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Ad ognuno le sue verità e le sue simpatie. Lobby, propaganda e verità

di Antonio Caracciolo - 29/06/2007

Fonte: clubtiberino.blogspot

 


Da quando ho subito le attenzioni di “Informazioni Corretta” e le sue patetiche manovre per mettermi in difficoltà dentro Forza Italia, di cui sono elettore e militante, ma da cui per fortuna non traggo né sostentamento né potere, mi sono chiesto chi fossero costoro usi ad agire il tal modo. Credo di aver scoperto l’esistenza di una rete il cui scopo è di influenzare l’opinione pubblica e la cultura italiana nonché la libertà accademica delle università italiana. Mi riferisco al caso di Teramo, dove “Informaziona Corretta” ha avuto un ruolo, la cui documentazione giace nei suoi archivi pubblici. Posso riassumerne la natura dicendo che è un centro filoisraeliano che opera in Italia e che svolge azione di lobbying pro Israele, che vanta un quarantennale diritto all’occupazione di terre altrui e che nell’anno dell’era volgare 2007 continua a ritenere saggiamente che il diritto si basa sulla forza e persino sugli armamenti nucleari, che possiede senza che nessuno se ne scandalizzi, mentre ogni giorno si inscenano manifestazione contro l’Iran, che vorrebbe averle. Addirittura per l’Iraq si è ricorso alla menzogna che le avesse per iniziare una guerra che non è finita e che è costata più vittime di quante Saddam potesse averne mai fatte.

Negli ultimi suoi numeri “Informazione Corretta” è tutta infarcita di notizie dal fronte, con divisi in buoni e cattivi sulla lavagna quelli che sono a favore o contro Israele. In ultimo è uscito allo scoperto un docente romano, di fisica mi pare, che ha fornito a “Informazione Corretta” il suo commento in esclusiva all’intervista rilasciata da Lamberto Dini a proposito della Siria. La colpa di Dini è di non dare addosso alla Siria, che ritiene che sia doveroso il “corretto” commentatore. Tutti questi ideologi, saldamente insediati nelle nostre università ma non particolarmente legati a vincoli di fedeltà verso il paese da cui traggono sostentamento, cioè l’Italia, sono assolutamente convinti che “Israele siamo noi”. Israele non è un paese di dubbia legittimità, o almeno un paese al quale i suoi vicini confinanti questa legittimità non hanno mai voluto riconoscerla, ma è una parte dell’Italia, una sua regione, che è costantemente minacciata da palestinesi e “terroristi” di ogni genere, tali per definizione in quanto ostili ad Israele. Essendo questo una “parte di noi”, anzi “noi stessi”, è del tutto ovvio per il “corretto” commentatore che dalle Alpi allo Stretto di Messina ed oltre ci dobbiamo armare tutti come un sol uomo e correre in soccorso degli “occupanti” israeliani come fossimo ai tempi delle Crociate contro i “fondamentalisti” islamici. Si noti l’uso del termine “fondamentalista” che nel lessico bellico della guerra ideologica in corso intendo richiamare l’attenzione sull’elemento religioso dell’Islam. Ma a ben vedere, in questo senso, esiste un ben pià profondo “fondamentalismo” ebraico. Su che cosa si basa il “diritto di esistere”, di “occupare” e di fare quanto altro, se non sull’assunto biblico della Terra Promessa non da un comune dio, ma da un dio tutto ebraico ed ostile a chi non è ebreo, un vero dio antiumanitario che a malapena viene ridotto dentro i canoni del diritto umanitario moderno.

Mah! Tutto ciò è patetico, ma è anche utile per scoprire le identità e le ramificazioni della lobby ebraica presente nel nostro paese. Si tratta di una lobby estremamente pericoloso in quanto da oltre mezzo secolo è la causa principale di un conflitto che rischia di degernerare ancora, pur avendo raggiunto livelli altissimi. A furia di parlare tanto di Olocausto si sono creati i presupposti per un nuovo Olocausto finale di tipo nucleare. E meno male che è lo stesso “corretto” commentare ad avere ammesso dove in Medio Oriente si trovino gli armamenti nucleari e chi li possiede. In genere, la diplomazia israeliana fa finta che non esistano, ma è un segreto di Pulcinella.