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Ok, ok, mi arrendo. Ancora sul bioetanolo

di Uriel - 12/07/2007

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Ho ricevuto una pioggia di email riguardo alla storia dei calcoli di Castro. A molti non va giu' che il famoso calcolo secondo cui il bioetanolo e' una cazzata sia una emerita stronzata. Bene, andiamo nei particolari.

L'articolo in questione e' quello di un certo David Pimentel che, insieme a Tadeusz Patzek, avrebbero calcolato che il bilancio energetico delle coltivazioni di etanolo e' cosi' basso che per andare a pareggio occorre coltivare quantita' di terreno enormi.

Cioe': se prendiamo i consumi delle auto e li dividiamo per la resa/ettaro, otteniamo una certa superfice, facilmente ottenibile e coltivabile.

Se pero' togliamo l'etanolo che serve a coltivare quelle terre, cioe' quello che va nei trattori, per dire, allora otteniamo una superfice enorme.

I due signori di cui sopra avrebbero dimostrato che , poiche' l'efficienza del bioetanolo e' vicinissima ad 1, allora perche' sia conveniente coltivarlo ed usarlo bisogna moltiplicare per 200 il numero di ettari di terreno da coltivare. Cosa che rende l'etanolo un'alternativa impossibile.

Qual'e' il trucco?

Semplice: David Pimentel e' un entomologo in pensione, mentre Patzek  e' un ingegnere minerario.

Si tratta di persone, cioe', che non saprebbero calcolare un rapporto energetico neanche se gli si presentasse davanti in tanga e ballando la samba.

In seguito all'articolo polemico postato da questi due ESPERTI A BRACCIO, il dipartimento per l'agricoltura USA ha commissionato una ricerca scientifica condotta da gente che si occupi di agricoltura .

Ne e' uscito questo documento:

http://rael.berkeley.edu/ebamm/FarrellEthanolScience012706.pdf

Il quale corregge i due espertissimi di insetti e miniere, specificando che la resa delle coltivazioni di etanolo e' SUPERIORE ad 1, e in alcuni casi, come quelle brasiliane, va a 7/8.

Per fare un confronto, lo "scientifico" articolo dei due esperti (in insetti e miniere) e' questo:

http://petroleum.berkeley.edu/papers/Biofuels/NRRethanol.2005.pdf


Il secondo articolo (quello dell'esperto di insetti e dell'esperto in miniere) e' del 2004. L'ultimo e' quello del 2006.

Il motivo per cui i ministero dell'agricoltura USA chiese un parere esperto e' che le cifre dei due non erano pericolose tanto sul piano energetico, ma su quello economico: gli USA producono un sacco di etanolo, e se la produzione fosse stata tutta in perdita come dicevano i due autori, gli agricoltori avrebbero fatto a dir poco la fame: come facevano gli agricoltori a vivere se produrre etanolo costava piu' di quanto rendesse?

Per cui sono spiacente: i calcoli precisissimi di castro sulle superfici da coltivare per soddisfare il fabbisogno energetico (ripresi dai paraecologisti della domenica) sono falsate da una stima della resa agricola condotta da un esperto di insetti e uno di miniere, i quali sostengono che la resa sarebbe positiva al massimo di 1/200, mentre la resa reale e' di 4-5.

Senza contare, come dice quest'altro articolo, che la produzione di bioetanolo non si ferma all'alcool, ma prosegue con altri prodotti a bilancio energetico superiore.

Lo studio viene da qui:

http://www.ddgs.umn.edu/more.htm

Cioe' da un ente diverso, e coinvolgono le seguenti:

  1. University of Georgia
  2. University of Illinois
  3. Iowa State University
  4. Kansas State University
  5. Michigan State University
  6. University of Nebraska-Lincoln
  7. South Dakota State University
Che sono un po' troppe per essere al soldo della solita, immaginaria, ancora inesistente (ma gia' combattuta dai soliti elementi)  "lobby dell'etanolo".