitiche/sindacali/industriali/bancarie/assicurative/giornalistiche che sono dietro la riforma del TFR puntino sul silenzio-assenso per fare aderire automaticamente milioni di lavoratori ai fondi pensione, senza possibilità di cambiare idea.

E questa sarebbe democrazia e libertà?

- Informazioni a senso unico, tutte sbilanciate a favore dei fondi pensione, di cui si elencano 3 benefici (che in realtà non ci sono) rispetto a neanche 1 del TFR in azienda.

- Non si dice che se si lascia il TFR in azienda si può cambiare idea, mentre non è vero il contrario (cioè se si aderisce ai fondi non si può più portare il TFR in azienda).

- I benefici fiscali sembrano una certezza, mentre in realtà sono una promessa di sconto che dovrà mantenere il Governo che ci sarà fra 10-20-30 anni.

- "Benefici di maggiore copertura previdenziale", non evidenzia il rischio di vedere diminuire il capitale, in quanto i fondi pensione investono sui mercati finanziari e non garantiscono  il rendimento; invece sembra una cosa certa e dà una falsa sensazione di sicurezza.

- Le anticipazioni per il capitale versato si hanno anche con il TFR, con modalità simili.

- Non dice come si fa a decidere (cioè consegnando il modulo al datore di lavoro).

Maggioranza di centro-sinistra e sindacati, sono a favore dei lavoratori?
L'attuale maggioranza di centro-sinistra si dichiara a tutela dei più deboli e dei lavoratori, ma è complice di questa vergognosa campagna, che colpisce maggiormente i + deboli (coloro con meno informazioni e bassa scolarità);  idem i sindacati, bravissimi nell'indire scioperi e riempire le piazze.

L'opposizione di centro-destra, in silenzio!
L'opposizione di centro-destra brilla per il suo silenzio in questa vicenda (d'altronde le legge l'anno fatta loro nel 2005), mentre per altri argomenti (come la rimozione del comandante generale della Finanza) ci sono decine di dichiarazioni dei principali esponenti dei partiti di opposizione.

RAI, dove è il servizio pubblico finanziato con il canone?
A prescindere dalla campagna di (dis)informazione del Governo, la RAI, che incassa 1,6 miliardi di euro all'anno di canone dai cittadini per fare il servizio pubblico, sta facendo pochissimo e male.

Servizio pubblico non significa solo fare alle 4 di mattina le lezioni di matematica che spiegano la differenza fra il seno e il coseno, significa soprattutto informare correttamente i cittadini in orario di massimo ascolto su cose molto importanti per il loro futuro (questa legge riguarda 11 milioni di persone).

Ci dovrebbero essere trasmissioni dedicate e spazi di approfondimento di qualche minuto dentro ogni telegiornale, dando voce anche a chi ha la pensa diversamente, come ha fatto Report su RAI3 1 anno fa, "Le mani sulle pensioni".
Invece quelle poche trasmissioni andate in onda erano prevalentemente tutte a favore dei fondi pensione, con le persone in studio, spesso in conflitto di interessi non dichiarato, osannanti e genuflesse rispetto ai fondi pensione, e sono state dette anche cose che non corrispondono ai fatti.

Le reti private sono mute, sono state oscurate dai comunisti?
Le reti private brillano per la loro assenza (fra l'altro pare che siano di proprietà del leader di centro-destra che ha approvato questa legge, ma forse sono solo pettegolezzi o un curioso caso di omonimia...), pur avendo vari programmi di approfondimento e di inchiesta.
Forse qualche pretore (comunista?) di assalto le ha di nuovo oscurate, come accadde negli anni '80?

I sindacati sono diventati venditori di fondi pensione di categoria
I sindacati, anzichè informare correttamente i lavoratori sui vantaggi e svantaggi, stanno di fatto facendo i venditori di fondi negoziali di categoria (nei quali per legge hanno la metà dei posti nel consiglio di amministrazione), spesso non dicendo le cose che noi scriviamo nella guida sintetica.
Riceviamo ogni giorno email di lavoratori che pensavano di aderire ai fondi di categoria, ma dopo aver visto il nostro sito hanno cambiato idea.

Giornali, no comment!
Fai una prova, leggi gli articoli, scritti da "professionisti" iscritti al medioevale ordine dei giornalisti, in tema di TFR, compresi i vari inserti a pagamento; poi confrontali con la nostra guida sintetica e vedrai la differenza!
Le poche eccezioni si contano sulle dita di una mano monca....
Da notare che la libera stampa riceve 600 milioni di euro di contributi pubblici pagati dai cittadini.

E ai lavoratori, chi ci pensa?
La risposta è: TuaPensione.it!

Nostra campagna informativa per evitare il silenzio-assenso, aiutaci a diffonderla!
Eccola nostra campagna su stampa, affissioni, tv e radio con budget di 0 euro (che ovviamente, non avendo soldi, è solo su Internet sul nostro sito), per informare del silenzio-assenso e dei benefici di lasciare il TFR in azienda:

1) Stampa e affisioni
(clicca sull'immagine per ingrandirla, e poi salvala sul tuo pc, con click destro sull'immagine e poi "salva immagine con nome")

Tuapensione_tfr_silenzioassenso_700

2) Televisione
(clicca sul filmato per vederlo)



3) Radio
Ascolta il file audio MP3.

Ti consigliamo anche di consultare l'ottimo sito di Beppe Scienza e di leggere il suo fantastico libro "La pensione tradita".
E' l'unica persona che da anni evidenzia, documentando con cifre e numeri(è un professore di Matematica), le cose che non vanno nel risparmio gestito e in questo caso dei fondi pensione.

Per evitare che milioni di persone rimangano 'incastrate' dalle conseguenze del silenzio-assenso, diffondi queste informazioni, parlane con:
- amici,
-  parenti,
- colleghi di lavoro.

Il passaparola è un efficace e straordinario mezzo di comunicazione e con Internet in pochi giorni può raggiungere centinaia di migliaia di persone.

Aiutaci, fai presto, mancano pochi giorni al 30 giugno!

Webliografia:
Pubblicità ingannevole, definizione su Wikipedia
Campagna di comunicazione sul TFR del Governo
Campagna di comunicazione sul TFR di TuaPensione.it