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Big Pharma controlla la medicina veterinaria: animali trattati con prodotti chimici per profitto

di Mike Adams - 24/07/2007


 

Big Pharma ha completato, con successo, il controllo della medicina veterinaria negli Stati Uniti e nelle altre principali nazioni del mondo. Sapendo che solidi profitti possono derivare dai corpi degli animali domestici, le aziende farmaceutiche hanno speso due decenni per esercitare una aggressiva campagna volta a revisionare il programma di studi della scuola veterinaria, influenzando i veterinari e facendo il lavaggio del cervello ai proprietari di animali domestici, convincendoli del fatto che per star bene, i loro cani, gatti e cavalli avevano bisogno di farmaci. E’ stato un lavoro facile: molti consumatori dimostrano già una ferma convinzione nella medicina farmaceutica, grazie anche al bombardamento pubblicitario indirizzato ai consumatori e finanziato dalle ricche aziende farmaceutiche ed è stato facile anche far loro credere che i loro animali hanno bisogno di prodotti chimici sintetici.

Così oggi, la maggior parte dei veterinari negli Stati Uniti utilizza farmaci chimici sugli animali domestici. Al primo segnale di qualche sintomo, prescrivono loro costose specialità farmaceutiche.
Artriti, diabeti, malattie di cuore, cancri e perfino la depressione sono ora trattate con pericolose prescrizioni mediche. All’inizio di quest’anno, la FDA (Food and Drug Administration) ha dato il benestare per la prescrizione ai cani del Prozac, una potente medicina che altera la mente, e molti dei più comuni farmaci per umani sono ora abitudinariamente usati con gli animali (includendo la chemioterapia ai cani per il trattamento del cancro). E poi, avremo il Ritalin per i cuccioli? Dieci anni fa sarebbe sembrato assurdo diagnosticare ad un cane di soffrire di ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder (Sindrome da Iperattività e Disattenzione), ma oggi non è più folle visto il gran numero di diagnosi di bambini con questo disturbo totalmente falso, progettato per fare solo una cosa: vendere ai bambini un’anfetamina molto remunerativa.  

La salute degli animali domestici è ora in rapido declino
Il risultato di tutto questo è che cani e gatti sono più malati che mai. Chiedete a qualunque veterinario che esercita da più di dieci anni: non hanno mai visto un tale incremento nella percentuale dei disturbi di fegato, nei disordini del sistema nervoso, cancri e diabeti. Chissà perché? Perché gli animali domestici sono abitualmente avvelenati con il cibo e con i medicinali.
I popolari farmaci anti-pulci e anti-zecche, da soli, sono così tossici per il fegato di qualsiasi animale, come se fossero prescritti ad esseri umani, i loro effetti collaterali farebbero sembrare il fallimento del Vioxx un innocuo scherzo.

L’idea in realtà di somministrare al vostro cane così alte dosi di veleno, che finisce nei tessuti della pelle, dove uccide zecche e pulci, dovrebbe atterrire ogni proprietario di animali domestici, eppure la maggior parte dei proprietari comprano ciò che il loro veterinario gli dice di comprare e danno da mangiare ai loro animali un farmaco dopo l’altro, ovviamente inconsapevoli del fatto che stanno, in realtà, avvelenandoli (e poi si stupiscono del perché i loro animali, alcuni anni dopo, muoiano di cancro …., accidenti ma nessuno che faccia il collegamento?).
Grazie all’influenza di Big Pharma, la medicina veterinaria è diventata come il sistema della medicina convenzionale usato per curare gli umani. La meta non è più in realtà guarire qualcuno, ma piuttosto massimizzare i profitti curando e trattando disturbi senza guarirli o prevenirli. Molti veterinari questo lo hanno capito: se trattano gli animali con prodotti farmaceutici invece in realtà di guarirli dalle malattie (o prevenire malattie), loro beneficiano di un ripetitivo e lucrativo business! Alcuni dei compensi fatti pagare dai veterinari ora, specialmente nella cura nell’emergenza veterinaria, sono proprio eccessivi come i compensi pagati dai malati negli ospedali. Una volta ho speso 1,000 dollari per un singolo giorno di trattamento per tentare di salvare una cane malato e metà di questi soldi furono spesi per i flebo di soluzione salina per via endovenosa. 500 dollari per la soluzione salina? Datemi tregua.
Io ne uscii truffato e loro trassero vantaggio grazie ad una clinica per la cura degli animali che sfruttava le emergenze per massimizzare i profitti. (Ci sono truffatori e praticanti disonesti nell’industria della cura degli animali come nell’industria della cura degli uomini.)

Operatori olistici per la cura degli animali
Non è tutto negativo, tuttavia, fortunatamente ci sono più operatori olistici nella medicina veterinaria che in quella umana, ed è abbastanza facile trovare, se ti guardi attorno, in ogni maggiore città, un veterinario olistico. I veterinari olistici si intendono di alimentazione, erbe, omeopatia e altre pratiche naturali. Prescrivono soluzioni e curano gli animali in modi che, per la medicina umana, sono illegali (perché in realtà loro risolvono). Se tu ci tieni alla salute dei tuoi animali domestici, io ti consiglio vivamente di trovare e lavorare con un operatore olistico che evita di prescrivere farmaci. Ogni veterinario che pensa che Fido sia depresso e abbia bisogno di farmaci antidepressivi, francamente dovrebbe essere privato della licenza ed essere esiliato in qualche lontana isola del Sud Pacifico sovrappopolata da babbuini sessualmente aggressivi.

Sembra oscuro il futuro per la salute degli animali domestici
Se si guarda all’eccessiva tossicità del comune cibo per animali e lo si combina con il carico di farmaci, il futuro della salute degli animali domestici in America sembra piuttosto oscuro. Il cibo per animali venduto nei negozi – perfino le marche cosiddette “scientifiche” – sono per lo più porcherie. Solo aziende speciali offrono cibo genuino. (La mia favorite sono www.Azmira.com e www.TheHonestKitchen.com).
Il modo nel quale gli animali domestici vengono trattati oggi, da molti comuni veterinari, si riduce all’abuso chimico su cani e gatti da parte di un’industria che ha, meschinamente, scambiato l’etica con i profitti e non persegue più la sua missione originaria del miglioramento della qualità della vita dei nostri amici animali.
Sono offeso dalla pratica di trattare cani, gatti e altri animali con prodotti chimici sintetici per curare malattie degenerative e penso che quelli che promuovono e seguono tali pratiche, sono impegnati in comportamenti estremamente immorali e crudeli, che dovrebbero essere criminalizzati. Proprio come nel sistema di cura della salute dell’uomo l’alimentazione è stata gettata dalla finestra ed è stata ora rimpiazzata da un sistema di invasione chimica che può solo portare ad un peggioramento, a lungo termine, della salute degli animali esposti a tali pericolosi trattamenti.

L’appropriato uso dei farmaci
Alcuni medicinali chimici comunque hanno una funzione limitata nella cura veterinaria. Gli analgesici hanno un’utile ma limitata funzione. Gli antibiotici, sebbene siano largamente usati, possono essere utili in certe situazioni limitate. Ma trattare i cani con antidepressivi, chemioterapia, farmaci per il diabete, statine, farmaci per l’osteoporosi e altri agenti chimici è evidentemente assurdo. Molti problemi di salute degli animali domestici possono essere facilmente prevenuti o curati con una buona alimentazione, e molti problemi più impegnativi possono essere risolti sicuramente ed economicamente con terapie e base di erbe e altre pratiche naturopatiche. Nella medicina veterinaria non ci sono motivi giustificabili scientificamente per la maggioranza dei farmaci, che sono ora promossi dai veterinari, dai tecnici veterinari e dai proprietari di animali domestici.

Perfino i rifugi per animali domestici stanno per essere influenzati da Big Pharma. Quando portai via il mio cane dal locale rifugio per animali mi fu dato un DVD sponsorizzato da un’azienda farmaceutica. Si offrivano di insegnarmi il comportamento degli animali domestici, mentre mi facevano il lavaggio del cervello nel convincermi di dare al mio cane pillole tossiche per la prevenzione da zecche e pulci.
Questo semplice esempio mostra come perfino i rifugi per animali sono legati a Big Pharma. C’è qualche organizzazione, che si occupa della salute degli animali domestici, che non sia oggi sotto il controllo (o fortemente influenzata) da Big Pharma?

Vedete non è abbastanza drogare tutte le persone malate del mondo. Big Pharma ha inventato malattie e drogato anche tutte le persone sane. E poi devono drogare tutti i bambini e i neonati per essere sicuri che questi piccoli esseri umani siano preparati per future insufficienze organiche, che è poi, per le aziende farmaceutiche, perfino più lucrativo. E proprio per incassare ancora più profitti, devono drogare tutti gli animali. Ora gatti, cani, cavalli, uccelli, ramarri e altri animali non sono più al riparo dall’azione di Big Pharma. I farmaci sono una seria minaccia chimica alla salute degli animali domestici.
Non ci sono ormai più creature viventi rimaste in questo pianeta che non siano state considerate una potenziale fonte di reddito da Big Pharma, e se essi potessero fare più soldi drogando tutti i pesci dell’oceano, potete scommettere, che tirerebbero fuori un immaginario disturbo dei pesci e troverebbero il modo di lanciare piccole pillole per pesci negli oceani del mondo. Il profitto è il fine. La salute è irrilevante.

Il vostro prezioso animaletto è visto, da un’industria che non ha compassione per gli esseri viventi (umani, canini, felini o altro), solo come un modo per generare profitti. Non c’è alcuno sforzo per proteggere la vita. C’è solo uno sforzo per proteggere (ed espandere) i profitti.

Che cosa si può fare di corretto
Se sei un proprietario di un animale domestico, ti consiglio ora di fare subito due cose:  

1)      Passa ad un cibo per animali sano e naturale. Leggi il rapporto “Gli ingredienti rilevati sul cibo per animali” per capire la verità sugli ingredienti usati e prepara, ogni volta che è possibile, pasti freschi con gli avanzi. Gli animali domestici non dovrebbero essere alimentati, per vivere, con cibi trattati.

2)      Licenziate il vostro veterinario “spacciatore” e cambiatelo con un esperto naturopata olistico, anche se non ha le stesse credenziali. Le autorità statali, dovete sapere, stanno provando a togliere la licenza ai veterinari naturopati ed è ora in atto un grande sforzo per cacciarli fuori dall’industria. Talvolta dovrete cercarveli da soli e ignorare lo stato dei loro permessi (che sono, in ogni modo, posseduti totalmente da Big Pharma). Io ho trovato che le credenziali sono fondamentalmente inutili, e più credenziali alcuni veterinari hanno, e più profondamente hanno subito il lavaggio del cervello a favore dell’approccio farmaceutico alla medicina veterinaria.

Se volete un animale domestico sano, dovete tornare indietro alle basi: alimentazione, esercizio, prevenzione delle malattie e rimedi naturali. Non c’è assolutamente nessuna ragione che giustifichi il trattamento chimico degli animali domestici con specialità farmaceutiche ad alto profitto.
La comune medicina veterinaria, come praticata oggi, è una crudele, sfruttante industria, che alla fine crea un grave danno proprio agli animali che dovrebbe tentare di salvare.
Non fatevi truffare dalla “pillola miracolosa” in vendita lancio. Cani, gatti e cavalli non hanno bisogno di medicine. Quello di cui hanno bisogno è una buona alimentazione e medicine naturali.
Proprio come noi.

Cosa contengono i cibi per animali
Traduzione a cura di E. Vento/C. Romussi

Fonte: Report dell'API "What's really in pet food"
URL:
www.api4animals.org/default.asp?ID=79
tratto da http://www.saicosamangi.info

Tranci di polli sani e ben pasciuti, tagli scelti di bovino e cereali freschi sono tutto ciò che serve per l'alimentazione completa e bilanciata di cani e gatti. Questo è quanto affermano i produttori di pet food tramite i media. Questo è ciò che le loro industrie (11 miliardi di dollari di fatturato) vogliono far credere ai consumatori.
Questo rapporto esplora le differenze tra ciò che questi ultimi credono di acquistare e cosa realmente comprano. Ci siamo focalizzati sulle marche più note, quelle distribuite nei supermercati e nei discount, ma converrà ricordare che anche molte altre marche "rispettabili" producono prodotti simili a quelli qui descritti.
Ciò che sembra sfuggire alla maggior parte dei consumatori, è che l'industria dei pet food rappresenta un'estensione delle industrie di alimenti destinati al consumo umano. Il settore pet food apre un mercato per gli scarti della macellazione, per i cereali considerati "non adatti all'alimentazione umana" e per altri prodotti di scarto che non potrebbero altrimenti garantire profitti. Per "scarti" bisogna intendere intestini, mammelle, esofagi e, probabilmente, le parti malate o cancerose degli animali macellati.

Tre delle cinque maggiori aziende americane produttrici di pet food sono filiali delle più grandi multinazionali alimentari:
NESTLE' (Alpo, Fancy Feast, Friskies, Mighty Dog)
HEINZ (9 Lives, Amore, Gravy Train, Kibbles n Bits, Recipe, Vets)
COLGATE-PALMOLIVE (Hill's Science Diet Pet Food) Alle quali possiamo aggiungere:
PROCTER & GAMBLE (Eukanuba e Iams)
MARS ( Kal Kan , Mealtime, Pedigree , Sheba )
NUTRO

Per le multinazionali alimentari, controllare la produzione di pet food è un investimento redditizio, un mercato parallelo, tramite il quale capitalizzare i propri prodotti di scarto. I prodotti commercializzati per l'alimentazione di cani e gatti sono centinaia. Anche se la qualità è mediamente simile, non tutte le aziende ricorrono ad ingredienti potenzialmente pericolosi.

INGREDIENTI
Il prezzo non sempre ne garantisce la bontà, ma spesso costituisce un buon indicatore della qualità dei pet food: utilizzare proteine di qualità e grano di prima scelta sarebbe ovviamente impossibile, per aziende che vendono cibo per cani a 1 euro al chilo, dato che il costo di ingredienti di buona qualità risulterebbe molto maggiore del ricavato. Le proteine utilizzate nei pet food possono provenire da diverse fonti. Quando bovini, suini, polli, ovini ed altri animali vengono macellati, i tagli scelti vengono separati dalla carcassa e destinati ad uso umano, mentre circa il 50% viene impiegato diversamente. Nella produzione dei pet food, viene usato tutto ciò che rimane della carcassa: ossa, sangue, intestini, tendini, legamenti e tutte le altre parti non consumate dagli umani. Sulle etichette, queste parti vengono descritte sottoprodotti. L'etichettatura è ambigua, perché indica gli ingredienti ma non definisce i prodotti elencati. Negli Stati Uniti, l'associazione di categoria dei produttori di pet food riconosce che l'uso di sottoprodotti rappresenta un introito addizionale sia per l'industria della macellazione che per gli allevatori: "La crescita dell'industria del pet food non solo fornisce ai proprietari di animali domestici un cibo migliore per i propri animali, ma apre altri mercati per le industrie che preparano il cibo per il consumo umano" [1].

Molti di questi scarti costituiscono la discutibile alimentazione degli animali d'affezione. L'apporto nutrizionale di questi sottoprodotti carnei può variare da lotto a lotto. James Morris e Quinton Rogers, due professori del Dipartimento di Bioscienze Molecolari della University of California (reparto di Medicina Veterinaria Davis), sostengono che "Per molti degli ingredienti comunemente utilizzati nella produzione di pet food, non è disponibile alcuna informazione circa la loro biodisponibilità per cani e gatti. Questi ingredienti sono generalmente sottoprodotti delle industrie zootecniche, la cui composizione nutritiva può avere margini di variazione enormi. La richiesta di adeguare i pet food ai profili nutrizionali consigliati dall'AAFCO (Associazione Americana per il Controllo degli Alimenti), non potrà quindi garantirne l'apporto nutrizionale, fino a quando non verrà analizzata la biodisponibilità degli ingredienti" [2].

Farine di carne, sottoprodotti ed ossa sono ingredienti comuni nei pet food. Il termine farina significa che questi prodotti non vengono utilizzati freschi: sono riciclati. In cosa consiste il riciclaggio? Stando al dizionario, "il riciclaggio è un processo di tipo industriale: riciclare carcasse di bestiame per estrarne olio dal grasso tramite fusione". La zuppa di pollo fatta in casa, con lo spesso strato di grasso che si forma sulla superficie quando viene cotta, è una sorta di mini-processo di riciclaggio. Il riciclaggio separa il grasso dai materiali idrosolubili e solidi, uccidendo i batteri. Purtroppo, può alterare o distruggere anche gli enzimi e le proteine che si trovano nella "materia prima".
Quali possono essere le conseguenze per cani e gatti alimentati con questi prodotti? Alcuni veterinari sostengono che gli scarti della macellazione aumentano il rischio di cancro e di altre malattie degenerative. I metodi di cottura usati nella produzione di pet food, come il riciclaggio e l'estrusione (pressione a caldo usata per "espandere" il cibo secco, trasformandolo in crocchette), non sempre distruggono gli ormoni (usati per far ingrassare il "bestiame" o per farne aumentare la produzione di latte), né gli antibiotici, né i barbiturici (usati come anestetici).

Grassi animali
Avrete notato l'odore particolarmente pungente che si sprigiona quando aprite una nuovo sacco di pet food. Da cosa dipende? Molto spesso dalla presenza di grasso animale riciclato, oppure di oli troppo rancidi e classificati come inadatti per gli umani. Negli ultimi 15 anni, il grasso proveniente dai ristoranti, negli USA, è diventato la principale componente grassa dei pet food. Questi grassi, spesso contenuti in fusti da 50 galloni , vengono generalmente lasciati all'aperto per settimane, esposti a temperature estreme, senza preoccuparsi del loro impiego futuro. Le aziende che riciclano questi grassi li mischiano con altri tipi di grasso, stabilizzandoli tramite potenti antiossidanti che ne ritardano il deterioramento e vendono il prodotto finito ai produttori di pet food [3].
Questi grassi vengono spruzzati direttamente nelle crocchette, per rendere appetibile un prodotto che altrimenti risulterebbe insipido o sgradevole. Il grasso agisce inoltre come collante, al quale vengono infine aggiunti esaltatori di sapidità. Gli "scienziati" del pet food hanno scoperto che gli animali amano il gusto di questi grassi. I produttori sono dei veri maestri nel costringere un cane o un gatto a mangiare ciò che normalmente farebbe loro arricciare il naso per lo schifo.

Farina, soia, granturco, noccioline ed altre proteine vegetali
Negli ultimi 10 anni, la quantità di cereali usati nel pet food è aumentata. Un tempo, l'industria di pet food considerava i cereali alla stregua di riempitivi, ma oggi essi rappresentano una porzione considerevole, nel cibo per animali. I valori nutrizionali in questi prodotti dipendono dal grado di digeribilità delle granaglie. La quantità ed il tipo di carboidrati determina la quantità di valori nutrizionali che l'animale assume. Cani e gatti possono assorbire pressoché tutti i carboidrati di alcune granaglie (ad esempio, del riso), ma fino a circa il 20% del valore nutrizionale delle altre granaglie viene perso, in quanto non digerito. La disponibilità nutrizionale di grano, fagioli e avena, ad esempio, è scarsa. Gli elementi nutritivi nelle patate e nel granturco sono molto meno disponibili che nel riso. Altri ingredienti, come i gusci delle arachidi, vengono usati come "riempitivo" o fibra, ma non hanno un contenuto nutrizionale significativo.

Due su tre degli ingredienti principali dei pet food, in particolare di quelli secchi, sono quasi sempre cereali. Nel Pedigree Performance per cani, i 3 principali ingredienti sono granturco macinato, farina di sottoprodotti del pollo e farina di glutine di granturco. Nei 9 Lives Crunchy Meals per gatti, i 3 principali ingredienti sono granturco macinato, farina di glutine di granturco e farina di sottoprodotti animali. Dei 4 principali ingredienti del Purina ONE per cani - pollo, granturco macinato, grano macinato e farina di glutine - 2 sono prodotti a base di grano... praticamente, sono lo stesso prodotto. Questa pratica industriale è nota come suddivisione. Quando i componenti dello stesso ingrediente vengono elencati separatamente - come nel caso di granturco macinato e farina di glutine di granturco - sembra che ci sia meno grano che carne, anche quando il peso dei cereali, in realtà, supera quello della carne.

Nel 1995, la Nature's Recipe dovette ritirare dagli scaffali migliaia di tonnellate di cibo per cani, a causa delle proteste di consumatori che lamentavano che i cani alimentati con i prodotti di questa ditta vomitavano e perdevano appetito. Per la Nature's Recipe , la perdita ammontò a 20 milioni di dollari. Il problema era legato alla presenza di un fungo che produceva vomitossina (un'aflatossina o "micotossina", sostanza tossica prodotta durante il processo di stampaggio delle crocchette), che aveva contaminato il grano. Nel 1999, un'altra tossina fungina obbligò al ritiro del cibo secco per cani prodotto dalla Doane Pet Care, compreso Ol'Roy ed altre 53 marche. Questa volta, la tossina uccise 25 cani. Malgrado causi a molti cani vomito, inappetenza e diarrea la vomitossina è però meno tossica di altre. Le tossine fungine più pericolose possono causare perdita di peso, danni al fegato, claudicazione e persino la morte, come nel caso Doane.

L'incidente della Nature's Recipe obbligò la FDA (Food and Drug Administration) ad intervenire. Dina Butcher, Assessore alle Politiche Agricole nel Nord Dakota, concluse che la scoperta della vomitossina nei prodotti Nature's Recipe non rappresentava un rischio per la popolazione umana, in quanto "il grano che viene utilizzato nel pet food non è grano di alta qualità" [4].
Le proteine di soia sono un altro ingrediente comunemente usato nel pet food, come fonte energetica. I produttori le utilizzano anche perché negli animali producono un senso di sazietà. La soia è stata collegata a casi si aerofagia in alcuni cani, mentre altri la sopportano meglio. La soia viene impiegata come fonte proteica anche in alcuni prodotti vegetariani per cani.

Additivi e conservanti
Molti prodotti chimici vengono aggiunti al pet food commerciale per aumentarne il gusto, la stabilità, le caratteristiche o l'aspetto. Gli additivi non hanno valore nutritivo; possono essere usati come emulsionanti, per evitare che l'acqua ed il grasso si separino, come antiossidanti, per prevenire l'irrancidimento del grasso o come coloranti e aromi artificiali, per rendere il prodotto più attraente per il consumatore e più appetibile per l'animale.

L'aggiunta di prodotti chimici al cibo ebbe origine migliaia di anni fa (spezie conservanti naturali e agenti di stagionatura), ma negli ultimi 40 anni, l'uso di additivi è molto aumentato. Tutti i cibi per animali contengono conservanti. Alcuni di questi vengono aggiunti agli ingredienti o alle materie prime dai fornitori, altri possono essere aggiunti dai produttori stessi. Dato che questi ultimi hanno bisogno di assicurare un lunga durata del cibo secco per renderlo commestibile anche dopo la spedizione e la permanenza in magazzino, i grassi nei cibi per animali vengono conservati impiegando conservanti sintetici o "naturali".

I conservanti sintetici comprendono il BHA e BHT, gallato di propile, propilenglicole (impiegato anche come alternativa "meno tossica" agli antigelo industriali per auto) e trimetilchinolina. La letteratura relativa alla tossicità, ai rischi o ai problemi derivati dal consumo continuo di questi antiossidanti, spesso ingeriti quotidianamente da cani e gatti, è scarsa. L'impiego di possibili agenti cancerogeni come il BHA, BHT e la trimetilchinolina vengono permessi in quantità relativamente basse. Gli effetti di questi prodotti chimici nel pet food non sono stati studiati approfonditamente, ma il loro consumo, a lungo termine, è probabilmente dannoso.

Dato che i risultati dello studio originale sulla sua sicurezza, effettuati dal produttore (Monsanto) della trimetilchinolina erano insufficienti, gli è stato richiesto di effettuare un nuovo e più rigoroso studio. Questo studio si è concluso nel 1996. Malgrado la Monsanto non abbia trovato una tossicità significativa associabile al suo prodotto, nel luglio 1997 il Centro di Medicina Veterinaria della FDA ha richiesto al produttore di ridurre della metà il livello massimo di trimetilchinolina (75 parti per milione).
Mentre alcuni critici del pet food e alcuni veterinari credono che la trimetilchinolina sia la principale causa di malattie, problemi cutanei ed infertilità nei cani, altri sostengono che è il più sicuro, forte e stabile conservante disponibile per i pet food. La trimetilchinolina è permessa per il consumo umano soltanto come conservante per spezie (pepe di cayenna, chili) in una proporzione di 100 parti per milione - ma sarebbe molto difficile consumare giornalmente una quantità di chili che raggiungesse il quantitativo di trimetilchinolina che un cane consuma tramite il cibo secco.

Per conservare i grassi ,alcuni produttori hanno risposto alle preoccupazioni dei consumatori ricorrendo a conservanti "naturali", come Vitamina C (acido ascorbico), Vitamina E (tocoferoli misti) oppure olio di rosmarino, garofano o altre spezie. La farina di pesce e alcune miscele di vitamine, usate come integratori nei pet food, contengono conservanti chimici. Questo significa che cani e gatti possono mangiare cibi contenenti diversi tipi di conservanti. Non tutti devono essere indicati in etichetta per legge. Tuttavia, grazie alle pressioni da parte dei consumatori, i conservanti usati nel grasso devono oggi essere esposti in etichetta.

Additivi nei pet food
Agenti anticoagulanti
Lubrificanti
Agenti antimicrobici
Dolcificanti ipocalorici
Antiossidanti
Dolcificanti calorici
Coloranti
Agenti ossidanti e dimagranti
Agenti affumicanti
Agenti per il controllo del pH
Agenti deidratanti
Ausili di processo
Emulsionanti
Isolanti
Agenti fissanti
Solventi, veicoli
Esaltatori di gusto
Stabilizzatori, inspessitori
Aromatizzanti
Agenti attivi superficiali
Agenti per il trattamento delle farine
Agenti di finitura superficiale
Ausili di formula
Sostanze sinergizzanti
Umidificatori
Tessuti
Lievitanti

Mentre la legge richiede studi sulla tossicità diretta dei singoli additivi e conservanti elencati, essi non vengono testati per il loro potenziale effetto sinergico gli uni con gli altri, una volta ingeriti. Alcuni autori hanno suggerito la possibilità di interazioni dannose tra alcuni dei più comuni conservanti [5]. I conservanti naturali, invece, non consentono la stessa lunga durata come quelli chimici, ma non pongono alcun interrogativo circa eventuali rischi.

COME VIENE PRODOTTO IL PET FOOD
Per rispettare i requisiti necessari per poter etichettare un cibo come "completo e bilanciato", molti produttori effettuano studi di appetibilità quando sviluppano un nuovo pet food. Un gruppo di animali viene alimentato col nuovo cibo mentre un gruppo di "controllo" viene alimentato con la formula attualmente venduta. Il volume totale mangiato viene usato come misura per l'appetibilità del cibo. Le più grandi e famose aziende considerano questo genere di test il più accurato controllo possibile dei valori nutrizionali effettivi del cibo e mantengono grosse colonie di cani e gatti per questo scopo.

Il cibo secco viene prodotto con una macchina chiamata "estrusore". La materia prima viene dapprima miscelata, a volte manualmente, a volte con l'ausilio di un computer, secondo la ricetta preparata dai nutrizionisti. Nell'estrusore, vengono aggiunti a questa mistura acqua calda e vapore. La mistura è sottoposta a pressione, vapori ed alte temperature man mano che procede verso gli stampi che determineranno la forma finale del prodotto. Il cibo viene lasciato ad essiccare e poi viene generalmente spruzzato con grasso, fermentanti o altri composti che lo rendano più appetibile. Nonostante il processo di cottura possa uccidere i batteri, la sterilizzazione del prodotto finale può essere compromessa durante l'essiccamento, la copertura con grasso o l'imballaggio.
Gli ingredienti sono simili sia per il cibo umido, che secco, che semi-umido. La quantità di proteine, grassi e fibra può invece variare. Una tipica scatoletta di cibo per gatti conterrà circa il 50% di sottoprodotti carnei. La principale differenza tra questi prodotti è il contenuto d'acqua. E' impossibile fare una comparazione diretta delle etichette dei diversi tipi di cibo senza una conversione matematica "su base secca".

La preparazione del cibo umido prevede una miscelazione degli ingredienti di base con additivi. Ai cosiddetti "bocconcini", viene data forma dall'estrusore. Successivamente, la mistura viene cotta ed inscatolata. Le scatole sigillate vengono infine inserite in contenitori per la cottura a pressione, nelle quali vengono sterilizzate. Alcuni produttori cuociono il cibo direttamente nella scatola.
Per rendere nutrienti i pet food, i loro produttori li "fortificano" con vitamine e minerali. Come mai? Perché gli ingredienti che usano non sono di per sé completi, la loro qualità può essere estremamente variabile ed il tipo di produzione distrugge molte delle loro proprietà nutritive.

CONTAMINAZIONI
I pasti a base di farina di carne o sottoprodotti spesso sono contaminati da batteri, perché non sempre provengono da animali macellati. Ad essere trasformate in farine, sono generalmente le carcasse di animali morti per malattie, ferite o vecchiaia. L'animale morto può essere trasformato soltanto diversi giorni dalla morte; è per questo motivo che la sua carcassa può spesso essere contaminata con batteri tipo Salmonella ed Escherichia Coli. Si stima che più del 50% delle farine di carne siano contaminate dai pericolosi batteri di E. Coli. La cottura può uccidere i batteri, ma non elimina le endotossine che alcuni batteri producono durante la crescita e che rilasciano quando muoiono. Queste tossine possono causare malattie. I produttori di pet food non testano i loro prodotti per le endotossine [6]. Un altro genere di tossine pericolose sono le micotossine: provengono da muffa o da funghi, tipo la vomitossina del caso Nature's Recipe e aflatossine del caso Doane. La crescita di questa muffa può imputarsi a pratiche scadenti di coltura, essiccamento e stoccaggio, mentre gli ingredienti maggiormente contaminati da questa micotossina sono le granaglie tipo grano e mais, la farina di semi di cotone, le farine di noccioline e quelle a base di pesce.

PROBLEMI CAUSATI DA UN'ALIMENTAZIONE INADEGUATA
L'idea che esista un pet food in grado di fornire a cani e gatti tutti i nutrienti di cui avranno bisogno durante il corso della propria esistenza è un mito. Gli ingredienti primari della maggior parte del pet food commercializzato sono le granaglie. Molti consumatori acquistano il medesimo prodotto per lunghi periodi, costringendo i loro compagni animali ad assumere soprattutto carboidrati, con scarsissime variazioni. La dieta attuale di questi cani e gatti è lontanissima dalla dieta proteica, molto variata, tipica dei loro antenati. I problemi legati alla dieta industriale sono verificabili quotidianamente, in qualsiasi laboratorio veterinario: vomito, diarrea e infiammazioni sono i sintomi più frequenti di problemi digestivi cronici.

Le allergie alimentari sono diventate una malattia quotidiana ed il mercato delle diete con "antigeni limitati" o "nuove proteine" è diventato un affare multimiliardario. Queste diete sono state create appositamente per curare la progressiva intolleranza ai cibi commerciali sviluppata dagli animali.
Molti pet food sono prodotti con ingredienti proteici a bassissima digeribilità. Le diete basate su questi prodotti contengono proteine con digeribilità inferiore al 70%. Alcuni "riempitivi" e le fibre utilizzati in questi cibi possono anche causare coliti (infiammazioni del colon). La maggior parte dei produttori di pet food non pubblica statistiche di digeribilità e questo dato non è mai apparso sulle etichette.
Vomito e diarrea acuti sono spesso un sintomo di contaminazione batterica e di tossine prodotte dai batteri. Sia un immagazzinaggio improprio che l'aggiunta di acqua o latte per ammorbidire il cibo, lasciato poi a temperatura ambiente, possono causare la moltiplicazione di questi batteri. Questa pratica, però, viene ancor oggi suggerita per gli alimenti destinati ai cuccioli.

Le formule e l'uso suggeritone dai produttori hanno aumentato inoltre l'incidenza di altri problemi digestivi: alimentare l'animale solo una volta al giorno può causare irritazione dell'esofago. Offrire due piccoli pasti è molto meglio. Per cani e gatti, anche i problemi del tratto urinario sono strettamente legati all'alimentazione: ostruzioni, cristalli e calcoli, sono spesso aggravati dall'uso di pet food industriali. Nei gatti, si stanno diffondendo nuovi tipi i calcoli, più pericolosi di quelli ritenuti "comuni". Le manipolazioni dei pet food modificano l'acidità dell'urina e la quantità di alcuni minerali, con effetti diretti nello sviluppo di malattie. Anche i cani sviluppano calcoli a causa delle diete industriali. E' dimostrato che, sia nei gatti che in alcuni cani, la carenza di taurina può condurre (oltre che alla cecità) a problemi cardiaci spesso fatali. Questa carenza, in passato, era spesso legata ad un quantitativo inadeguato di taurina nei pet food, che, per questo motivo, vengono attualmente addizionati con taurina.

L'eccesso di calorie tipica delle formule commercializzate per cuccioli, promuove la loro crescita rapida; ma una crescita rapida, per alcune razze canine di taglia grossa, ha mostrato di contribuire all'insorgenza di malattie delle ossa e delle giunture. Sono state quindi introdotte "formule speciali" destinate ai cuccioli di razze di grossa taglia, ma quest'innovazione non aiuterà gli innumerevoli cani che hanno vissuto e sono morti con malattie alle giunture.
Esiste infine una cospicua evidenza che l'ipertiroidismo nei gatti sia il risultato di un alimentazione a base di pet food industriali. E' una malattia nuova, apparsa agli inizi degli anni 70, quando il cibo in scatola cominciò ad essere distribuito nei supermercati. La causa esatta non è ancora conosciuta, ma è una malattia grave, a volte fatale ed il suo trattamento estremamente dispendioso.

tradotto dal sito www.newstarget.com da Pamio Lodovico - vedi articolo originale www.newstarget.com/z021935.html
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