Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Gli indicatori del benessere delle nazioni: dal PIL all'HPI

Gli indicatori del benessere delle nazioni: dal PIL all'HPI

di Massimiliano Viviani - 02/07/2007

 

Tutti sappiamo quanto sia inadeguato il Prodotto interno lordo (PIL) relativo alle nazioni per misurare il benessere degli

individui. Il reddito pro capite è certamente più indicativo, pur rappresentando comunque una media tra ricchi e poveri.

Ecco infatti di seguito l'elenco dei primi 22 paesi al mondo relativamente al reddito pro capite (adeguato alle parità dei

poteri di acquisto) in dollari usa (dati fondo monetario internazionale, 2005):

1 Lussemburgo 71.800

2 Norvegia 42.364

3 Stati Uniti 41.399

4 Irlanda 40.610

5 Islanda 35.115

6 Danimarca 34.740

7 Canada 34.273

8 Hong Kong 33.479

9 Austria 33.432

10 Svizzera 32.571

11 Qatar 31.397

12 Belgio 31.244

13 Finlandia 31.208

14 Australia 30.897

15 Paesi Bassi 30.862

16 Giappone 30.615

17 Germania 30.579

18 Regno Unito 30.436

19 Svezia 29.926

20 Francia 29.187

21 Italia 28.534

22 Singapore 28.368

Per quanto venga corretto, tuttavia esso è un indice solo della ricchezza monetaria, non della ricchezza reale: popoli che

utilizzano l'autoproduzione, e il baratto come metodo di scambio, possono avere un reddito monetario pro capite di un

dollaro al giorno, o addirittura all'anno, e vivere dignitosamente.

Inoltre i difetti della misurazione del puro reddito monetario non vengono ancora tenuti in considerazione: la criminalità, la

disoccupazione, l'ìinquinamento ecc.

In questa direzione un passo avanti importante è stato fatto nel 1994 quando è stato istituito (a titolo non ufficiale) il GPI

"Genuine Progress Indicator", l'Indice di Progresso Effettivo, che si offre come alternativa diretta al PIL.

Esso distingue tra spese positive (che aumentano il benessere, come quelle per beni e servizi) e negative (come i costi

di criminalità, inquinamento, incidenti stradali), diversamente dal PIL, che considera tutte le spese come positive e che

inoltre non considera tutte quelle attività che, pur non registrando flussi monetari, contribuiscono ad accrescere il

benessere di una società (casalinghe, volontariato).

Siamo sempre tuttavia nel campo della materialità: al benessere e allo sviluppo di una nazione contribuiscono non solo la

ricchezza materiale ma anche una serie di altri servizi.

L'HDI "Human Development Index", l'Indice di Sviluppo Umano, nato nel 1990 ed utilizzato dal 1993 dalle Nazioni Unite,

cerca di risolvere questo problema coinvolgendo alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo non solo economico ma anche

sociale: la promozione dei diritti umani, la convivenza pacifica, la difesa dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle

risorse territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il miglioramento dell'educazione della popolazione, la

partecipazione democratica, l'equità delle opportunità di sviluppo e d'inserimento nella vita sociale.

Abbiamo a questo punto una classifica ufficiale dei paesi in cui lo sviluppo umano è più avanzato, sulla base dei dati

ONU del 2004. Questi sono i primi 22 paesi:

1 Norvegia 0,965

2 Islanda 0,960

3 Australia 0,957

4 Irlanda 0,956

5 Svezia 0,951

6 Canada 0,950

7 Giappone 0,949

8 Stati Uniti 0,948

9 Svizzera 0,947

Movimento Zero

http://www.movimentozero.org Realizzata con Joomla! Generata: 2 July, 2007, 09:45

10 Paesi Bassi 0,947

11 Finlandia 0,947

12 Lussemburgo 0,945

13 Belgio 0,945

14 Austria 0,944

15 Danimarca 0,943

16 Francia 0,942

17 Italia 0,940

18 Regno Unito 0,940

19 Spagna 0,938

20 Nuova Zelanda 0,936

21 Germania 0,932

22 Hong Kong 0,927

Questa graduatoria apporta numerose novità in termini di posizione rispetto a quella del reddito pro capite, ma vediamo

tuttavia che le nazioni sono quasi le stesse, con le varianti di qatar e singapore che entrano nei primi 22 posti del reddito

ma non dello sviluppo umano, rimpiazzati da spagna e nuova zelanda.

Con un certo stupore vediamo che la sostanza rimane invariata: i paesi più ricchi sono anche quelli dove lo sviluppo

umano è maggiore. Tra i due indicatori non c'è una grossa differenza: nonostante sembri una grande innovazione, non ci

sono variazioni sensibili, segno che fintanto che si considerano solo i dati visibili, oggettivi, la situazione non cambia di

molto, anche se si prendono in considerazione fattori extra-economici.

Ed è qui il punto: un po' per l'atteggiamento materialista e razionalista (chi ha di più, non può stare che meglio) dell'epoca,

un po' per volere arrivare a conclusioni "scientifiche" e definitive, ci si è sempre rifiutati di considerare il fattore

soggettivo. Per valutare il benessere reale infatti, bisogna tenere in considerazione soprattutto le indicazioni soggettive

dei singoli individui, ossia come vivono la società, perchè ciò che conta è come lo sviluppo umano viene percepito.

La sensibilità individuale infatti è molto più precisa delle misurazioni oggettive, le quali non possono registrare se non in

modo grossolano e spesso errato la perdita delle relazioni umane, dell'ottimismo, della semplicità della vita, delle

certezze, dei valori che rendono la vita degna di essere vissuta; tutte cose che infatti difettano nella società moderna.

Non solo quindi tali fattori non vengono presi in considerazione dall'indicatore di sviluppo umano (anche perchè non è

possibile misurarli), ma spesso è lo stesso "sviluppo umano" che ne impedisce l'esistenza: per esempio, nessuno

considera quanto l'informazione sia deleteria per l'animo delle persone: crea ansia inutile per episodi negativi che non

toccano direttamente le persone, crea aspettative impossibili da realizzare, affolla la mente di nozioni e di preoccupazioni

e rende difficile una vita più serena. Nonostante questo, un paese più ha informazione (giornali, televisioni ecc) più viene

considerato civile e sviluppato; come poi questo venga vissuto dalla gente, poco importa.

A questo proposito nel 2006, da parte di una istituzione privata inglese, la New Economics Foundation, è stato introdotto

un indicatore del benessere della vita di ogni paese sulla base di valutazioni soggettive: l'HPI, lo Happy Planet Index,

indicatore mondiale della felicità.

A ogni intervistato in pratica veniva chiesto di valutare la qualità della propria vita su una scala, per esempio da 1

(estremamante insoddisfacente) a 7 (estremamente soddisfacente). Con le dovute cautele perchè si tratta di misurare

valutazioni soggettive, ma traendone comunque un'idea di massima, i risultati ottenuti sono diversissimi (diremmo

opposti) dall'indice di sviluppo umano.

Nella seconda colonna è rappresentato l'indicatore soggettivo (HPI), nell'ultima colonna è indicata invece la posizione

ricoperta nell'indice di sviluppo umano (HDI):

Punteggio HPI Posizione HDI

1 Vanuatu 68.21 119°

2 Colombia 67.24 70°

3 Costa Rica 66.00 48°

4 Dominica 64.55 68°

5 Panama 63.54 58°

6 Cuba 61.86 50°

7 Honduras 61.75 117°

8 Guatemala 61.69 118°

9 El Salvador 61.66 101°

10 Saint Vincent - Grenadines 61.37 88°

11 Santa Lucia 61.31 71°

12 Vietnam 61.23 109°

13 Bhutan 61.08 135°

14 Samoa 60.98 75°

15 Sri Lanka 60.31 93°

16 Antigua and Barbuda 59.23

Movimento Zero

http://www.movimentozero.org Realizzata con Joomla! Generata: 2 July, 2007, 09:45

17 Filippine 59.17

18 Nicaragua 59.09

19 Kyrgyzstan 59.05

20 Isole Solomone 58.93

21 Tunisia 58.92

22 Sao Tome e Principe 57.92

23 Indonesia 57.90

24 Tonga 57.90

25 Tagikistan 57.66

26 Venezuela 57.55

27 Repubblica Dominicana 57.14

28 Guyana 56.65

29 Saint Kitts e Nevis 56.14

30 Seychelles 56.07

31 Cina 55.99

32 Tailandia 55.39

33 Peru 55.14

34 Suriname 55.03

35 Yemen 55.00

36 Fiji 54.47

37 Marocco 54.43

38 Messico 54.39

39 Maldive 53.52

40 Malta 53.26

41 Bangladesh 53.20

42 Comore 52.92

43 Barbados 52.73

44 Malaysia 52.69

45 Autorità Palestinese 52.64

46 Capo Verde 52.41

47 Cile 52.20

48 Timor-est 52.04

49 Argentina 51.96

50 Trinidad e Tobago 51.87

51 Belize 51.32

52 Paraguay 51.13

53 Gamaica 51.01

54 Nepal 49.95

55 Mauritius 49.65

56 Mongolia 49.59

57 Uruguay 49.31

58 Ecuador 49.29

59 Uzbekistan 49.22

60 Grenada 48.96

61 Austria 48.77

62 India 48.67

63 Brasile 48.59

64 Islanda 48.35

65 Svizzera 48.30

66 Italia 48.26

67 Iran 47.23

68 Ghana 46.98

69 Bolivia 46.17

70 Paesi Bassi 46.00

71 Madagascar 45.99

72 Cipro 45.99

73 Algeria 45.89

74 Lussemburgo 45.62

75 Bahamas 44.90

76 Papua Nuova Guinea 44.75

77 Birmania 44.55

78 Belgio 44.04

79 Slovenia 44.03

80 Oman 43.94

81 Germania 43.83

Movimento Zero

http://www.movimentozero.org Realizzata con Joomla! Generata: 2 July, 2007, 09:45

82 Croazia 43.71

83 Libano 43.64

84 Taiwan 43.41

85 Haiti 43.34

86 Siria 43.23

87 Spagna 43.04

88 Hong Kong 42.88

89 Arabia Saudita 42.65

90 Gambia 42.46

91 Cambogia 42.15

92 Albania 42.13

93 Gordania 42.05

94 Nuova Zelanda 41.92

95 Giappone 41.70

96 Rep. democratica del Congo 41.59

97 Egitto 41.58

98 Turchia 41.40

99 Danimarca 41.40

100 Brunei 41.16

101 Georgia 41.15

102 Corea del sud 41.11

103 Bosnia Erzegovina 40.96

104 Senegal 40.81

105 Azerbaijan 40.69

106 Gabon 40.52

107 Libia 40.33

108 Regno Unito 40.29

109 Laos 40.26

110 Benin 40.10

111 Canada 39.76

112 Pakistan 39.40

113 Irlanda 39.38

114 Polonia 39.29

115 Norvegia 39.18

116 Macedonia 39.14

117 Israele 39.07

118 Namibia 38.41

119 Svezia 38.17

120 Romania 37.72

121 Ungheria 37.64

122 Guinea 37.42

123 Finlandia 37.36

124 Mauritania 37.30

125 Kazakistan 36.92

126 Togo 36.86

127 Kenia 36.70

128 Repubblica Ceca 36.59

129 Francia 36.42

130 Armenia 36.15

131 Singapore 36.14

132 Slovacchia 35.81

133 Grecia 35.71

134 Tanzania 35.08

135 Guinea-Bissau 35.08

136 Portogallo 34.83

137 Eritrea 34.49

138 Bahrain 34.35

139 Australia 34.06

140 Mali 33.68

141 Mozambico 33.01

142 Camerun 32.76

143 Gibouti 32.72

144 Etiopia 32.53

145 Bulgaria 31.59

146 Nigeria 31.14

Movimento Zero

http://www.movimentozero.org Realizzata con Joomla! Generata: 2 July, 2007, 09:45

147 Moldavia 31.12

148 Burkina Faso 30.08

149 Lituania 29.29

150 Stati Uniti d'America 28.83

151 Costa d'Avorio 28.80

152 Rwanda 28.35

153 Sierra Leone 28.24

154 Emirati Arabi Uniti 28.20

155 Angola 27.88

156 Sud Africa 27.80

157 Sudan 27.74

158 Uganda 27.68

159 Kuwait 27.67

160 Lettonia 27.27

161 Niger 26.80

162 Malawi 26.66

163 Zambia 25.91

164 Repubblica Centrafricana 25.90

165 Bielorussia 25.78

166 Qatar 25.50

167 Botswana 25.42

168 Ciad 25.37

169 Turkmenistan 23.96

170 Guinea Equatoriale 23.77

171 Lesotho 23.05

172 Russia 22.76

173 Estonia 22.68

174 Ucraina 22.21

175 Repubblica del Congo 20.69

176 Burundi 19.02

177 Swaziland 18.38

178 Zimbabwe 16.64

Come si può vedere, le prime posizioni sono occupate da paesi poveri o in via di sviluppo, mentre per vedere un paese

ricco o sviluppato bisogna aspettare la 61° posizione. Da notare inoltre gli Stati Uniti al 150° posto dietro a Nigeria ed

Etiopia (quando si dice il sogno americano...), il 139° della modernissima Australia e il 129° della Francia. Nelle posizioni di

coda i paesi africani mostrano quanto sia stata devastante la tentata modernizzazione nei loro confronti: è infatti

probabile che i sondaggi siano stati fatti nelle città, nelle disumane megalopoli zeppe di disperati e di baraccopoli, dove i

danni dell'occidentalizzazione sono più evidenti. Le campagne, le savane o le foreste infatti dove l'autosufficienza

alimentare e l'isolamento culturale rendono la vita ancora sostanzialmente buona, sono meno accessibili e viene da

pensare che se intervistati in quelle aree gli africani si sarebbero classificati in posizioni ben più alte.

A questo punto però occorre fare una precisazione: qualcuno potrebbe obiettare che i paesi che occupano le prime

posizioni non sono solo paesi poveri ma anche paesi con un clima caldo, mentre i paesi freddi o continentali (europa o

nordamerica) si trovano indietro perchè il clima rende tristi e malinconici. Questa è la classica posizione degli studiosi e

analisti progressisti, ai quali mai e poi mai verrebbe in mente di dubitare del migliore dei mondi.

Innanzitutto notiamo subito le posizioni di altri paesi a clima caldo, in qualche modo paragonabili ai climi caraibici: il

Brasile della crescita e dello sviluppo recenti è al 63° posto, la Spagna del miracolo economico addirittura all'87°,

l'Australia che ha un clima temperato di tipo mediterraneo quando non addirittura tropicale, come abbiamo già detto è al

139°. I paesi africani, dalle megalopoli disumane e dalle baraccopoli sterminate sono in fondo.

Specularmente per i climi freddi, gli Stati Uniti che hanno un clima continentale (con oltretutto ampie zone calde e

temperate, come la florida, la california, il texas ecc) sono sì al 150° posto, ma la Cina che è alle stesse latitudini con un

clima analogo è al 31° posto! Il Bhutan e il Nepal che sono addossati all'himalaya e non godono certo di un clima caldo

sono rispettivamente al 13° e al 54° posto; da non dimenticare oltretutto che il Bhutan è una delle patrie del buddismo, il

che contribuisce a spiegare bene la sua posizione.

La civilissima e modernissima Svezia è al 119° posto, mentre l'Islanda che ha un clima simile ma che ha -pur essendo

moderna- una economia basata sulla pesca e non sull'industria si trova al 64° posto. L'Italia che ha un clima assai più

favorevole dell'Islanda dovrebbe trovarsi molto sopra, mentre invece è al suo stesso livello.

Stesso discorso per i paesi dell'ex Unione Sovietica, che -è noto- hanno subito danni sociali devastanti dall'ingresso nel

capitalismo: la Bulgaria si trova al 145° posto, la Romania al 120°, se fosse una questione di clima, un paese alle stesse

latitudini con clima analogamente continentale come il Kyrgyzstan non starebbe al 19° posto, nè il Tagiskistan al 25°...il

Kazakistan invece del grande sviluppo industriale sovietico, sempre ad analoghe latitudini, invece sta al 125° posto...

Detto questo comunque si può credere che un clima mite o temperato possa dare un certo vantaggio in termini di umore,

ma non è tale da decidere da solo la posizione di un paese, soprattutto in casi di differenze così marcate come quelle

Movimento Zero

http://www.movimentozero.org Realizzata con Joomla! Generata: 2 July, 2007, 09:45

sopra citate: certe posizioni in graduatoria si spiegano assai più con l'industrializzazione che con il clima.

Vediamo adesso i primi 26 paesi con Indice di Sviluppo Umano più alto quale graduatoria occupano a livello di

soddisfazione soggettiva:

Punteggio Sviluppo umano Posizione Indice di Felicità

1 Norvegia 0,965 115°

2 Islanda 0,960 64°

3 Australia 0,957 139°

4 Irlanda 0,956 113°

5 Svezia 0,951 119°

6 Canada 0,950 111°

7 Giappone 0,949 95°

8 Stati Uniti 0,948 150°

9 Svizzera 0,947 65°

10 Paesi Bassi 0,947 70°

11 Finlandia 0,947 123°

12 Lussemburgo 0,945 74°

13 Belgio 0,945 78°

14 Austria 0,944 61°

15 Danimarca 0,943 99°

16 Francia 0,942 129°

17 Italia 0,940 66°

18 Regno Unito 0,940 108°

19 Spagna 0,938 87°

20 Nuova Zelanda 0,936 94°

21 Germania 0,932 81°

22 Hong Kong 0,927 88°

23 Israele 0,927 117°

24 Grecia 0,921 133°

25 Singapore 0,916 131°

26 Corea del Sud 0,912 102°

Non c'è molto da commentare.

Per concludere, quando durante il prossimo G8 si incontreranno Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran

Bretagna, Canada, Italia, Russia per decidere come diventare tutti più ricchi, noi auspicheremo un incontro tra Vanuatu,

Colombia, Costa Rica, Dominica, Panama, Cuba, Honduras e Guatemala per capire come diventare tutti un po' più felici.