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Guerra in Libano: Un anno dopo nessuna giustizia

di Carlo M. Miele - 17/07/2007

Fonte: osservatorioiraq



È passato un anno esatto dallo scoppio della guerra tra Israele e Hizbollah, ma le gravi violazioni commesse allora non sono ancora state punite. Poco o nulla – in tal senso - hanno fatto i due governi coinvolti, complice anche l’inerzia della comunità internazionale.

Sono queste le denunce provenienti da Human Rights Watch e Amnesty International, le due organizzazioni non governative che in occasione dell’anniversario del lancio dell’offensiva israeliana hanno deciso di alzare la voce e chiedere giustizia per le oltre mille vittime (in stragrande maggioranza civili) di quel mese di conflitto.

“Gravi violazioni” da entrambe le parti

Le due ong attribuiscono colpe a entrambe le parti coinvolte nel conflitto della scorsa estate. Entrambe – fa sapere Hrw commisero “gravi violazioni delle regole di guerra”, che tuttora “rimangono impunite”.

In particolare, viene fatto notare che gli attacchi dello Stato ebraico “non siano stati in grado di distinguere tra i civili e i combattenti, violando così le leggi umanitarie”. Il risultato è stata la morte di almeno 1.125 libanesi (per la maggior parte civili) e il ferimento di altri 4.399. Oltre un milione di persone (quasi un quarto della popolazione del Libano) è stata poi costretta ad abbandonare le proprie case a causa dei raid.

Ancora peggiori sono state le conseguente del lancio di cluster bomb da parte di Israele. “Quattro milioni di sub-munizioni”, fa sapere Hrw nel suo comunicato, sono caduti sul territorio libanese. Tuttora molti ordigni inesplosi minacciano gli abitanti del sud del Libano: dalla fine del conflitto a oggi sono almeno 24 le persone morte e 183 quelle ferite per colpa delle cluster bomb, sulle quali Amnesty chiede una moratoria.

Le denunce delle due ong non risparmiano i miliziani sciiti di Hezbollah, ritenuti colpevoli di avere sferrato “attacchi indiscriminati” contro il nord di Israele, responsabili della morte di molti civili. Sempre i miliziani del Partito di dio – aggiunge Amnesty – vanno condannati per il sequestro di due soldati israeliani, Ehud Goldwasser ed Eldad Regev, di cui da quasi un anno non si hanno notizie.

Tutti questi episodi, e in particolare gli “attacchi in zone civili”, potrebbero essere configurati come “crimini di guerra”.

Nessuna giustizia

Adesso, la cosa più grave – concludono le due organizzazioni – è che “né il governo libanese né quello israeliano” hanno fatto luce su “queste violazioni”.

“Entrambe le parti – ha affermato Sarah Leah Whitson, direttore per il Medio Oriente di Hrw - durante il conflitto, hanno violato le regole di guerra e a un anno di distanza nessuno è stato indicato come responsabile”.

La stessa Commissione Winograd, istituita in Israele per fare luce sugli errori commessi nella gestione della guerra, non ha ricevuto l'incarico di “indagare sulle violazioni delle regole di guerra commesse dalle forze di sicurezza israeliane”, mentre le autorità libanesi, “prese dalle tensioni internazionali”, non hanno avuto né “la volontà” né la “capacità di indagare sulle violazioni delle leggi umanitarie internazionali commesse da Hezbollah”.

Di fatto, fino a oggi “le inchieste israeliane e libanesi non hanno portato ad alcun risultato”

Che fare

Hrw e Amnesty concordano a questo punto nella necessità di un intervento della comunità internazionale. Proprio gli attori esterni al conflitto – secondo Amnesty International – sarebbero responsabili, al pari di Beirut e Tel Aviv per aver mancato di perseguire “i responsabili di crimini di guerra e di altre gravi violazioni”.

Per il futuro, ha detto Malcolm Smart, direttore dei programmi dell'organizzazione per il Medio Oriente e l'Africa settentrionale, “il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe dichiarare e far rispettare un embargo di armi per Israele e Hezbollah fino a quando non saranno stati creati meccanismi efficaci per garantire che le armi non vengano usate per commettere gravi violazioni delle leggi umanitarie internazionali”.

Nel frattempo, “Amnesty International ribadisce il suo invito a Israele a consegnare mappe dettagliate delle zone in cui le sue forze hanno sganciato cluster bomb”, ritenute “importanti per i lavori di sminamento e per evitare nuove vittime”.

Hrw, invece, invita quindi tutti i Paesi che “forniscono armi a Israele e a Hezbollah” a bloccare l'invio di armi ed equipaggiamenti militari di qualsiasi sorta.

Il sito di Human Rights Watch

Il sito di Amnesty International