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Acque chiare

di Uriel - 12/07/2007

 

Le dichiarazioni del sindaco Bloomberg, frutto di quella parte di pragmatismo e realismo che io amo nella cultura americana, hanno finalmente aperto il dibattito sui business davvero "sporchi" del nostro periodo: l'acqua minerale.

  • MrG: Uriel , cosa pensi di questa campagna del sindaco di New York?
  • Uriel: penso che fosse ora che qualcuno se ne uscisse dicendo la semplice verita': il tubo inquina meno della bottiglia.
  • MrG: alcuni dicono che il sindaco stia spostando l'attenzione per non parlare delle insufficienti misure di riciclaggio di New York.
  • Uriel: bisogna essere chiari. Il riciclaggio sta all'inquinamento come la pulizia sta alla sporcizia. Riciclare significa semplicemente pulire, pulire cio' che altri hanno sporcato. Il sindaco di Ney York ha detto che e' meglio NON sporcare piuttosto che pulire. Puro buon senso.
  • MrG: ma davvero le acque di rubinetto sono migliori i paragonabili a quelle minerali?
  • Uriel: le acque di rubinetto innanzitutto sono potabili. Le acque minerali non lo sono quasi mai. Se dal nostro rubinetto uscisse acqua minerale, sarebbe fuorilegge.
  • MrG: ma le acque minerali vengono da sorgenti che di solito sono pure.
  • Uriel: palla catastrofica. Nessuna falda e nessuna sorgente fornisce volumi di acqua cosi' grandi. Le acque minerali sono acque di fiume o di mare desalinizzate. Come quelle dell'acquedotto.
  • MrG: sei sicuro di questo?
  • Uriel: vai a vedere il volume di vendite di una media azienda di acque minerali. Poi confrontala con la produzione nativa di una sorgente (di solito un piccolo zampillo) o di una falda acquifera. Vedrai, quando avrai davanti le cifre in metri cubi, che se le acque minerali venissero dalle sorgenti sotterranee o dalle falde sotterranee, le avrebbero svuotate in qualch giorno.
  • MrG: e allora da dove arrivano?
  • Uriel: arrivano dai corsi d'acqua o da laghi normalmente vicini o associati a quelle sorgenti, dove pero' confluiscono le piogge con il loro carico organico E i corsi d'acqua normali. Ma a quel punto, sono identiche a quelle dell'acquedotto.
  • MrG: quindi e' meglio bere l'acqua degli acquedotti?
  • Uriel: decisamente. Un aquedotto, innanzitutto, trasporta volumi di acqua enormi , e lo fa di continuo. Anche se si versasse, per fare un esempio, un metro cubo di cianuro dentro un'idrovora , esso arriverebbe cosi' diluito all'utente che nessuno si accorgerebbe di nulla. L'acqua si muove, capisci?
  • MrG: perche' e' importante?
  • Uriel: perche' se non sterilizzi l'acqua con i raggi gamma, un paio di batteri dentro ce li trovi. E lasciare l'acqua dentro una bottiglia, dentro un container, sotto il sole, magari per settimane, e' la maniera migliore per lasciarli riprodurre. E non e' il solo problema.
  • MrG: in che senso?
  • Uriel: nel senso che le acque minerali sono imbottigliate. A meno che non siano imbottigliate dentro il vetro, che pero' ha pesantissimi problemi igienici nel riciclaggio, esse sono bottiglie di plastica. Nel processo di fabbricazione, e dopo, esse vengono lavate, e nel lavaggio non sempre tutti i residui di lavorazione vengono persi. Tantomeno i residui dei detersivi, che sono chimicamente piuttosto aggressivi.
  • MrG: sono i casi che si sentono dire in giro?
  • Uriel: si'. In realta' il processo di imbottigliamento e' un processo cieco, eseguito da personale sottopagato o interinale. Se al lavaggio della bottiglia rimane della soda o altro, non se ne accorgera' nessuno fino al cliente finale.
  • MrG: e nel caso dl vetro?
  • Uriel: il caso del vetro e' ancora peggiore. Quando si parla di vetro bisogna sempre chiedersi due cose: o il vetro viene rifuso , e allora di ecologia non si parla per via dei costi energetici, o viene lavato. Il problema e' :lavato da cosa? Perche' la bottiglia che io rido' indietro magari mi e' servita per metterci la miscela per la mia motosega, o per dosare il mio Coridon per le piante. Poi la lavo e la rido' alla casa per avere 15 centesimi. Cosa succede allora alla bottiglia?
  • MrG: cosa succede?
  • Uriel: succede che va lavata. Ma non basta un detersivino del cazzo, ci vuole qualcosa di veramente aggressivo, che sia capace di rimuovere tutti i possibili grassi, i solventi , ogni fottuto liquido che a qualsiasi cittadino passi in mente di mettere momentaneamente in una bottiglia di vetro. Piu' ogni possibile cultura batterica che si possa sviluppare in questi liquidi. Lei si fa' il the col the in polvere e lo zucchero, poi rimane il fondo e lei lo rida'. Dentro quello zucchero ci crescera' l'iradiddio. Occorrono trattamenti chimici forti per rimuovere tutta quella roba. E questi trattamenti hanno un residuo, per forza di cose.
  • MrG: brr. Quindi il vetro andrebbe rifuso?
  • Uriel: si', sarebbe l'ideale. Ma se contiamo i metalli pesanti necessari al processo di colorazione  e il processo di fusione, di ecologico c'e' poco.
  • MrG: nessuno di questi inconvenienti e' tipico degli aquedotti?
  • Uriel: no. Non dico che gli acquedotti siano perfetti, sia chiaro. Se l'acquedotto ha una perdita e , come in alcune citta' del meridione, l'acqua arriva a giorni alterni, il risultato e' che nei periodi di sottopressione qualcosa potrebbe entrare da fuori dentro l'acquedotto. C'e' da dire pero' che l'estrema diluizione successiva rende il fenomeno quasi irrilevante. Pero' c'e'. Ma in generale, l'acquedotto ha un vantaggio: il processo di depurazione e' costretto a misurare l'acqua all' USCITA dal processo, e non alla sorgente come fanno le acque minerali.
  • MrG: questo concetto non e' chiaro.
  • Uriel: e' semplice. Quando si vuole certificare un'acqua minerale, si certifica la supposta sorgente o falda. Si estrae un campione di acqua dalla sorgente e si misurano le qualita' dell'acqua. Non si prende una bottiglia gia' confezionata per esaminarla, capisce?
  • Mrg: e nell'acquedotto?
  • Uriel: nell'acquedotto ogni giorno si prende un campione dalle vasche di USCITA del processo di depurazione. Piu', i controlli a campione all'uscita, nel rubinetto.
  • MrG: quindi non sappiamo realmente cosa ci sia dentro la bottiglia di acqua minerale?
  • Uriel: no, mai. I test vengono fatti alla presunta sorgente. Ma l'acqua minerale, per OVVI problemi di volume, non viene dalla sorgente. Mai. Le sorgenti non basterebbero per un centesimo di quelle quantita' d'acqua.
  • MrG: ma cosi' viene certificata un'acqua diversa da quella che c'e' in bottiglia.
  • Uriel: certo. Ma la legge lo permette. La casa deve far certificare la sorgente. Poi va qualche chilometro a valle, dove c'e' molta piu' acqua, a prelevare. Dando per scontato che l'acqua non cambi. Se ci fa caso, in alcune  bottiglie c'e' ancora scritto che l'acqua viene prelevata "all'altezza di 1200 metri in tale posto". Questo significa che NON stanno usando la sorgente, ma un fiumiciattolo da qualche parte. Ove confluiscono le piogge e altri microaffluenti, con tutto il loro carico organico. Quell'acqua, cioe', non e' piu' "minerale".
  • MrG. ma e' una truffa!
  • Uriel: tecnicamente no. Sull'etichetta c'e' scritto che l'acqua e' "prelevata all'altezza di tot metri dalle parti di tale posto su tale montagna". Se poi li' non c'e' la sorgente ma un laghetto dove bevono le mucche e i maiali, sono cazzi tuoi saperlo. Loro te l'hanno detto. Se pero' leggi il referto dell'universita' con la composizione, spesso c'e' scritto che quel campione invece e' prelevato "direttamente alla sorgente". In pratica c'e' scritto che alla sorgente l'acqua e' cosi' e cosa', poi che quella nella bottiglia e' prelevata a tot metri nel paesello tizio caio, e se tu non capisci la differenza sono cazzi tuoi.
  • MrG: quindi io sto bevendo acqua di una grossa pozzanghera alpina dove bevono mucche e maiali, ma le analisi sono fatte alla sorgente ?
  • Uriel: diciamo che "bevono" e' un'ipotesi ottimistica, comunque si'. Mentre negli acquedotti si prende acqua presa .... dagli stessi posti, poi depurata, e indi controllata. Non e' la prima volta che lo dico.
  • MrG: quindi l'acqua minerale e' una truffa?
  • Uriel: tecnicamente e' legale. Ma NON , e ripeto NON, e' "potabile" (non lo trovera' scritto da NESSUNA parte sulle bottiglie) perche' non ha i requisiti. E come se non bastasse non e' controllata all'origine reale, ma ad un'origine fittizia. Ma e' tutto legale, quindi non puo' parlare di truffa o di reati.
  • MrG: ma sul piano morale...
  • Uriel: allora diciamo che l'acqua minerale non e' una truffa, o niente di penalmente rilevante, ma semplicemente una presa per il culo. Una legalissima presa per il culo.
  • MrG: non e' la stessa cosa?
  • Uriel: dipende dalla maniglia.
  • Mrg: in che senso?
  • Uriel: nel senso che se qualcuno ti prende per il culo, spesso c'e' una comoda maniglia.
  • MrG: allora vediamo se ho capito e non ho maniglie: l'acqua minerale viene prelevata alla sorgente in un campione e controllato dall'universita'/istituto. E scrivono sulla bottiglia una cosa come "campione prelevataodirettamente alla sorgente". Giusto?
  • Uriel: giusto.
  • MrG: poi pero' scendono a valle, dove ci sono i volumi d'acqua per fare il business, e imbottigliano li'. E sulla bottiglia mi scrivono che e' "prelevata a tot metri d'altezza vicino al paesello tal dei tali".
  • Uriel: esatto.
  • MrG: ma non scrivono che "direttamente alla sorgente" e "a tot metri d'altezza vicino al paesello tal dei tali" siano lo stesso posto o meno.
  • Uriel: esatto.
  • MrG: e come se non bastasse, non cercano di stabilire se si tratti di acqua potabile o meno.
  • Uriel: esatto.
  • MrG: e infine, le bottiglie sono contaminate o a rischio contaminazione, se non altro dai prodotti chimici usati per lavarle.
  • Uriel: esatto.
  • MrG: e poi la imbottigliano, la lasciano al sole dentro i containers per tempi qualsiasi, e non c'e' alcun controllo su cio' che arriva alla fine del processo, al consumatore.
  • Uriel: esatto.
  • MrG: mentre nell'acquedotto prendono la medesima acqua, o acqua di mare, la depurano/dissalano, e INDI la analizzano. Inoltre, ci sono anche controlli al rubinetto, cioe' alla fine del processo.
  • Uriel: esatto.
  • MrG: niente maniglie?
  • Uriel: adesso no. La prossima volta parliamo delle acque usate per fare le bevande dolci, pero'.