Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Cambiano i governi, restano gli inceneritori. Ennesimo fallimento in Campania

Cambiano i governi, restano gli inceneritori. Ennesimo fallimento in Campania

di redazionale - 10/07/2007

Campania: un decreto non basta a risolvere l'emergenza, serve un piano nazionale di riduzione a monte dei rifiuti.

 

E' stato approvato quest'oggi il decreto per l'emergenza rifiuti In Campania:approvato con 266 voti favorevoli e 225 contrari e' stato oggetto di contestatazioni accese anche da parte della stessa maggioranza. Difficile non rilevare le responabilita' politiche e gestionali del centrosinistra che ha governato la Campania sino alla situazione attuale.  

Oggi  - mentre la procura di Santa Maria Capua Vetere scopriva una nuova organizzazione criminale dedita allo traffico e smaltimento di rifiuti pericolosi - la Camera ha individuato come discariche per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani o speciali non pericolosi  fino alla cessazione dello stato di emergenza: Svignano Irpino (Avellino), Sant'Arcangelo Trimonte (Benevento), Terzigno (Napoli) e Serre (Salerno). E' stato fatto divieto di localizzazione di nuovi siti di smaltimento finale dei rifiuti.

Ma il problema rifiuti necessita di un piano di riduzione a monte degli stessi. Nll'art.9 del decreto si fa finalmente riferimento all'adozione di un piano per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti (da rendere operativo entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione) : prevenzione nella produzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero del materiale e smaltimento. Ci auguriamo davvero che il piano che verra' adottato a breve consenta di recuperare il tempo perduto e raggiungere velocemente risultati apprezzabili. Solo la riduzione a monte dei rifiuti puo' determinare un vero miglioramento qualitativo della vita, in particolare in terre come quelle campane oggetto di continui vergognosi traffici che hanno portato all' interramento abusivo di rifiuti tossici oltre che a riversamenti nelle falde acquifere con gia' evidenti danni alla salute degli abitanti

Siamo certi che tutti i cittadini adeguatamente coinvolti e preparati sono disponibili e pronti ad accogliere  un nuovo approccio al problema rifiuti. Si tratta di un cambiamento culturale e siamo convinti che ci si debba impegnare in primis sulla strada della riduzione dei  consumi - quindi riduzione della produzione di rifiuti - del recupero, riciclo e raccolta differenziata. Anche perche' e' stato dimostrato che nelle citta' dove lo smaltimento funziona correttamente la spesa annua per famiglia e' decisamente piu' contenuta.

Sono divenuti numerosi - in tutti gli schieramenti politici - i sostenitori dei "termovalorizzatori", ma la loro costruzione non e' certo la soluzione del problema rifiuti, come abbiamo piu' volte sostenuto.  Ci auguriamo anzi che in futuro non si compiano gravi errori legislativi come nel caso del CIP6 (vedi anche su questo sito "Inceneritori: cambiano i governi, restano gli inceneritori") : a quando l'approvazione del decreto che corregge l'emendamento sugli inceneritori?  Servono oggi soluzioni efficaci ed atti legislativi precisi, mirati e proiettati nel lungo termine.