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Esercizio di democrazia

di Angelo Alberi - 09/07/2007

 

Il 4 luglio, il popolo del NO DAL MOLIN si è ritrovato in piazza per festeggiare l’indipendenza

della città di Vicenza da tutte le basi militari americane che feriscono, con la propria presenza, il

territorio e la coscienza di chi cerca di opporsi alle logiche guerrafondaie e di potere dei grandi

avvoltoi. Mentre a camp Ederle, base USA, si festeggiava con hamburger, pollo fritto e fuochi

d’artificio, in piazza dei Signori echeggiavano le parole di Vitaliano Trevisan, si assisteva alla piece

teatrale organizzata dalle donne del presidio permanente e la musica copriva il rumore dei botti

proveniente dalla base americana. Solo la grande volontà di un gruppo di cittadini ed un generatore

di corrente elettrica ( niente energia dal democratico comune e basilica palladiana semi-oscurata ..)

hanno permesso lo svolgimento di questa bellissima manifestazione, ennesima riprova di quanto

poco conti un movimento non schierato politicamente. Oggi, se non “appartieni” ad uno dei due

babelici blocchi partitici sei costantemente ignorato, tranne quando scendi in strada a manifestare ed

allora la polizia, sicuramente sollevata dal cruccio di poter indispettire ed urtare la suscettibilità, con

il suo comportamento, di qualche guru della politica nostrana, si accorge immediatamente di te e

cerca di convincerti, a suon di manganellate, a lasciare libero il suolo pubblico e di non occuparti di

determinate questioni. Non sei di destra ne di sinistra quindi non sei un probabile voto, una tessera o

una percentuale di un qualsiasi sondaggio che i nostri governanti, di ogni grado e schieramento,

sempre più spesso commissionano ( ovviamente ad agenzie di parte) e non sei nemmeno la docile

pecorella da portare in piazza ad una delle tante fiere dell’ipocrisia per acclamare l’oratore di turno.

Oggi possiamo dire sia nata una nuova” Resistenza” e con i liberi movimenti che le hanno dato

vita, la politica sta già facendo i conti. Lo vediamo in Valsusa con la TAV, in Campania con il

problema dei rifiuti, a Vicenza ed in Sardegna con le servitù militari ed a Scanzano Ionico con il

progetto per il deposito unico delle nostre scorie nucleari. Scelta obbligata, naturale conseguenza

della strategia di una politica che si è ulteriormente allontanata dal cittadino e queste ultime elezioni

lo hanno dimostrato. I movimenti nati in questi ultimi anni in Italia, presenti ormai in ogni angolo

del paese, non fanno altro che esercitare un loro e nostro sacrosanto diritto: opporsi con tutte le

forze ad una classe politica che ha trasformato lo stato di diritto in stato di personale arricchimento,

dove la corruzione, i legami con le mafie ed i giochi di potere sono ormai insiti nel dna della

partitocrazia italiana sempre pronta a inchinarsi al volere dei potenti di turno ( multinazionali, USA,

Vaticano, Israele. importanti banche d’affari ecc… ), dimenticando che, essendo loro nostri

dipendenti, dovrebbero lavorare per il benessere del paese e non per il tornaconto proprio, di

“amici” o di partito.

Resistenza, una parola che ci riporta indietro nel tempo, alle lotte partigiane contro l’oppressione

nazifascista, quando uomini e donne di ogni schieramento politico e ceto sociale combattevano uniti

per affermare il loro diritto alla libertà, alla democrazia e che ora è tornata a riecheggiare per le

strade, all’interno dei movimenti apartitici che hanno iniziato questo percorso di lotta non violenta.

Oggi, a mio parere, stiamo vivendo un momento storico-culturale tra i più opachi dalla fine della

seconda guerra mondiale, tutto ruota intorno al denaro, al potere politico-economico tenuto stretto

tra le mani dei nostri governanti con l’aiuto di polizia e carabinieri, l’ausilio di una stampa

sanguisuga,venduta e servile e con la complicità di una tv che ha assunto e svolto in maniera

egregia il compito di anestetizzare le menti della gente.

L’informazione e la cultura sono sempre state armi potentissime e per questo il loro controllo era ed

è tuttora di importanza strategica ai fini del mantenimento del potere.

Televisioni e stampa mondiale sono nelle mani di un pugno di uomini ( diciamo dalla lobby delle

armi, petrolifera e farmaceutica..) che controllano, filtrano, manipolano le notizie che poi

sceglieranno di dare in pasto all’opinione pubblica. Creano timore e falso allarmismo, dissenso e

distorsione della realtà, sostengono questa o quella crociata insinuando razzismo e odio in ogni

angolo della terra, sono maestri della destabilizzazione e della falsa propaganda.

Spegnere le tv ( di casa sia ben chiaro..) e boicottare la stampa di regime e di partito, cercare fonti

d’informazione che non siano sul libro paga di chi tira le fila è una forma fondamentale di

resistenza. Incominciamo a liberare la nostra vita da certa spazzatura e quando avremo sciolto i

legacci che condizionano ogni nostra scelta saremo pronti per tentare di voltare pagina.

Resistere, resistere per esistere.

Angelo