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Battaglie per la libertà in quel di Teramo

di Antonio Caracciolo - 07/07/2007

Fonte: clubtiberino

 


Leggo la seguente notizia in "PrimaDaNoi.it":
Fonte: PrimaDaNoi.it

Il Consiglio di Facoltà mette fine al Master Mattei che approda a Roma.

TERAMO. La decisione definitiva l’ha presa ieri mattina il consiglio di Facoltà di Scienze Politiche. «Il Master Enrico Mattei in Medio Oriente non verrà riproposto per l’anno accademico 2007/2008 perché si è dimostrato non coerente con gli obbiettivi formativi complessivi della Facoltà».

Una dichiarazione scarna che arriva dall'università, affidata ad un comunicato stampa che mette così fine a mesi di controversie tra la Facoltà e il docente Claudio Moffa. «Il preside Pepe», ha ribattuto il coordinatore del Master, Moffa, che sarà spostato a Roma, «non ha dato alcun esempio concreto sulla mancanza di “coerenza”. In cosa, in quale aspetto, il Master sarebbe stato “incoerente”? Perché non si parla di Faurisson? Forse perché Faurisson non è più abbinabile al master fin dal 10 maggio scorso?». Moffa parla addirittura di «una chiara espressione di fascismo accademico: una tendenza che, nata con la sciagurata riforma Berlinguer e diffusasi sia negli Atenei – con l’alibi di una falsa “autonomia universitaria” che rende in realtà la docenza subalterna a “poteri forti” extraaccademici – sia nelle scuole medie, finisce per creare un terreno favorevole all'invasività da parte del Preside e dell’organo collegiale da esso presieduto del campo di lavoro del singolo insegnante, in violazione del principio costituzionale della libertà di insegnamento».

Una storia controversa dalle mille sfaccettature che ha fatto saltare sulla sedia molte persone ed ha visto la mobilitazione “culturale” di moltissimi studiosi e della politica. A colpi di media si è consumata questa vicenda che ora emigra a Roma, città più grande e forse meno propensa agli “scandali”.

04/07/2007 10.21
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Ho mandato al quotidiano online il commento seguente che vedo pubblicato automaticamente:

Le bugie hanno le gambe corte. Leggo sopra la patetica motivazione che «Il Master Enrico Mattei in Medio Oriente non verrà riproposto per l’anno accademico 2007/2008 perché si è dimostrato non coerente con gli obbiettivi formativi complessivi della Facoltà».

Viene spontanea la domanda: e se ne sono accorti adesso?

La verità è che la neouniversità teramana si è sbracata al primo stormir di fronde. Compito di una università e dei suoi organi di governo è di saper difendere la libertà di pensiero e le sue libertà accademiche. È bastato che un insignificante personaggio torinese abbia allertato una lobby estranea agli interessi della scienza e della cultura ma legata ad una Paese belligerante perché rettore e preside si siano arresi, sacrificando diritti che sono di tutti e che loro avevano l’obbligo di tutelare. Poco c'entrano Moffa e Faurisson. Erano e sono in gioco valori più alti verso i quali gli organi di governo dell'ateneo teramano hanno avuto scarsissima sensibilità.

Una pagina vergognosa nella storia dell’università italiana, e teramana in particolare. Ciò che ci attende è un’epoca di grigiore intellettuale e di conformismo, dove la libertà di pensiero e di
ricerca resterà scritta sulla carta costituzionale come un sublime monumento alla Bugia mentre la pratica sarà la sua costante violazione. Se i cittadini vorranno difendere le loro libertà dovranno conquistarsele con un'aspra lotta civile, sociale, politica.

Antonio Caracciolo
Docente di filosofia del diritto nell'Università di Roma La Sapienza

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In seguito ad un evidente tentativo di introdurre anche in Italia leggi liberticide, che in pratica annullano la libertà di pensiero, si è costituito dopo i gravi fatti di Teramo un apposito Comitato per la libertà di pensiero, di cui con il nome “Civium Libertas” è stato costituito un gruppo di discussione. L’adesione al Gruppo di discussione coincide con l’adesione al Comitato, formalmente costituitosi in Teramo il 16 giugno 2007. Si può qui ascoltare l’Audio del convegno durato circa 4 ore.