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Il canarino di Abu Mazen

di Giancarlo Chetoni - 20/07/2007

Fonte: lettera informazione


Massimo D'Alema, il 17 luglio, ha strappato alla Festa dell'Unità di
Pistoia un altro dei suoi fumogeni rosa. "Sarebbe sbagliato - ha detto
il Ministro degli Esteri - regalare ad Al Qaeda movimenti come Hamas
ed Hezbollah".

Una dichiarazione a orologeria che ricalca gli allarmi  lanciati  da
Olmert  e pappagallati da Abu Mazen,  finalizzata a sollecitare
qualche indignata reazione nel  teatrino degli opposti estremisti che
si trasformano, come omai d'abitudine, in convergenze parallele.  

Gli ha risposto Gianfranco Fini, il maiale di Via della Scrofa, che ha
bollato l'uscita del Vicepresidente del Consiglio come "gravissima
perché il gruppo (senza nominarlo) non ripudia il terrorismo e si
rifiuta di riconoscere Israele".

L'uscita di D'Alema è servita all'inviato di Repubblica Alberto
Stabile per fare, in tempo reale, a Ismail Haniyeh a Gaza, nel corso
di un'intervista, questa domanda :

Il Ministro degli Esteri Massimo D'Alema ha messo in guardia
l'Occidente dal "regalare a Al Qaeda un movimento come Hamas". Al
Qaeda è già quì? 

Ecco la risposta (irridente e insieme accusatoria) del Primo Ministro
Palestinese contro il Titolare della Farnesina e Palazzo Chigi:

Prima di tutto mi lasci dire che apprezziamo la posizione del Governo
Italiano di aprire un dialogo con Hamas. Il pericolo di un
infiltrazione di Al Qaeda è una manovra che viene da Ramallah allo
scopo di provocare la comunità internazionale contro una parte del
popolo palestinese.

Insomma D'Alema per Haniyeh è, per bene che gli vada, solo il
canarino di Abu Mazen.

Un giudizio, come si vede, molto, molto duro che non lascia scampo
alle "aperture" lanciate dal Baffo di Gallipoli.