Il sopravvissuto
di Fabrizio Bolognesi - 27/06/2007
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Autore: Antonio Scurati Titolo: Il sopravvissuto Edizioni: Bompiani, Milano 2005 Pagine: 370
Antonio Scurati (da tenere d'occhio) affronta uno dei temi più spinosi nello scenario sociale attuale: la crescita e lo sviluppo dei ragazzi nel delicato solco che separa l'adolescenza da una presa di coscienza più matura. E lo fa con un'introspezione psicologica così accurata e dolorosamente avvincente che colpisce al cuore e alla mente. Le vicissitudini del professor Marescalchi, unico sopravvissuto ad una strage compiuta da un suo allievo, lo spingono ad indagare sulle ragioni profonde di questo gesto. Parte così un'indagine a ritroso alla ricerca di un qualsivoglia appiglio che consenta una possibile spiegazione. Ma può esistere una spiegazione alla follia umana? Un incipit da gelare il sangue: la descrizione della strage in appena 4 pagine è d'antologia, con una ricercatezza terminologica sorprendente per realismo e impatto emotivo Ma Scurati dimostra un'incredibile padronanza di stile e narrazione nel momento in cui contamina la propria scittura con molteplici registri linguistici e diversi generi lettrerari. Da questo coacervo nasce tuttavia un stile personalissimo che l'autore arrichisce coccolando il lettore e trasportandolo abilmente verso la soluzione dell'intreccio per poi spiazzarlo con un finale che a prima vista potrebbe deludere chi è magari abituato a certa letteratura gialla o noir che classicamente e oserei dire pedissequamente è obbligata quasi a fornire al lettore tutte le chiavi che possano dipanare l'intreccio di un delitto. Scurati scandaglia fino alle profondità più remote le pieghe dell'animo umano, analizza spietatamente l'impossibilità moderna di rapportarsi con le nuove generazioni. E in questa sua analisi non ci propina soluzioni moralistiche o a buon mercato (mirabile in questo senso la velata ironia che Scurati dimostra verso certe trasmissioni del dolore o verso alcuni pseudo-esperti-psicologi-terapeuti pronti a fornire ricette e spiegazioni a qualsiasi accadimento umano) ma invita il lettore a rendersi partecipe di un dolore che non sempre è spiegabile. |