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Pubblicata la relazione annuale della Banca per i Regolamenti Internazionali

di Daniele Scalea - 02/07/2007



Il 24 giugno u.s. la Bank for International Settlements (BIS, Banca per i Regolamenti Internazionali) ha pubblicato il proprio rapporto annuale. Creata il 17 maggio 1930 la BIS, oltre a ricevere depositi dalle varie banche centrali e da organizzazioni transnazionali, è anche un rinomato istituto d'analisi e ricerca economica. Quella pubblicata pochi giorni fa è la LXXVII Relazione Annuale della BIS, e fa riferimento al periodo dall'1 aprile 2006 al 31 marzo 2007. In esso, la BIS ha osservato una crescita globale “vigorosa”, in linea con la tendenza degli ultimi anni. Negli USA s'è osservata una lieve decelerazione, dovuta al rallentamento del mercato immobiliare; al contrario, la domanda interna ha acquisito slancio in Europa, Giappone e vari paesi emergenti. L'inflazione è stata contenuta, benché permanga come spinta di fondo dovuta principalmente agli elevati tassi d'utilizzo delle risorse nelle economie più forti. Nel 2007 si prevede un piccolo rallentamento della crescita – con conseguente affievolirsi anche della spinta inflazionistica – ma il vigore della domanda interna e delle esportazioni, soprattutto nella zona-euro ed in Giappone, lasciano ben sperare per lo stato dell'economia mondiale. Tuttavia, esistono delle incognite negative sul breve periodo: la possibilità d'ulteriori ricadute sui paesi europei ed asiatici provocate dal rallentamento del mercato immobiliare statunitense (benché l'economia eurasiatica sia, rispetto a qualche anno fa, notevolmente meno influenzata da quella nordamericana); la latente spinta inflazionistica sommata all'effetto negativo dell'elevato utilizzo delle risorse, che potrebbe controbilanciare il rallentamento economico (=deflazione); un possibile inasprimento delle condizioni di finanziamento.
Per quanto riguarda le economie di mercato emergenti, la loro crescita è stata considerevole e l'inflazione tutto sommato contenuta: inoltre s'è proceduto al risanamento dei conti pubblici. I prezzi delle loro attività sono cresciuti notevolmente, e forse in ciò il ruolo degl'investimenti esteri è stato contenuto (ma la valutazione risulta difficoltosa). La Cina ricopre ormai, nel commercio mondiale ed ispecie in quello asiatico, un ruolo sempre più rilevante come importatore di beni intermedi (quei beni ancora in fase di produzione e momentaneamente inidonei a soddisfare qualsivoglia esigenza umana) ed esportatore di beni finali. A beneficiarne sono soprattutto i paesi esportatori di materie prime, mentre più difficile è soppesare vantaggi e svantaggi derivanti dal ruolo cinese per i paesi vicini ed altri paesi emergenti, che hanno perduto quote di mercato in paesi terzi. Una buona soluzione, secondo la BIS, sarebbe riuscire ad incrementare la domanda finale interna della Cina: da un lato, i soci commerciali riuscirebbero a controbilanciare la perdita di quote di mercato esportando nella Repubblica Popolare; dall'altro, Pechino si metterebbe al riparo dagli effetti nefasti che, ad oggi, un ipotetico rallentamento della domanda statunitense avrebbe sull'economia cinese.
I paesi industriali avanzati (Europa Occidentale, Giappone, USA e pochi altri), constatato il rilancio economico e le tendenze inflazionistiche, hanno inasprito le proprie politiche monetarie (rialzo dei tassi d'interesse), che tuttavia appaiono ancora abbastanza “accomodanti” - secondo la definizione della BIS. Tra le banche centrali è sorto un intenso dibattito riguardante la crescita degli aggregati monetari e creditizi (cioè quelle grandezze aggregate che esprimono la quantità di moneta e di “quasi-moneta”, ossia d'attività finanziarie ad alta liquidità, presenti nel sistema economico). L'entità degli aggregati monetari influenza i tassi d'interesse e d'inflazione e, perciò, essi sono normalmente utilizzati per esprimere gli obiettivi della politica monetaria. Questo dibattito è considerato fondamentale dalla BIS perché, attribuendo agli aggregati un peso troppo alto o troppo basso, si possono subire serie ripercussioni negative (reazioni sproporzionate, confusione del pubblico, vulnerabilità all'inflazione od a particolari oscillazioni economiche).
Le tendenze prevalenti sui mercati dei cambi sono stati: graduale deprezzamento del dollaro, marcata flessione dello yen, apprezzamento dell'euro, elevata attività di contrattazione, bassa volatilità. La BIS individua tre fattori principali che hanno influito sul mercato valutario: i differenziali di tasso d'interesse, l'accumulo di riserve valutarie ufficiali (limitazione del rialzo delle valute dei paesi asiatici e di quelli esportatori di petrolio), gli squilibri internazionali.
I mercati finanziari sono stati in aumento per gran parte del periodo in esame. I rendimenti dei titoli di Stato nei paesi industriali avanzati hanno cominciato a diminuire intorno alla metà del 2006, in maniera più marcata negli USA. Complessivamente, le imprese finanziarie dei paesi industriali avanzati hanno fatto registrare buone prestazioni.
La previsione della BIS è che il momento positivo dell'economia mondiale dovrebbe proseguire. Permangono però quattro incognite minacciose: la latente pressione inflazionistica globale; il rallentamento in atto negli USA; il rischio d'oscillazioni dirompenti nei tassi di cambio (dovuto agli squilibri internazionali di parte corrente ed al flusso d'ingenti capitali volatili); reazioni inattese da parte degl'investitori ad un qualsiasi momento di flessione dei mercati (effetto dei prezzi, che al momento rappresentano lo scenario ottimale). Di fronte a queste incertezze, la BIS suggerisce un inasprimento delle condizioni finanziarie, politiche di bilancio più restrittive, maggiore flessibilità dei tassi di cambio (per ridurre gli squilibri mondiali di conto corrente). Inoltre, i paesi in disavanzo dovrebbero concentrarsi sulla produzione di beni e servizi esportabili (“tradable”), quelli in avanzo sulla produzione di beni e servizi ad uso interno (“non-tradable”).
La versione (informatica) integrale della Relazione Annuale della BIS è visionabile all'indirizzo: http://www.bis.org/publ/arpdf/ar2007i.htm