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Afghanistan, Nato sotto accusa: altri 25 civili dilaniati nei bombardamenti aerei

di Enrico Piovesana - 22/06/2007

Ong afgane e occidentali denunciano l’eccessivo e indiscriminato uso della forza contro i civili
Questa notte altri 25 civili, tra cui nove donne e tre bambini, sono morti nell’ennesimo bombardamento aereo Nato. Ne ha dato notizia stamane Mohammad Hussein, capo della polizia nella provincia di Helmand. Il raid aereo è avvenuto ieri sera tardi nella zona di Grishk, contro un agglomerato di case d’argilla dove – secondo il portavoce Isaf, colonnello Mike Smith – una trentina di talebani si erano nascosti dopo aver attaccato un posto di polizia. Le bombe sganciate dai caccia della Nato hanno centrato gli edifici, uccidendo una ventina di talebani e tutti i civili che ci vivevano. “Ci spiace se alcuni civili hanno perso la vita durante l’attacco”, ha detto Smith. 
 
Parenti di vittime di un raid Nato
La denuncia di 94 Ong. “La simpatia di cui le truppe Nato godevano inizialmente tra la popolazione afgana è venuta meno a causa dell’eccessivo uso della forza da parte delle forze straniere: indiscriminati attacchi aerei e bombardamenti d’artiglieria condotti su aree popolate contro obiettivi non chiaramente definiti che, dall’inizio dell’anno, hanno ucciso almeno 230 civili afgani, di cui oltre 60 tra donne e bambini, e incursioni nelle abitazioni private condotte con deliberata violenza, senza il minimo rispetto per le donne e accompagnate da distruzione e furto di beni”.
E’ la dura accusa lanciata nei giorni scorsi dalle 94 Ong afgane e straniere (tra cui Oxfam, Save the Children, e Care International) riunite nell’Agency Coordinating Body for Afghan Relief (Acbar).
 
Una fattoria bombardata dalla NatoI militari respingono le accuse. Accuse respinte dai portavoce della Nato. “Abbiamo sempre rispettato le leggi internazionali nel corso delle nostre operazioni militari”, ha dichiarato da Kabul il maggiore statunitense, Chris Belchera. “Facciamo il possibile per evitare vittime non-combattenti, spesso addirittura annullando all’ultimo momento raid aerei già richiesti”, aggiunge il suo collega, maggiore John Thomas, portavoce della missione Isaf.
 
Jaap de Hoop SchefferLa Nato accusa i talebani. Le critiche delle Ong hanno sollecitato la reazione dello stesso segretario generale della Nato, l’olandese Jaap de Hoop Scheffer. “Noi non uccidiamo la gente in maniera indiscriminata! Sono i talebani che colpiscono intenzionalmente i civili con gli attentati e che si nascondono tra di loro usandoli come scudi umani e provocando vittime civili appositamente per farci perdere il sostegno della gente”, ha detto Scheffer difendendo la legalità delle regole d’ingaggio della missione Isaf – che però sono coperte da segreto militare.
“Se sei il padre o la madre di un bambino morto sotto le bombe della Nato, non stai certo a pensare se quel bombardamento era o meno indiscriminato, sproporzionato o rispettoso delle Convenzioni di Ginevra”, commenta Mike Shaikh, ricercatore per l’Afghanistan di Human Rights Watch (Hrw). “Un genitore pensa solo una cosa: che suo figlio è morto e che è stata la Nato ad ucciderlo”.