Aliparmalat

Per Alitalia tutto sarebbe molto piu' semplice se qualcuno avesse il coraggio di dire la verita'. E cioe', che con i suoi superstipendi e i suoi suberbenefit a pioggia era uno dei posti statali piu' ambiti.

Perche' in ultima analisi il problema e' questo: in Alitalia sverna il meglio del meglio di raccomandati, fancazzisti , puttane, cugini e scambisti (di voti.)


E la solfa e' questa: la gente disposta a comprarla c'e', ma non vuole continuare a manterere questi parassiti. Per dirne una, il personale di volo si fa assumere a Roma o Milano, e subito dopo cambia residenza, vivendo sempre in trasferta e avendo in dote un appartamento pagato nella citta' ove vive, di modo che ci scappi anche un affitto (in nero).

E' solo un esempio del malcostume costosissimo che riduce continuamente nel lastrico la societa', dopo ogni nuova iniezione di soldi pubblici: un simile baraccone e' capace di divorare soldi a velocita' impressionanti.

Gli acquirenti, ovviamente, ci metterebbero volentieri una pezza: in Italia si vola, eccome. Ma per metterci una pezza occorre licenziare tutta quella massa di parassiti improduttivi, e iniziare ad usare un trattamento verso il personale che sia simile a tutte le altre compagnie aeree, e non 4-5 volte migliore.

Quindi, l'acquirente medio dice: caro stato, vendimi pure Alitalia (visto che non hai la forza politica di fare TU il repulisti di sigle sindacali e parassiti -che tu hai fatto assumere-) , e io te la riassetto. Per farlo, pero', devo togliermi dalle palle tutta la feccia, e iniziare a far marciare la baracca come si deve.

Ma lo stato e' prigioniero. Per diverse ragioni: la gente che sta in Alitalia e' gente che e' li per via dei piu' lucrosi scambi di voti, e sono spessissimo parenti diretti di politici.

Si tratta di cosiddetti "clan" : ogni grosso gruppo politico ha il suo lucroso gruppo di parassiti, amanti e cugini in Alitalia.

Il governo non ha, in questo senso, la possibilita' di farci qualcosa, e poiche' la situazione e' patologica deve vendere. Ma non puo' neanche permettere che il compratore faccia quello che lui non puo' fare, in quanto alla fine il danno sarebbe il medesimo.

Cosi' si pratica l'asta finta. Dico "finta"  perche' comunque chi comprasse Alitalia alle condizioni del governo chiederebbe in cambio sostanziosi vantaggi in cambio del mantenimento dei parassiti politici.

E quindi il risultato sarebbe il medesimo: lo stato continuerebbe a finanziare le perdite di Alitalia. Ma anche questa strada e' in salita: la UE non permettera' ulteriori finanziamenti.

Si tratta di un enpasse: o Alitalia non viene venduta (e fallisce perche' le norme comunitarie vietano ulteriori finanziamenti) oppure Alitalia viene venduta a condizioni che la classe politica non puo' sopportare.

La cosa veramente stravagante e' che mentre il titolo corre verso la liquidazione, ovvero verso il disastro, molti "esperti" su moltissimi giornali italiani (non di finanza, che li' non fregano nessuno) continuano a consigliare le azioni, dicendo che per vendere si dovra' alzare il valore, e quindi e' meglio approfittarne.

Ma Alitalia non verra' venduta, e se verra' venduta  lo sara' a prezzi disastrosi per gli azionisti.

Qualcuno sa se i propri fondi contengono azioni Alitalia? Qualcuno sa di aver comprato azioni Alitalia? Le banche sono chiare in proposito?

O Alitalia sara', per la miopia pelosa dei soliti "consiglieri", un'altra Parmalat?

Il governo intende sostenere le azioni (o limitarne il crollo) con altri annunci di vendite inesistenti, millantando compratori in gara (come ha fatto con Matlin Patterson), al fine di far vendere piu' azioni possibile al popolo bue per limitare i danni al tesoro?