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Gigi Proietti, Maurizio Costanzo e il teatro Brancaccio. Una sostituzione “a sangue freddo”…

di Carlo Gambescia - 19/07/2007

 

Quel che è successo a Gigi Proietti, ieri esonerato, dopo sei splendidi anni, dalla direzione artistica del Brancaccio, e sostituito con Maurizio Costanzo, è una brutta fotografia di come vanno le cose in Italia.
Purtroppo Proietti ha commesso due errori, per così dire. Il primo di essersi messo contro Maurizio Costanzo, l’uomo “televisivo” più potente d’Italia. Il secondo, di non disporre di padrini politici. A riguardo è significativa - e per alcuni addirittura sospetta - la passività dell’ amministrazione comunale, che prima ha indispettito il proprietario dello stabile, Alessandro Longobardi, rinviando per tredici mesi la sottoscrizione del nuovo contratto (il Comune pagava l’affitto del teatro), e poi cavandosela, nella persona di Veltroni, con le solite frasi di circostanza (“L’esperienza del Brancaccio continuerà, non importa dove, ma continuerà … Sono molto colpito, amareggiato e sconcertato…”). Quando gli addetti ai lavori, sanno perfettamente, che a Roma non si muove foglia che il sindaco non voglia… Ad esempio, ieri, guarda caso, sulle pagine romane del Corriere della Sera, di stretta osservanza veltroniana, non c’era una riga, una, sulla questione. E pensare, che fino a ieri l'altro, Proietti, veniva intervistato un giorno sì e l’altro pure.
La vera questione non è la passività di Veltroni, ma quella di una politica, a destra come a sinistra, completamente sottomessa, ai “poteri forti”, nei vari settori. E con i media che seguono ruota…
Qual era il problema? Che Proietti, evidentemente per ragioni di contenuti e di coerenza con il cartellone del Brancaccio, nicchiava sull’inclusione di un musical in stile Mediaset, scritto e prodotto da Costanzo, come era suo diritto, in quanto direttore artistico. Evidentemente, Costanzo, ormai da decenni, poco abituato a “soffrire” e attendere, inarcando il sopracciglio sinistro, ha fatto intendere a chi di dovere che non poteva più aspettare... E in una “notte”, come si legge sui giornali, Proietti è stato sostituito dal proprietario del teatro. Un “avvicendamento”, del direttore artistico, ovviamente, ineccepibile, sotto l’aspetto formale… Insomma, un’operazione a “sangue freddo” per dirla con Truman Capote.
Questa è l’Italia di oggi.
A Gigi Proietti, bravissimo attore e galantuomo , giunga tutta la nostra sincera solidarietà.