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Tornano i CIP6: buon appetito!

di Stefano Montanari - 25/07/2007

 

Non dite che non lo sapevate. Ormai siamo vecchi del mestiere e non è un mistero per nessuno che in questo nostro paese l’intelligenza è surrogata dalla furbizia, l’onestà dall’opportunismo, la ragione dall’illusione, la legalità o, meglio, la legittimità dall’interesse delle cosche di stato, i fatti dalle chiacchiere. Il ministro dell’ambiente aveva strombazzato ai quattro venti il successo clamoroso tutto suo dell’abolizione di quell’insulto alle leggi, alla salute, al portafoglio e al buon senso che sono i CIP6, una delle mille ed una vergogna di cui ci macchiamo di fronte al mondo che ride di noi, e adesso è successo quello che tutti sapevamo perfettamente che sarebbe successo: i CIP6 ritornano. Anzi, non sono mai andati via. Chi ne ha voglia si legga il pdf e vedrà che si è fatta una bella deroga e i nostri “uomini d’affari” continueranno a ricevere il bottino che viene giornalmente rapinato grazie al quotidiano assalto alla diligenza dei contribuenti, una bella deroga come quelle, per esempio, che si fanno un po’ dovunque per consentire agl’inceneritori di sputare diossine a tutto spiano. E nessuno si meravigli se, di qui a qualche mese, la paghetta risulterà di fatto aumentata: il nostro Parlamento è capace di questo e di altro. Ma ci sarà qualcuno che ci difende da questo scempio; ci sarà qualche partito che si oppone. Questo è quanto i non addetti ai lavori avrebbero tutto il diritto di pensare. Invece, no. Qualche sommesso pigolio, magari un po’ distratto, e la cosa finisce lì. Dopotutto il meccanismo dei CIP6 non serve solo a mantenere e ad ingrassare le vecchie municipalizzate trasformate con un tocco di bacchetta magica in opulente società per azioni che sfuggono al controllo tipico dell’ente pubblico. I CIP6 hanno pure il merito di contribuire al mantenimento della nostra politica, la politica più lussuosa e costosa del mondo. Ci sarà qualche multa da pagare alla Comunità Europea? Bene, i soliti fessi le pagheranno come hanno sempre fatto e saranno addirittura in parecchi tra loro a sostenere che va bene così. Dunque, se vogliamo continuare ad essere rappresentati ed amministrati da furbetti del quartierino, da politici che scalano le banche, da altri che gavazzano con i viados, da altri che sono addetti alla manipolazione delle notizie, da altri ancora (tutti?) che hanno una corte di portaborse che saranno mal pagati sì, ma lo sono in nero e altri ameni mostriciattoli del genere, è giusto che ce ne facciamo carico. Del resto, al di là di tutte queste marachelle, a ben guardare i nostri politici offrono un’immagine di lodevole concordia: quando c’è da mangiare, si augurano tutti un reciproco buon appetito.

Fonte: stefanomontanari.net.