Luttwak: il Medio Oriente va lasciato al suo destino
di Paolo De Gregorio - 29/06/2007
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Ricordate Luttwak? Ex ambasciatore USA in Italia, accolto in molti dibattiti televisivi, ascoltato consigliere di Bush, grinta a metà tra il pugile suonato e il criminale nazista, mentitore di professione, aperto guerrafondaio, scopre l’acqua calda e dichiara: “dobbiamo lasciare che i popoli del Mediooriente vivano la propria storia”.
Peccato che questa graziosa concessione arrivi dopo secoli di prepotenze imperiali anglo-americane in quell’area e con il decisivo appoggio alla costituzione dello Stato di Israele che ci ha regalato 50 anni di guerre.
Diventa comica l’affermazione dell’ambasciatore che gli “arabi capiscono solo l’uso della forza”, mentre è evidente che sono gli americani, con 3.500 caduti in Iraq e una situazione ingovernabile e in peggioramento, a pensare di fare fagotto, sconfitti da una irriducibile resistenza ad una occupazione colonialista.
Gli Usa devono estendere a tutto il mondo e a tutta la loro politica la giusta affermazione di Luttwak che i “popoli siano lasciati al proprio destino” e dimenticarsi per sempre dell’autoreferenziale e non richiesta “missione americana” di portare in tutto il mondo democrazia e libertà.
Ogni popolo ha diritto alle sue usanze, alla sua cultura, ha diritto, come lo hanno avuto gli americani, a fare una guerra civile per il potere, senza che nessuno intervenga, ha diritto di non vedersi rubate le materie prime, ha diritto di non essere sfruttato e ricattato da prestiti capestro (FMI e Banca Mondiale).
Sono gli Usa, unici al mondo, a comprendere e praticare solo l’uso della forza con il dispiegamento di 900 basi militari in tutto il mondo, centinaia di navi e sottomarini, un apparato spionistico e satellitare imponente.
Probabilmente tale apparato gli costa di più di quello che incassano in virtù degli affari che questa minaccia garantisce.
Sarebbe ora che i cow-boy rinfoderassero le pistole e seguissero i consigli dell’ex falco Luttwak.
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