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Governo e Bancarotta Tecnica

di Marco Saba - 14/06/2007

Fonte: centrofondi

A commento dell'articolo di Di Pietro sul suo sito:

Consiglio dei Ministri. Le servitù militari

 http://www.antoniodipietro.com/2007/06/consiglio_dei_ministri_le_serv_1.html

 

Caro Ministro,

se si parla di bancarotta e fallimenti è opportuno chiedersi chi sia il massimo responsabile in questo paese (ma anche in altri) di migliaia di fallimenti:

il corrotto sistema piramidale bancario che ci portiamo dietro almeno dal 1945.

Non è un caso che nelle tre religioni principali, cristianesimo, ebraismo ed Islam, gli interessi

(usura) erano condannati come peccato. (Oggi solo l'Islam continua a considerare l'interesse, "riba", come un peccato e da evitare, per questo gli facciamo la guerra).

Glielo spiego come l'ho spiegato ad una operaia che ha fatto la quinta elementare nella speranza che anche Lei capisca, prima che lo capiscano sessanta milioni di persone che prima o poi ve ne chiederanno conto.

Supponiamo che esistiamo solo io, Lei ed un banchiere.

Supponiamo che il banchiere ci conceda a testa 100.000 euro di prestito. Supponiamo che alla fine dell'anno dobbiamo restituirne 105.000 (centomila più un interesse del 5%).

E' chiaro che solo uno dei due potrà farlo poiché all'altro rimarranno disponibili solo 95.000 euro. E qui entra in gioco il fallimento - o bancarotta - con cui i banchieri mannari si appropriano dei beni reali del "fallito". E' una forma di esproprio "legalizzato"

che dimostra come lo stato italiano non sia nemmeno in grado di garantire il minimo: il diritto fondamentale alla difesa della proprietà dei propri cittadini.

Secondo il diritto internazionale (ONU, Ginevra, etc.), basterebbe questo per rendere legale una rivoluzione.

Oppure la secessione. Lo stato ha il DOVERE di difendere gli inalienabili diritti economici dei cittadini. Ne ho parlato con dei partigiani e ho trovato conferme. Uno addirittura si è messo a riorganizzare delle nuove brigate partigiane capendo che il suo lavoro non è ancora finito...

 

Tornando a noi, se la classe politica che Lei rappresenta non è capace di capire che ci hanno messo nelle mani dei banchieri (compreso lo Stato), vuol dire che è una classe di idioti e/o criminali di cui è meglio fare a meno, non le pare? Se non siete in grado di capire che le banche sono perennemente in bancarotta tecnica poiché spendono cinquanta volte quello che hanno realmente in cassa (riserva frazionaria nell'area Euro pari al 2%...), e che i buchi che fanno dobbiamo ripianarli noi con la tassa sul reddito che finisce invariabilmente nelle mani di questi contraffattori legalizzati, è meglio che organizziate presto un esodo di massa ad Hammamet!

 

Cordialmente,

 

Marco Saba