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Articoli sull'occupazione in Iraq

di Autori Vari - 25/06/2007

Bagdad oggi
Scene di devastazione da Bagdad occidentale

Healing iraq
Queste immagini sono state prese fortuitamente dai residenti di Bagdad occidentale durante i mesei di aprile, maggio ed giugno 2007. Danno un' idea di quella che è la vita nella capitale irachena quattro anni dopo l'invasione americana: strade abbandonate, costruzioni e veicoli bruciati, mucchi di immondizia unon raccolta e macerie, cadaveri in decomposizioen di sconosciuti nelle strade, blocchi stradali improvvisati disposti dai residenti per difendersi dagli attacchi delle milizia. La maggior parte delle immagini, che stanno circolando sulle message board iracehne in lingua Araba, provengono dal distretto di Jami'a e dalle zone circostanti nella Baghdad occidentale, a popolazione prevalentemente sunnita.

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Magdi Allam o il "golpe morbido"?
Gianluca Bifodilchi
Il fatto che l'Occidente abbia scelto senza riserve di fare di Mahamoud Abbas il simbolo delle speranze della giovane democrazia palestinese, benché sia agli ordini di Ehud Olmert e Condoleeza Rice, e benché i Palestinesi abbiano dimostrato in libere elezioni di preferirgli gli arcirivali di Hamas, potrebbe indurre a ritenere che la nozione di democrazia ha un significato diverso a seconda che si tratti del modo di decidere le cose a casa nostra o a casa degli Arabi. M a sarebbe una conclusione affrettata. Il vero criterio è la conformità di una democrazia e dei contenuti che esprime alle mire e agli interessi del sistema imperiale degli Stati Uniti. Il Presidente del Venezuela Hugo Chávez Frías è trattato dalla "comunità internazionale" (espressione che quando è contenuta tra virgolette indica gli USA e l'Unione Europea) come un appestato, benché goda di un immenso favore popolare, debba la sua autorità ad un processo democratico impeccabile, e, a differenza dei gestori di Guantanamo ed Abu Ghraib, non ha conti aperti sul terreno dei diritti umani...

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LA RETE MONDIALE DELLE BASI USA
JULES DUFOUR, Mondialisation.ca, traduzione Conedonchisciotte
Il controllo delle attività umane, economiche, sociali e politiche mondiali è assicurato sempre più dagli Stati Uniti d’America (USA) la cui volontà di dominio si esprime in una strategia di interventi diretti ed indiretti continui per orientare le norme degli affari mondiali in funzione dei loro interessi. Il Rapporto Globale 2000, pubblicato nel 1980, presentava lo stato del mondo evidenziando le minacce che avrebbero potuto pe sare su questi interessi. Venti anni più tardi, gli Statunitensi, per giustificare, nel contesto della loro sicurezza, gli interventi compiuti ad ogni latitudine, costruiscono la più grande montatura che si possa immaginare: "una guerra mondiale contro il terrorismo" o, in altri termini, una guerra contro quelli/e che osano non voler diventare i loro schiavi...


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Tutto in famiglia: disarmonia a Gaza
Remi Kanazi, Tradotto da Gianluca Bifolchi, Tlaxcala
Una nuova moda va prendendo piede nei circoli politici dell'intera comunit�à internazionale. Dopo la "guerra civile" di Gaza che ha ucciso 90 persone (cioè solo 617.910 in meno della guerra civile americana) tutti, nonni e nipoti, sembrano essere diventati esperti sulla politica palestinese e i suoi affari interni. Hamastan, come ora viene chiamata Gaza, come la moltitudine di cattivi imperi venuti alla luce in tutto il mondo, sta dando la strizza a Fatah, Israele, gli USA, l'Unione Europea, gli Stati Arabi, e tutti gli spettatori di Spider 3. La ragione: Hamas, come mostrava il video "Sculacciare una milizia in tre semplici passi", ha messo in rotta Mohammed Dahlan e i suoi scherani a Gaza prima che il pranzo fosse in tavola. Questa battuta ha spinto Israele e USA a imbarcarsi in una nuova strategia. Le due nazioni stanno rafforzando Mahmoud Abbas, il Presidente Palestinese e capo di Fatah, a causa di una nuova "finestra di opportunità"...

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Iraq, acque agitate nella Green Zone di Baghdad
Ornella Sangiovanni, Osservatorio Iraq
Non c'è pace per la cosiddetta Green Zone di Baghdad, la superfortificata cittadella della capitale irachena, dove si trovano, oltre alle sedi del governo e del Parlamento anche quelle di numerose ambasciate occidentali, a cominciare da Stati Uniti e Gran Bretagna. A lungo considerata ultra-sicura rispetto a possibili attacchi (per entrarci è necessario, oltre a essere in possesso dei necessari permessi, superare una quantità incredibil e di controlli, checkpoint, e "anelli di sicurezza" gestiti da militari e contractor delle più diverse nazionalità), da un po' di tempo la zona si trova a essere regolarmente sotto tiro, e le ultime notizie che arrivano sono tutt'altro che rassicuranti - per i suoi residenti. Sì, perché ora gli attacchi si sono fatti quasi quotidiani, e l'ammissione viene dalle stesse forze armate Usa...

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In Iraq, le misure di sicurezza impediscono agli operatori umanitari di entrare a Falluja
IRIN, traduzione Osservatorio Iraq
Un giro di vite che ormai va avanti da un mese sta impedendo agli operatori umanitari di raggiungere le famiglie sfollate a Falluja, città che si trova nel centro dell'Iraq, e nei suoi sobborghi, mentre un coprifuoco imposto dalle forze Usa sta limitando la possibilità dei residenti di uscire per comprare generi di prima necessità. "Stiamo vivendo come dei prigionieri, privi di assistenza a tutti i livelli. Gli aiuti, che l'anno scorso c'erano sempre, non si vedono più. Contiamo solo su noi stessi, bevendo acqua sporca per sopravvivere, pur sapendo che in questo modo i nostri figli si ammalano", dice Muhammad Aydan, 42 anni, che abita a Falluja, a circa 70 km a ovest della capitale, Baghdad...


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LA TIRANNIA E IL ‘MILITARY COMMISSION ACT’
JACOB G. HORNBERGER, The Future of Freedom Foundation, traduzionr Comedonchisciotte
Nell'episodio tre di Star Wars, in risposta all'atto del senato che garantisce estesi poteri al cancelliere Palpatine, Padme dichiara, "Ecco come muore la libertà: in mezzo a scroscianti applausi". Lo stesso si potrebbe dire del Military Commissions Act (MCA) ["legge sulle commissioni militari" n.d.t.] che è stato recentemente approvato dal Congresso—questo è il modo in cui finisce la libertà, con o senza applausi. Nonostante il fatto che il MCA ha ricevuto solo una modica pubblicità dalla stampa mainstream, è indubbiamente il più minaccioso e pericoloso atto legislativo del nostro tempo. Sospendendo l’ habeas corpus per gli stranieri, adottando la designazione di " combattente nemico" data dal ramo esecutivo sia per gli americani che per gli stranieri, e stabilendo tribunali militari per gli stranieri, questa legge non solo comporta un riordinamento fondamentale del nostro sistema di giustizia criminale ma mette anche di fatto l'esercito Usa a controllo del popolo americano...

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Morire d'omosessualità in Iraq
Sabrina Bergamini, Il Riformista
Denuncia le atrocità commes­se nei confronti di gay, lesbiche, bi­sessuali e transgender in un Iraq ormai «dilaniato dalla guerra»: Iraqi Lgbt è un gruppo per i diritti umani iracheno che opera in dife­sa della comunità gay, lesbica, bi­sessuale e transgender in Iraq. È coordinato da Ali Hili, 34 anni, che vive nel Regno Unito dal 2002. Sul suo blog viene denunciato un elen­co impressionante di persecuzioni, torture e omicidi commessi negli ultimi mesi da mil izie e «squadro­ni della morte». (...) Rac­conta al Riformista Ali Hili: «Il gruppo è iniziato con alcuni amici, abbiamo cominciato a metterci in contatto con la comunità Lgbt ira­chena in Iraq e nel Regno Unito, in Giordania e in Siria, dopo aver ricevuto informazioni sull'uccisio­ne di così tanti miei amici all'inter­no dell'Iraq. L'omosessualità era generalmente tollerata sotto Saddam. Non c'era certamente alcun pericolo per i gay di essere assassi­nati per strada da fanatici religiosi. Dal suo abbattimento, la violenta persecuzione di lesbiche e gay è un fatto abituale. La vita in Iraq adesso è un inferno per tutte le persone Lgbt»...

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Carter dice che USA ed UE devono lavorare per l'unità di Fatah e Hamas
The Associated Press, Tradotto da Gianluca Bifolchi, Tlaxcala
Gli Stati Uniti, Israele e l'Unione Europea devono porre fine alla loro politica di favorire Fatah su Hamas, o condanneranno il popolo palestinese ad un conflitto sempre più profondo tra i due movimenti rivali, sostiene l'ex Presidente JImmy Carter Martedì. Carter, Premio Nobel per la pace, si è rivolto ad una platea di dirigenti di organizzazioni sui diritti umani irlandesi dicendo che il r ifiuto dell'amministrazione Bush di accettare la vittoria di Hamas alle elezioni del 2006 è "criminale". Carter ha detto che Hamas, oltre che a conquistarsi lealmente e democraticamente un mandato che gli dà diritto di dirigere il movimento palestinese, ha dimostrato anche una migliore organizzazione nella sua prova di forza politica e militare con il movimento Fatah del Presidente palestinese Mahmoud Abbas...

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DESAPARECIDOS ALL’AMERICANA
DAYA GAMAGE, Asian Tribune - Traduzione Comedonchisciotte
In quello che, ad oggi, è il resoconto più dettagliato, le sei maggiori organizzazioni per i diritti umani hanno pubblicato all'inizio del giugno 2007 i nomi e i dettagli di 39 persone che si crede siano tenute segretamente prigioniere degli Usa e di cui non si sa attualmente dove si trovino. Il resoconto fa i nomi anche dei parenti di sospetti che sono a loro volta detenuti in prigioni segrete, tra i quali vi sono bambini addirittura di sette anni. In un'azione collegata tre dei gruppi hanno presentato una richiesta a una corte federale Usa, in base al Freedom of Information Act (FOIA) [la legge sulla libertà di informazione n.d.t.] per chiedere che vengano rese pubbliche le informazioni riguardanti i detenuti "scomparsi"...

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La luce alla fine del Tunnel tra Gaza e Ramallah
Omar Barghouti, Tradotto da Gianluca Bifolchi
...La soluzione ad un unico stato viene percepita sempre di più dai Palestinesi e dalla gente di coscienza nel mondo come l'alternativa morale al dominio coloniale ed apartheid di Israele. Una tale soluzione, che promette una inequivoca uguaglianza nella cittadinanza, come nei diritti comuni e dell'individuo, sia ai Palestinesi (rifugiati inclusi) che agli Ebrei israeliani, è la più appropriata per riconciliare ciò che oggi appa re come irreconciliabile: i diritti inalienabili, sanciti dalle Nazioni Unite, all'autodeterminazione del popolo indigeno di Palestina, al rimpatrio, e all'uguaglianza, in armonia col diritto internazionale e, d'altro canto, il diritto acquisito ed internazionalmente riconosciuto degli Ebrei Israeliani di vivere in Palestina -- da eguali, e non da padroni coloniali..

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LABORATORIO PER UN MONDO FORTIFICATO
Naomi Klein, traduzione di Gianluca Freda
Gaza nelle mani di Hamas, con militanti mascherati seduti sulla poltrona del presidente; la West Bank sull’orlo del collasso; accampamenti dell’esercito israeliano allestiti frettolosamente sulle alture del Golan; un satellite spia sopra Iran e Siria; la guerra con Hezbollah a un tiro di schioppo; una classe politica rovinata dagli scandali che fronteggia la totale perdita di fiducia da parte dell’opinione pubblica. A prima vista, sembra che le cose non vadano bene per Israele. Ma ecco l’enigma: come mai, in mezzo al caos e alla carneficina, l’economia israeliana cresce come se fosse il 1999, con un mercato azionario ruggente e tassi di crescita vicini a quelli della Cina?...

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L'Iraq è in Canada
Naomi Klein, The Nation - traduzione italiana "L'espresso"
La guerra al regime di Saddam ha fatto salire alle stelle lo sfruttamento e il valore del petrolio dell'Alberta. L'invasione dell'Iraq ha messo in moto quello che potrebbe essere il più grande boom petrolifero della storia. I segni ci sono tutti: le multinazionali sono libere di divorarsi le aziende nazionali a loro piacere, far pervenire in patria incalcolabili guadagni, godersi in tutta tranquillità sgravi e incentivi fiscali e versare un ridi colo 1% di royalty al governo. In realtà non si tratta del boom iracheno conseguito con la nuova legge petrolifera presentata - quello verrà soltanto in seguito. Questo boom è già in pieno sviluppo. Ha luogo quanto più lontano si potrebbe immaginare dalla carneficina di Baghdad: nei selvaggi territori dell'Alberta settentrionale. Da quattro anni ormai Alberta e Iraq paiono collegati tra loro da una sorta di invisibile legame inversamente proporzionale: mentre Baghdad brucia, destabilizzando l'intera regione e mandando alle stelle il prezzo del petrolio, Calgary prospera....

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Nei quattro anni di frenetico saccheggio dell'Iraq, gli alleati sono diventati i vandali
Simon Jenkins, The Guardian, traduzione Osservatorio Iraq
Se si vola verso la base americana di Tallil, appena fuori Nassiriya, nel centro dell'Iraq, la rotta passa sopra la grande ziggurat di Ur, considerata la più antica città della terra. Vista dalla base, attraverso la foschia del deserto o nella sabbiosa malinconia del crepuscolo, la struttura si confonde con le forme indistinte di depositi di carburante, magazzini, e hangar. Ur è al sicuro, all'interno del complesso della base, ma le sue mura sono segnate dai fori lasciati dalle granate, mentre su un sito archeologico adiacente si sta costruendo una casamatta. Quando, di recente, Abbas al Hussaini, che in teoria dovrebbe essere il direttore dell'ente indipendente per il patrimonio artistico e archeologico dell'Iraq, ha cercato di fare una ispezione al sito, gli americani gli hanno rifiutato l'accesso a quello che è il suo monumento più importante...


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Uno stato nazista per antonomasia
Khalid Amayre, Esclusiva Axis of Logic - Traduzione Freebooter
Scrivo questo pezzo poche ore dopo che un bombardiere F-16 israeliano fornito dagli americani ha lanciato i suoi missili a guida laser sulla casa di un deputato palestinese nel centro di Gaza City. I missili hanno distrutto la casa di Khalil al Hayya, un parlamentare, uccidendo otto persone, compresi sua moglie e sei dei suoi familiari. Il bombardamento non è stato un danno collaterale ma un deliberato atto criminale destinato ad infliggere "shock and awe" su un popolo martoriato sotto tutti i punti di vista da 40 anni di occupazione, crudeltà e sistematica persecuzione...


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MICHAEL MOORE: l’11-9 POTREBBE ESSERE UN COMPLOTTO INTERNO
AARON DYKES, Jones Report - traduzione Comedonchisciotte
Ha discusso delle esplosioni negli edifici, ha chiesto 'cento angolazioni’ diverse dei video del Pentagono e nuove indagini – "Non ci hanno detto nemmeno metà della verità" Il vincitore dell’Oscar Michael Moore ha risposto ad alcune domande riguardanti la verità sull'11-9 durante un'anteprima a New York del suo nuovo documentario SICKO. I nostri giornalisti sono stati inizialmente evitati da Moore ma success ivamente ha deciso di avvicinare i reporters di We Are Change.org/ Infowars.com per una discussione. Moore ha espresso i suoi dubbi sull'11-9, che si distanziano chiaramente dal quadro di 'negligenza governativa’ da lui descritto nel suo film Fahrenheit 9/11 uscito circa tre anni fa...


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IL MANTRA DI BUSH: ABBIATE PAURA, ABBIATE MOLTA PAURA
JOSEPH L. GALLOWAY, McClatchy Newspapers - traduzione di Comedonchisciotte
Al Congresso i democratici si torcono le mani, arrotano i denti e si lamentano che non potevano far nient'altro che soccombere e votare per il rifinanziamento della guerra in Iraq. Dopo tutto, il furbastro George W. Bush li aveva chiusi in un angolo e loro non avevano voti per controbattere la sua proposta. Balle. Avevano solo da far passare con urgenza un progetto di legge finalizzato a iniziar e – e finire – il completo ritiro dei 150.000 e più soldati americani che combattono in quella terra lontana. E riproporlo di continuo, più e più volte, gettandolo in faccia ad un presidente che confonde ostinazione e cocciutaggine per fermezza..

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 23 giugno 2007
Albasrah.net
La Quds Press ha comunicato Sabato sul suo sito web di aver appreso che gli americani, constatando l’impossibilita’ di ovviare agli incessanti attacchi della Resistenza ai loro convogli di rifornimento sulle arterie dell’Irak occidentale sia principali che secondarie, per tenere in funzione le loro linee di approvvigionamento fanno ora sempre piu’ uso della ferrovia. Il corrispondente ha saputo infatti da Muhammad al-'Ani, Direttore Generale fantoccio delle ferrovie dell’Irak occidentali, che essi hanno riattivato la vecchia rete ferroviaria appunto per approvvigionare il loro vasto "arcipelago" di basi sparse qua e la’ nel nord e nell’ovest del paese...

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 22 giugno 2007
Albasrah.net
...In un dispaccio di Venerdi’ a mezzogiorno la AMSI ha informato che Giovedi’ notte vi e’ stato un violento scontro nel quartiere sunnita al-A'zamiyah di Baghdad fra americani e combattenti della Resistenza, che avevano messo fuori uso un loro mezzo corazzato nel corso di un combattimento nella zona di Via ad-Dubbat ferendone l’equipaggio. Testimoni hanno riferito che gli americani hanno affrettatamente trascinato via il mezzo corazzato dann eggiato e chiusi gli accessi e le uscite di al-A’zamiyah (zona che poche settimane fa hanno isolato con un muro dal resto del mondo). Il distretto e’ restato chiuso fino a Venerdi’ mattina mentre aerei lo sorvolavano a bassa quota...

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 21 giugno 2007
Albasrah.net
...In un dispaccio di Giovedi’ mattina la AMSI ha comunicato che a Ba’qubah, 65 chilometri a nordest di Baghdad, i residenti delle zone di al-Katun al-Mafraq e al-Mu'allimin a ovest della citta’ hanno lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie e al mondo affinche’ qualcuno li aiuti nel disastro umanitario che li attende in conseguenza della massiccia offensiva americana. La AMSI riferisce che gli abitanti della zona a ovest di Ba’quba h dicono che dopo tre giorni di continui bombardamenti americani vi sono ancora dei cadaveri sotto mucchi di macerie, e che non potendosi portare a seppellire i morti, i cortili delle case si sono dovuti trasformare in cimiteri. Da quando tre giorni fa gli americani hanno cominciato questa loro offensiva mancano energia elettrica e acqua e anche in conseguenza di cio’ si sono avute dozzine di morti, compresi donne, bambini e persone anziane...

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Riassunto del Bollettino della resistenza irachena - 20 giugno 2007
Albasrah.net
...La AMSI ha informato Mercoledi’ mattina che nel campo profughi palestinese al-Walid nella provincia di al-Anbar si sono avuti circa 23 casi di avvelenamento per acqua inquinata, specialmente di donne e bambini. La AMSI precisa che l’acqua viene fornita dalla organizzazione internazionale ICS, e i profughi devono berla comunque non essendovi altra scelta. I profughi lamentano inoltre la mancanza nel campo di ogni assistenza sanitaria. L’uni co medico presente e’ un veterinario. Al momento attuale vi sono nel campo 1035 profughi, scacciati dalle loro case nel resto dell’Irak dalla occupazione americana e dalle squadre della morte settarie che operano con gli americani. Gli appelli che i profughi hanno inoltrato alle Nazioni Unite chiedendo di essere aiutati ad andarsene dall’Irak sono rimasti senza risposta....

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