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Oscurantismo anti-OGM? Una risposta agli epuratori scientifici

di Giovanni Monastra - 25/07/2007

l’ epuratore “scientifico”:

risposta allo storico della medicina prof. Corbellini

 

 

Lo storico della medicina prof. Corbellini in “Oscurantismo anti-OGM” (Sole 24 ore, 8/7/07, p. 23), fa una serie di affermazioni e di insinuazioni prive di fondamento. E’ chiaro che non ha letto il libro da me curato, Agrobiotecnologie nel contesto italiano (INRAN, dicembre 2006). Infatti squalifica il libro, ricco di proposte per migliorare i test sugli OGM, “dimenticando” di citare gli autori, tra cui, ad esempio, studiosi del livello di Sandro Pignatti (Università “La Sapienza” e Accademia dei Lincei) o Claudia Sorlini (Università di Milano, Preside di Agraria), mentre attribuisce ad altri la seguente frase inserita nel testo: “i contenuti degli articoli non rispecchiano necessariamente la posizione dell’Istituto”, di cui invece è autore il sottoscritto (bastava leggere la data di pubblicazione per evitare insinuazioni gratuite circa presunte “prese di distanza” da parte di altri), e così via. Insomma, il nostro critico non sa nemmeno di cosa parla, però ne parla, il che depone assai poco a favore della serietà del suo intervento. Inoltre Corbellini non ha seguito il convegno del 7/3/06 dove sono stati presentati i dati del Progetto “OGM in Agricoltura”, al quale hanno partecipato numerosi gruppi di ricerca esterni all’INRAN. Ciononostante, basandosi solo su un’interrogazione presentata il 6/6/07 al Senato, denuncia la mancata pubblicazione dei dati sui topi alimentati con mais transgenico e dei livelli di fumonisine presenti nel mais del nostro campo sperimentale. Il MiPAAF ha già risposto all’interrogazione, per cui lo invito a informarsi. In ogni caso preciso che il lavoro sui topi è in preparazione, mentre le informazioni sulla contaminazione da micotossine (e sui danni da piralide) sono state riportate nel corso del convegno del 7/3/06 (sia nelle farine di mais transgenico, sia in quelle di mais convenzionale i livelli di fumonisine erano entro i limiti consentiti dalla legge, con valori maggiori nelle farine non GM). Successivamente abbiamo tentato in tutti i modi di ripetere la coltura in campo aperto, ma inutilmente a causa di impedimenti burocratici (tutto è documentato). Risulta evidente che io sono favorevole alla sperimentazione in campo aperto. Infine Corbellini scrive che il sottoscritto è un creazionista e quindi “non appare scientificamente molto credibile” (vuole la mia epurazione?). A questo suo tentativo di screditarmi solo adesso, con un attacco personale (ma perché non lo ha fatto nel 2003 quando sono stato nominato coordinatore del Progetto OGM?), rispondo di non aver mai sostenuto le posizioni creazioniste: piuttosto ho solo criticato l’uso della teoria darwiniana come spiegazione di tutti i fenomeni evolutivi e come filosofia totalizzante. I miei autori di riferimento sono studiosi di orientamento strutturalista, alcuni molto noti, come D'Arcy Thompson, René Thom, Antonio Lima de Faria, Remy Chauvin, Michael Denton (di cui vedi Nature, 410, 2001, p. 417). Ho citato Behe solo marginalmente. Da ultimo devo ricordare che ho lavorato per circa venti anni, come biologo, nei laboratori di una azienda farmaceutica, occupandomi sempre di sperimentazione in vivo e in vitro (mi sono dimesso quando è stata chiusa la ricerca). A differenza di altri posti di lavoro, nelle aziende private l’impiego si mantiene solo se si è capaci e competenti…

 

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Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02104

Atto n. 4-02104

Pubblicato il 6 giugno 2007
Seduta n. 161

QUAGLIARIELLO , ASCIUTTI , BALDINI , BARBA , BIANCONI , BIONDI , BONFRISCO , BURANI PROCACCINI , CANTONI , CARRARA , CASOLI , CENTARO , COLLI , COSTA , FAZZONE , FERRARA , GIRFATTI , LORUSSO , MAFFIOLI , MALVANO , MAURO , MONACELLI , NESSA , NOVI , PIANETTA , PICCIONI , SANCIU , SANTINI , SARO , SCOTTI , STANCA , VICECONTE , ZANETTIN - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

l'INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) è un ente pubblico di ricerca a vocazione esclusiva su alimenti e nutrizione. L'istituto coniuga l'attività di ricerca nel campo degli alimenti e della nutrizione con l'attività di informazione ed educazione del consumatore;

l'INRAN è il coordinatore del progetto triennale "OGM in agricoltura" finanziato con oltre 6 milioni di euro dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

le ricerche, basate sulla sperimentazione in campo aperto di mais resistente alla piralide, hanno analizzato, con una visione globale e multidisciplinare a 360 gradi, le problematiche connesse all'introduzione degli OGM (organismi geneticamente modificati) in Italia;

il materiale divulgato dall'INRAN il 7 marzo 2006 conteneva indicazioni in campo normativo, socioeconomico, agronomico, nutrizionale, oltre che sulla sicurezza d'uso degli OGM, le metodiche di rilevamento degli stessi ed il loro impatto sul suolo;

il mais studiato dall'INRAN è di proprietà di una multinazionale ed è stato approvato a livello comunitario dal 1998. Si tratta dell'unico prodotto OGM autorizzato dall'Unione europea non soltanto per l'alimentazione umana, ma anche per la coltivazione;

il prof. Monastra, direttore generale dell'INRAN, è apparso più volte in trasmissioni televisive del servizio pubblico per comunicare i risultati del progetto e la necessità di proseguire le ricerche;

in particolare, il prof. Monastra ha destato preoccupazioni nel diffondere all'opinione pubblica i presunti dati sulla risposta immunitaria dei topi di laboratorio nutriti con mais bt, per i quali sarebbe stata riscontrata una diversa risposta immunitaria sia intestinale che periferica;

nel divulgare questo dato, l'INRAN non ha reso noto il test utilizzato e la sua eventuale validazione a livello internazionale;

l’INRAN non ha invece reso pubblico alcun dato sulla differenza di livelli di fumonisine fra mais transgenico e non transgenico, che pure rientrava tra gli aspetti esaminati dallo studio. Le fumonisine sono tossine prodotte da funghi sviluppati sulla pianta in conseguenza degli attacchi della piralide del mais. Le fumonisine sono considerate cancerogene e neurotossiche per gli animali e, in misura minore, anche per l’uomo. Recentemente il Parlamento italiano, con una risoluzione, avrebbe impegnato il Governo a chiedere all’Unione europea l’innalzamento dei limiti di presenza più severi previsti dalla nuova normativa comunitaria che dovrebbe entrare in vigore in autunno, poiché buona parte della filiera mais italiana sarebbe messa a repentaglio da queste misure;

lo studio in questione non risulta essere stato pubblicato da autorevoli riviste scientifiche, né sottoposto al vaglio di un comitato di esperti esterno all'INRAN;

la comunità scientifica internazionale raccomanda come prassi la divulgazione dei risultati di uno studio scientifico solo a seguito di un serio scrutinio dello stesso da parte di esperti indipendenti e della sua pubblicazione su riviste scientifiche,

a conferma di ciò recentemente l’INRAN ha pubblicato un libro con il proprio logo ricordando però nelle avvertenze che il contenuto degli scritti non poteva rappresentare la posizione ufficiale dell’INRAN sugli OGM ma solo le opinioni degli autori,

si chiede di sapere

quali siano le ragioni per le quali siano stati spesi oltre 6 milioni di euro per studiare un prodotto di una multinazionale quando il denaro avrebbe potuto essere investito in progetti più premianti per la già deficitaria ricerca italiana;

perché l’INRAN abbia divulgato i dati attraverso una strutturata campagna di comunicazione in assenza di lavori pubblicati e referati da un comitato di esperti esterni all’istituto di ricerca, prassi scientifica seguita a livello internazionale;

quali siano le ragioni che hanno portato invece l’INRAN a non divulgare un dato sensibile per la sicurezza alimentare quale quello dei livelli di fumonisine nei diversi tipi di mais.