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Poscritto a "pericoli involutivi ecc."

di Gianfranco La Grassa - 12/07/2007

 

 

Avevo da poco finito di scrivere il mio pezzo quando ho sentito la notizia dei brogli elettorali compiuti in Australia a favore dell’Unione (centrosinistra); notizia riportata nel sito di Repubblica, un giornale che ha fatto la campagna elettorale per tale schieramento, e che ancor oggi è la punta di lancia contro il centrodestra e Berlusconi in specie.

Le ipotesi che si possono fare sono due, ma le conclusioni sono univoche. Può essere un filmino girato “dal vero” e che illustra in effetti i brogli elettorali. Poiché è escluso che nessuno ne sapesse nulla, e che il filmato non fosse già da tempo a conoscenza della dirigenza del centrosinistra, si dimostra ad abundantiam che tale schieramento, come sostengo da anni, è il vero cancro che corrode quel poco che può esservi di “democrazia” in Italia. Non si tratta di “comunisti al potere” (l’idiozia berlusconiana), ma semplicemente di gentaglia corrotta e adusa alle peggiori e più sporche truffe al fine di afferrare il potere in questione. Siamo a quella mentalità che era in uso fino poco tempo fa in Sudamerica o anche in certi paesi del sud-est asiatico o in Africa. Tale mentalità è stata attribuita dai “sinistri” ai “berluscones”; con il tipico e ben noto atteggiamento del lupo che accusa l’agnello – che beve a valle – di stare intorbidandogli le acque. Essa è invece specifica di un centrosinistra truffaldino che – patrocinato dal Corriere e dall’intera Rcs (fulcro della GFeID) – era convinto di vincere a mani basse le elezioni dell’aprile 2006 e invece le ha, con ogni probabilità, perse per poco. Con i presunti brogli è forse riuscito ad apparire vincitore per 24000 voti.

Oppure, il filmato mostrato da Repubblica è una bufala, un montaggio cinematografico. La situazione cambia ben poco, salvo per chi non sia spasmodicamente attaccato alla pura forma della democrazia elettoralistica. Si tratterebbe in tal caso di un faida interna al centrosinistra, di alcuni settori dei fasulli “vincitori” che oggi hanno rotto con i precedenti alleati e vogliono andare oltre, sputtanando i loro avversari, quelli del loro medesimo schieramento elettorale. Anche in tal caso, si dimostra che il centrosinistra è un covo di vipere, una malattia gravissima che attanaglia il nostro paese, non estirpando la quale andremo incontro alle peggiori avventure. Non si sfugge ad una conclusione obbligata: il centrosinistra al governo è il peggior nemico del popolo italiano, un costante pericolo di involuzione antidemocratica, di discredito del paese e di disfacimento delle sue capacità produttive e delle sue istituzioni sociali e politiche. I gruppi dirigenti economico-finanziari al potere sono l’effettiva peste bubbonica; la sinistra nel suo intero è l’accolita di imbroglioni al suo servizio; la parte “estrema” di questo intero rappresenta la più meschina e scialba pattuglia di servizio, quella che “fa il palo” mentre gli altri effettuano le rapine.

L’opposizione non fa nulla e, se facesse qualcosa, combinerebbe guai a non finire. Non ha alcuna linea unitaria, solo le gelosie e ambizioni dei vari “capoccia” in smania per diventare leader di “qualcosa”, o per svendersi all’altra parte e ottenere, facendo da ciambella di salvataggio, qualche buona offa (qualcuno, come ben sappiamo, ha già compiuto il passo, altri attendono). Quello che si atteggia a leader supremo continua a ripetere che non c’è bisogno di far nulla, si deve solo attendere che la maggioranza imploda da sola: una perfino disarmante ammissione che non saprebbe proprio che (cazzo) fare se avesse in mano il governo. Il paese è alla deriva totale, con bande di GFeID che si battono “come nella Chicago anni ’20”, devastando il paese, divorandolo, fingendo “miracoli” e “Resurrezioni” (come quella di Lazzaro, non quella di Cristo); ultrameschini personaggi per di più complici dei potentati del paese centrale dominante. Rubano per conto d’altri, ma si trattengono buone quote per sé. Chi ha il controllo e l’uso “delle armi” sembra completamente invischiato in questo degrado politico, in questa lotta “mafiosa”; diventa il “braccio armato” ora dell’una ora dell’altra delle varie “bande a Chicago”.

Per il momento mi limito a questa scoraggiante fotografia di una situazione che appare largamente compromessa e rischia di mettersi a correre verso la fine delle nostre minime “libertà”. Vedremo in futuro se qualche “lampo di luce” attraverserà queste tenebre oscure.