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Attenzione agli "squali"

di Antonello Molella - 19/07/2007

     

 

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Daniele Ombriti ha sollevato una questione che prima o poi in Movimento Zero sarebbe sorta: entrare nella politica “attiva” o rimanerne al margine? Per quanto mi riguarda non sono a favore, in  questo momento, all’ingresso di Movimento Zero in una lista civica. Sin dalla rinascita di MZ fu ben chiaro che avremmo appoggiato movimenti, liste e azioni politiche in cui potersi rispecchiare, ma ciò è ben diverso dallo schierarsi apertamente in un contesa elettorale, fin troppo ricca di squali pronti a far di un sol boccone dei pesci più piccoli. Pur comprendendo la pulsione di sentirsi “politicamente attivi” di molti aderenti, mi rendo conto che sono diversi i punti da analizzare prima di compiere tale passo.
Movimento Zero è una realtà troppo acerba per rischiare di sfracellarsi su una locomotiva elettorale che corre troppo senza alcuna guida. I fatti della manifestazione contro Bush di Roma ci siano da esempio per capire che probabilmente, seppur alcuni di noi siano già navigati, i “furbetti” dei vari quartierini sono lì ad attenderci, magari anche con un bel sorriso stampato in faccia. Secondariamente ritengo che un gruppo di cittadini, come noi, possa avere la credibilità di lanciarsi nel contesto elettorale solo quando ci sia una forte volontà popolare, che sia da propulsore e da stimolo. L’amore e la passione dei simpatizzanti e degli aderenti sono il cuore pulsante di qualsiasi partito e movimento, non lo dimentichiamo. Se è vero che la grande maggioranza di partiti è di norma un gruppo di potere, che non ha più contatto con la propria base e opera come un costrutto artificiale avulso dal resto del paese, dovrebbe esserci da stimolo a non rinnovare questa prassi malefica. Infine,  penso che debba essere nostro compito quello di dare nuovamente valore alla attività metapolitica, perché essa è diretta al dialogo con le persone e non esclusivamente finalizzata allo sbandieramento di slogan triti e ritriti, errore in cui la fazioni radicali cadono spesso rovinosamente. Sia per noi saggio ora lavorare sul territorio, nei localismi, dando voce ed appoggiando le richieste della gente. Non penso che si stiano erigendo steccati o spaccando ponti rifiutando questa proposta, ma ritengo che un movimento come nostro debba dosare i propri passi e ammettere il nostro “sano” periodo embrionale come movimento culturale e politico. Ripartire da Zero deve avere un significato forte per MZ, gli inviti, seppur siano graditi, non sono accettabili al momento. Rifiutare ora non vuol dire negare eternamente un nostro attivismo politico più reale, ma solamente ammettere i nostri attuali limiti e le nostre virtù. Virtù per le quali non avalliamo più i sistemi loschi della democrazia rappresentativa, e seppur la lista di civica sia formata da persone “rispettabili”, si lancia in una riffa di tagliagole e malfattori. Mi  scuserete, ma io aspetto fuori per ora.