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La Russia avverte la NATO riguardo la Sicurezza Europea

di Nikolai Khorunzhy - 11/07/2007

 



La Russia ha avvertito la NATO, martedì scorso, sulle politiche che possono destabilizzare la sicurezza in Europa, ma entrambe le parti concordano nel continuare le discussioni sulla profonda divisione tra gli ex-nemici della Guerra Fredda. Dopo il meeting con il Presidente Vladimir Putin al Kremlino, il Segretario Generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, a sua volta ha detto che la minaccia della Russia deriverebbe dal fatto che il patto di controllo sulle armi chiave sarebbe "Uno sviluppo assai negativo."
Il capo della NATO ha anche detto che la Russia non dovrebbe ricorrere a una stridente diplomazia nelle dispute. "Non vi è ragione di iniziare a preoccuparsi, nessuna ragione per usare gli stessi vecchi stereotipi. Non vi è ragione di usare il megafono", ha detto ai reporter.
De Hoop Scheffer ha incontrato Putin e il Ministro degli esteri Sergei Lavrov per discutere delle dispute generate dal piano USA per la difesa antimissile, dal sostegno occidentale all'indipendenza del Kosovo e dal trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa (CFE).
La Russia e la NATO necessitano di assicurare "la sicurezza di ognuno e di non fare passi che portino a rafforzare la sicurezza di uno a spese di altri" ha detto Lavrov al Consiglio Russia-NATO di Mosca.
"Noi valutiamo la prontezza dei nostri partner della NATO a discutere, di tali questioni, apertamente con noi", ha detto Lavrov. Tali argomenti "riguardano gli aspetti chiave della sicurezza internazionale e stabilità strategica Europea" ha aggiunto.
Al meeting con Putin, più tardi il martedì, de Hoop Scheffer ha anche sottolineato l'importanza del dialogo tra Russia e NATO, dicendo che "non vi sono alternative a una buona e forte relazione Russia-NATO."
Putin ha detto che vi sarebbero stati maggiori progressi nelle relazioni Russia-NATO.
"Noi ci siamo mossi da un periodo di confronto a uno di cooperazione con le organizzazioni. Naturalmente, ciò è un lavoro grande e sfaccettato, e non possono non esserci dei problemi", ha detto.
Il capo della NATO ha detto che ha discusso del trattato CFE "a lungo" con Putin, così come la questione dell'opposizione della Russia ai passi occidentali, presso le Nazioni Unite, per portare alla risoluzione che dia al Kosovo una piena indipendenza.
"Ho rassicurato il Presidente Putin che farò in modo che al più presto venga posta, al Consiglio di Sicurezza, la risoluzione che deciderà sul futuro status del Kosovo" ha detto de Hoop Scheffer.
Sul trattato CFE, ha detto che il patto è "una pietra angolare della sicurezza Europea" e un possibile ritiro della Russia "sarebbe uno sviluppo assi negativo e deplorerei molto ciò."
Putin in precedenza ha minacciato che la Russia potrebbe cessare di adeguarsi al trattato dell'era della Guerra Fredda, che impone limiti allo schieramento militare, in risposta al piano USA di schierare missili e radar in Europa Centrale.
Washington dice che la difesa antimissile riguarda i potenziali attacchi di Iran o Nord Korea all'Europa, mentre Mosca insiste che la Russia è il vero bersaglio.
La Russia è anche furiosa per l'espansione NATO nel territorio ex-Sovietico, con la Georgia e l'Ucraina, le ultime repubbliche ex Sovietiche che vogliono esserne membri.
De Hoop Scheffer era a Mosca per il quinto anniversario della fondazione del Consiglio Russia-NATO, che mirava a costruire una cooperazione nel momento in cui l'alleanza militare sembrava espandersi in Europa orientale.
Il quotidiano governativo Rossiyskaya Gazeta afferma che de Hoop Scheffer cercherebbe di sentire la posizione della Russia sulla disputa delle questioni della sicurezza, prima del cruciale colloquio tra Putin e Bush la prossima settimana.
Rossiyskaya Gazeta ha commentato che le comunicazioni tra NATO e Russia si sono rotte: "La verità della materia è che il dialogo, recentemente, sembra somigliare a due monologhi."


Cosa vuole la Russia dal CFE
Nikolai Khorunzhy UPI Commentatore esterno
Fonti: Agence France-Presse - RIA Novosti
Mosca (UPI) 26 Giugno - La conferenza di emergenza dei 30 firmatari del Trattato sulle Forze Armate Convenzionali in Europa, che si incontra a Vienna su iniziativa della Russia, termina senza adottare una dichiarazione, poiché i suoi partecipanti non hanno raggiunto un compromesso.
La Russia chiama a un meeting di emergenza a Vienna per cercare e accelerare la ratifica del trattato CFE, nella versione emendata nel 1999 dagli Stati Uniti e dall'Europa. Il trattato originale venne siglato nel 1990, un anno prima del collasso dell'Unione Sovietica e tre mesi prima della dissoluzione del Patto di Varsavia. Fin da allora, tutti i suoi ex aderenti hanno raggiunto la NATO, così come le repubbliche Baltiche ex Sovietiche, che hanno totalmente mutato la bilancia delle forze. Perfino un emendamento del trattato CFE dovrebbe essere riemendato dopo la ratifica.
L'occidente adesso ha un numero tre volte superiore, in equipaggiamenti militari pesanti - aerei, tank e artiglieria - della Russia. Il Presidente Vladimir Putin ha detto, in una sua recente dichiarazione alla nazione, che la Russia potrebbe dichiarare una moratoria nell'osservazione del trattato CFE - che sospende i suoi obblighi del trattato, che è infatti osservato solo dalla Russia.
Nessuno dei paesi occidentali ha ratificato il trattato adottato nel 1999, e anche senza che le forze Russe si siano ritirate dalle repubbliche ex Sovietiche di Georgia e Moldova.
La Russia afferma che il suo ritiro dalla Georgia e dal Transdnestr, una auto-proclamata repubblica in Moldova, non vanifica il trattato CFE, mentre la dichiarazione di Mosca alla conferenza di Istanbul era volontaria e non-vincolante.
In ogni caso, la Russia rimuoverà tutte le sue basi militari dalla Georgia nel 2008, perfino membri della NATO potranno seguire il progredire della questione.
Daniel Fried, assistente del segretario di stato USA per gli affari Europei e Eurasiatici, che guidava la delegazione USA alla conferenza di Vienna, ha detto che la Russia ha grandemente progredito nell'attuazione del cosiddetto programma di Istanbul sulla Georgia. Tuttavia, la situazione del Transdnestr resta l'ostacolo maggiore. Il diplomatico chiede una soluzione "creativa", ovviamente riferendosi alla posizione della Russia: Mosca insiste che le sue truppe sono in missione di peacekeeping in Transdnestr.
Anatoly Antonov, capo della delegazione Russa, ha presentato la "roadmap" della Russia per salvare il trattato CFE, nella sua audizione di apertura al meeting di Vienna. La prima questione del piano riguarda l'adesione al trattato degli Stati Baltici, seguito dalla richiesta di limitare il numero permesso di armi e equipaggiamenti militari della NATO, allo scopo di inquadrare il vantaggio ottenuto dopo la sua espansione nelle nazioni dell'Europa orientale. La Russia ha anche proposto di definire il termine "sostanziali forze convenzionali" e di "restrizione di esercitazione" nel loro processo di costituzione, affinché siano definiti. Ciò significa che gli Stati Uniti dovranno abbandonare il proprio piano per schierare 5000 soldati in Romania e Bulgaria.
In aggiunta, Mosca insiste nel mettere in attuazione l'accordo di adattamento del trattato CFE, non più tardi del 1 luglio 2008, e sullo sviluppo di condizioni per ammettere nuovi aderenti.
La Russia domanda anche che l'occidente sposti la cosiddetta limitazione di fianco al territorio della Russia. Se una soluzione non si trova in un anno, la Russia rivedrà la decisione sulla moratoria. "Ciò significa che non ammetteremo nè ispezioni internazionali, nè manderemo nostri gruppi di esperti; fermeremo la pubblicazione di informazioni, come facciamo adesso; e nè rimarremo entro qualsiasi limite quantitativo", ha detto Ministro degli esteri della Russia.
Persino se criticato da molti media nazionali ed esteri, Mosca non mostra la volontà di trovare una soluzione 'creativa' alla situazione del Transdnestr.
Mikhail Ulyanov, capodelegazione Russo, dice che la Russia considererà un compromesso sulla Moldova, così come una forza internazionale di peacekeeping per sostituire le truppe Russe Transdnestr, anche come tema separato dall'attenzione della conferenza di Vienna.
I delegati occidentali alla conferenza di Vienna, dicono che il meglio che potevano sperare era un accordo per continuare le consultazioni dopo la fine di questi colloqui, venerdì, e rinviare la conferenza in futuro.
Anche Washington ha fatto qualche concessione che certamente incoraggia. É d'accordo a iniziare la discussione su tutte le preoccupazioni di Mosca sulla sicurezza, a Settembre, a livello di ministri degli esteri e della difesa. Quattro gruppi di lavoro saranno istituiti su iniziativa della Russia: difesa antimissile; trattato CFE; sostituzione delle testate nucleari sui missili balistici strategici Trident; START-I.
Fried ha detto, ai primi di maggio, con il Democratico Brad Sherman, capo del Sottocomitato sul Terrorismo, Non-proliferazione e Commercio, che era più importante per gli Stati Uniti cooperare con la Russia sull'Iran piuttosto che dibattere sulla difesa antimissile.
Sembra che il futuro del trattato CFE sarà deciso nei colloqui di Settembre. I pochi partecipanti renderanno più facile raggiungere un accordo.
Ciò che Mosca vuole è fermare il modello di interazione tracciato negli anni '90, quando le nazioni occidentali cooperavano con essa in cambio della sua concessione unilaterale. La dichiarazione di Putin sulla moratoria al trattato CFE dovrebbe essere interpretato in questo contesto. Non è un ultimatum, ma un invito al dialogo.

(Nikolai Khorunzhy è un esperto militare Russo indipendente che scrive per la RIA Novosti. Questo articolo è ripreso con il permesso di RIA Novosti. Le opinioni espresse in questo articolo sono dell'autore e non necessariamente rappresentano quelle di RIA Novosti.)

Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://www.aurora03.da.ru/Stratindex/notiziario3.htm