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La sfida di Minerva

di Enrico Baj - 27/06/2007


La nostra societa' razionale agirebbe in modo funzionale, al fine di rendere
disponibili beni e prodotti destinati alla soddisfazione di bisogni e
desideri. I beni e i prodotti richiesti dal mercato hanno costi di
investimento e di fabbricazione. In base ai costi e al valore remunerativo
aggiunto vengono venduti a un certo prezzo. Investimenti, costi, produzione,
utili, prezzi: la razionalita' altro non sarebbe che l'immaginario economico
della nostra societa' di mercato a estensione planetaria. Via etere o via
cavo ogni giorno, in tempo irreale, veniamo coinvolti in stupri, naufragi,
missili piu' o meno intelligenti, esecuzioni capitali, suicidi, fughe
radioattive, buchi ozonici e dissoluzioni di ghiacciai. A furia di
spettacolo, la societa' diventa irragionevole e finisce intrappolata in un
circolo vizioso, come nel rasoio di Nicholas Georgescu-Roegen. Secondo
questo famoso economista, l'uomo inventa un rasoio elettrico per guadagnare
tempo, tempo che dedichera' allo studio di un altro rasoio con maggiori
prestazioni. Il tempo risparmiato verra' reinvestito nella concezione di un
rasoio ancora piu' rapido, e cosi' via. Allontanandosi dalla ragionevolezza,
l'uomo e' salito su un bolide senza pilota ne' freni ne' retromarcia. Questo
bolide, che si autoalimenta di continua accelerazione, e' la megamacchina
tecnoproduttiva il cui unico scopo e' la fuga in avanti e la corsa
illimitata senza traguardi al di fuori dell'aumento annuo del prodotto lordo
e del consumo sporco.
Nel suo ultimo libro, La sfida di Minerva , Serge Latouche avverte che il
nostro istinto, plasmatosi sulla tradizione greca, avverte odor di bruciato.
A Minerva, dea greco-latina dell'intelligenza, si possono attribuire due
filiazioni spirituali: "Phronesis", la maggiore in eta', ovvero la prudenza,
la saggezza, il "ragionevole" e "Logos epistemonikos", ovvero la ragione
geometrica, il "razionale". Diventando razionale, la ragione si e' svuotata
di ogni sostanza, trasformandosi in qualcosa di totalmente astratto. La
razionalita' tecnoeconomica messa in orbita dalla modernita' occidentale si
inebria nella manipolazione, anche genetica, di quel gigantesco meccano che
e' la creazione del mondo. Tuttavia permane la memoria di una tradizione
piu' antica nata sulle rive del Mediterraneo. Per Latouche la prudenza,
"Phronesis", e' senz'altro mediterranea, da Aristotele a Cicerone: essa
presuppone la conoscenza della condizione tragica dell'uomo e il senso del
limite. Dobbiamo altresi' riconoscere che la stessa ragione e' sempre
minacciata dalla contaminazione del razionale, ovvero dal suo versante
tecnologico. E questa e' la sfida di Minerva: non si tratta di tornare alla
prudenza di Cicerone e Aristotele, bensi' di superarla per uscire dagli
intralci di una ragione a doppia faccia.

[Dal "Corriere della sera" del 5 settembre 2000, col titolo "La dea Minerva
alla sfida della modernita'" e il sommario " Una razionalita' prudente e
saggia per mitigare gli effetti di uno sviluppo incontrollato. Le
riflessioni di Latouche su tecnologia e globalizzazione".
Enrico Baj (Milano 1924 - Vergiate 2003) e' stato un grande artista
impegnato su posizioni libertarie; tra le sue opere segnaliamo
particolarmente la serie dei Generali e quella delle Dame; e I funerali
dell'anarchico Pinelli; tra gli scritti segnaliamo il volume Impariamo la
pittura, Rizzoli, Milano 1985,  e il libro-intervista a cura di Luciano
Caprile, Conversazioni con Enrico Baj, Eleuthera, Milano 1997.
Serge Latouche, docente universitario a Parigi, sociologo dell'economia ed
epistemologo delle scienze umane, antropologo, esperto di rapporti economici
e culturali Nord/Sud, promotre del Mauss (Movimento antiutilitarista nelle
scienze sociali), propotore della rpoposta della decrescita, e' una delle
figure piu' significative dell'odierno impegno per i diritti dell'umanita' e
la difesa della biosfera. Opere di Serge Latouche: L'occidentalizzazione del
mondo, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Il pianeta dei naufraghi, Bollati
Boringhieri, Torino 1993; I profeti sconfessati. Lo sviluppo e la
deculturazione, La Meridiana, Molfetta (Bari) 1995; La megamacchina. Ragione
tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso, Bollati
Boringhieri, Torino 1995; Il pianeta uniforme. Significato, portata e limiti
dell'occidentalizzazione del mondo, Paravia, Torino 1997; L'altra Africa.
Tra dono e mercato, Bollati Boringhieri, Torino 1997, 2000; Il mondo ridotto
a mercato, Edizioni Lavoro, Roma 2000; La sfida di Minerva. Razionalita'
occidentale e ragione mediterranea, Bollati Boringhieri, Torino 2000;
L'invenzione dell'economia. L'artificio culturale della naturalita' del
mercato, Arianna Editrice, 2001; La fine del sogno occidentale. Saggio
sull'americanizzazione del mondo, Eleuthera, Milano 2002; Giustizia senza
limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata, Bollati
Boringhieri, Torino 2003; Il ritorno dell'etnocentrismo, Bollati
Boringhieri, Torino 2003; Altri mondi, altre menti, altrimenti. Oikonomia
vernacolare e societa' conviviale, Rubbettino, Soveria Mannelli 2004;
Decolonizzare l'immaginario. Il pensiero creativo contro l'economia
dell'assurdo, Emi, Bologna 2004; Come sopravvivere allo sviluppo. Dalla
decolonizzazione dell'immaginario economico alla costruzione di una societa'
alternativa, Bollati Boringhieri, Torino 2005; La scommessa della
decrescita, Feltrinelli, Milano 2007. Cfr. anche il libro-intervista curato
da Antonio Torrenzano, Immaginare il nuovo. Mutamenti sociali,
globalizzazione, interdipendenza Nord-Sud, L'Harmattan Italia, Torino 2000]