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Selva mi prende in giro e l'unica cosa che posso fare è indignarmi

di Luca Floris - 19/07/2007





 

Certe cose succedono solo in Italia! Gustavo Selva ci ripensa e rimane senatore. L'esponente di Alleanza Nazionale ha deciso di ritirare le dimissioni che aveva presentato dopo le polemiche di cui era stato al centro per aver utilizzato un'ambulanza, simulando un malore, in modo da poter arrivare in tempo negli studi de La7 e poter partecipare a una trasmissione televisiva.

"I cittadini mi invitano a restare e perciò ritiro le dimissioni - ha annunciato nell'aula di Palazzo Madama - Assumo su di me la reponsabilità politica di ritirare le dimissioni presentate con lettera l'11 giugno. Lo faccio per rispetto vostro". "E' mio dovere - ha proseguito il senatore di An - e rispetto per voi. Se voi mi assolvete potrebbe sembrare la casta che si autodifende", ha detto Selva che ha parlato per oltre mezz'ora nonostante il presidente di turno, Roberto Calderoli, abbia minacciato più volte di togliergli la parola.

A sentir parlare di rispetto ci si sente umanamente derisi da chi lo fa togliendo un servizio di emergenza a chi può sentirsi male o al limite morire, ma del resto la vita di un elettore non vale molto al confronto di una partecipazione televisiva di un eletto. Questa è l'unica morale che si può evincere da questa faccenda.

Personalmente sono sicuro che in un qualsiasi Paese civile, umano e normale, un politico macchiatosi di un tale irrispettoso atteggiamento non avrebbe nemmeno avuto il tempo di dare le dimissioni, sarebbe stato ‘cacciato' prima dai suoi stessi compagni di partito e poi da tutto il sistema politico-parlamentare.

Certo, il senatore Selva ha motivato i problemi pratici (traffico, presenza di Bush a Roma ecc.) che lo hanno costretto all'estremo gesto. Tuttavia non smetto di pensare che se non avesse partecipato alla trasmissione televisiva non sarebbe stata la fine del mondo. In questo modo qualcuno ha rischiato, invece, di passare all'altro mondo. Ma cosa volete che sia di fronte alla visibilità televisiva, probabilmente la vita umana vale meno nel periodo storico, sociale e politico che stiamo vivendo.

Pensate se per assurdo normali cittadini facessero lo stesso per arrivare in orario in ufficio, per andare a prendere il figlio a scuola o altro… Verrebbero messi alla gogna, pagherebbero spese, multe, riceverebbero denunce.

Ma se sei Senatore tutto cambia e la parola “impunità” assume un valore terribile, mille miglia lontano da quello che è stato politicamente e costituzionalmente sancito.

Non ci rimane che l'indignazione per il torto subito; sentimento sano. Ma solo questo.

Grazie per la lezione di vita, Senatore Gustavo Selva