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Tu, dove la cerchi la chiave?

di Nando Dicè - 14/07/2007

Fonte: terraeliberta.altervista.org

     
 

Tu, dove la cerchi la chiave?

L’analisi. La chiave è la conoscenza, di se stessi e di quello che si vuole fare.

 

(La chiave) Ti serve per tornare a “casa”, la tua vera casa.

Contro ogni retorica del nuovo, la password o il chiavistello, la funzione è sempre la stessa, l’accesso a quello che si desidera. 

Il vicolo è buio, perché vogliono che sia buio, in realtà non è neanche un vicolo, il buio lo fa apparire tale, ma è la strada maestra della nostra tradizione. Tutti per “volontà o destino” siamo passati da quella strada. Lo percepiamo come “vicolo” in quanto stretto, ricordo incancellabile dello “stretto” legame con la nostra identità. 

Il lampione con la sua luce artificiale illumina solo quello che vuole farti vedere. Una semplice porzione della tua vita, il tuo tornaconto, il tuo desiderio immediato.  Il lampione non spaventa, non incute timore, c’è sempre stato. L’unghia graffiante della lunga mano tecnologica, quando è ben-curata dei “tecnici”. La zanna affilata della belva tecnologica, quando sfugge dal controllo umano. 

L’energia che rifornisce il lampione è lontana, distante, incontrollabile.Tale da convincerti che non esista come entità artificiale, ma che sia l’unica e naturale fonte di energia.  Ti abitua alla dipendenza. Allo stesso tempo, essa porta pile alcaline, radio di ultima generazione e un liquido nero con le bollicine, lì dove con molta faccia tosta , si sostiene che il cibo non può arrivare. 

La centrale elettrica c’è nella nostra storia, ma non si vede.  Lì, si produce “energia”. Energia che illumina, energia che trasforma l’uva in alcol, che ci attira, ci trasporta fin sotto il lampione.  Ad essa ci sottomettiamo, come mai nella storia, i nostri avi si sono sottomessi a nulla.  

Ci sottomettiamo, senza riconoscerne la legittimità,, “Questa forma di servitù degradante fu loro (i nostri antenati) sempre sconosciuta…..”, ci ricorda M. Fini. 

Il buio nasconde la tua identità, la tua storia, il tuo vero futuro. Il buio non ti permette di vedere due cose: l’unico e vero fanatismo che avanza è il negare se stessi ed il più atroce dei fondamentalismi cioè il mercato.  

L’alcol che ti ubriaca con il progresso, con i “non ho tempo”, con dei ritmi alieni, ti fa ondeggiare senza una diritta via. Una logica ideale individuale ed amorfa. Sei solo con te stesso, sei ubriaco d’individualismo. 

L’ubriaco, non sa di esserlo. Ubriaco da chi sa quanto tempo, non ricorda altra vita se non quella da ubriaco. Il “grande consumatore”, come dice A.K.Valerio “…E’ un trovatello, esposto alla buona grazia di tutti, figlio dell’amore universale”. 

La Storia.“…..Nella prossimità di un vicolo buio, un lampione illumina l’incrocio delle strade. Proprio sotto il lampione, un ubriaco quasi a carponi, si affanna alla ricerca di un qualcosa, in evidente stato di ebbrezza e difficoltà.

Ci avviciniamo e gli chiediamo:-Si sente bene, ha bisogno di aiuto?--…….Ho perso semplicemente le chiavi di casa.-

E’ sicuro di averle perse proprio qui?

-- No non le ho perse qui, le ho perse in fondo al vicolo, quel vicolo buio.

- Scusi e perché le cerca qui?--…..e’ evidente no? Qui c’è più luce!”