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La finanza speculativa messa in crisi dai precari

di Galapagos - 09/08/2007

 
Quasi una legge del contrappasso la crisi delle società che gestiscono i mutui «subprime» che rischia di destabilizzare l'intero sistema finanziario Usa. E i protagonisti di questa crisi sono loro malgrado i cittadini senza garanzie, quelli in fondo alla scala sociale.
Il meccanismo è semplice: negli Usa si parla sempre più spesso di Ninja loans. Ninja è un acronimo che in italiano possiamo tradurre come prestiti a persone senza reddito, senza lavoro, senza patrimonio. Uno sfigato al quale in Italia le banche non sono disponibili a concedere neppure un centesimo di credito. E neppure un mutuo, anche se garantito da una ipoteca. Ma gli Usa non sono l'Italia. Decine di milioni di Ninja lottano per sopravvivere (senza assistenza medica e senza previdenza) e il capitalismo statunitense ha stabilito che anche a loro deve essere concessa la possibilità di avere una casa. Non si tratta di bontà, ma di raschiare il fondo del barile pur di fare affari.

Ovviamente il tasso di interesse per loro è molto più alto, al pari del rischio che le rate di mutuo non vengano onorate. Poco male: gli sfratti per morosità negli Usa sono all'ordine del giorno e riappropriarsi della casa ipotecata non è difficile.

E poi, chi concede questo genere di mutui non se li tiene in portafoglio, ma li gira a altre società a prezzi scontati che a loro volta si finanziano emettendo obbligazioni garantite dalle case coperte da mutuo. E i soldi finiscono per finanziare nuovi mutui di dubbia esigibilità che a loro volta vengono ceduti. Insomma, siamo in presenza di una leva finanziaria di dimensioni gigantesche che sfugge a ogni controllo.

Il sistema ha funzionato grazie a una bolla immobiliare che sembrava inarrestabile e che portava i valori delle case a crescere continuamente. Poi un paio di anni fa la Fed ha iniziato a alzare i tassi, i mutui sono diventati più cari, la gente ha iniziato a non pagare più le rate e i valori si sono rapidamente ridotti. Seppure in maniera abbastanza controllata la bolla a incominciato a sgonfiarsi, anche perché l'economia Usa ha smesso di correre e trovare un lavoro è diventato sempre più difficile.
Di qui la crisi dei mutui subprime che seppure non diffusamente ha iniziato a far tremare il sistema finanziario tradizionale, spingendo al ribasso anche le borse che negli ultimi anni, grazie alle forte ascesa delle quotazioni, aveva creato ricchezza e reddito per milioni si statunitensi. Che ora guardano con speranza le prossime mosse della Fed, fiduciosi che già oggi Bernanke e i suoi decidano un ribasso del costo del denaro per dare un po' di ossigeno al sistema. Ma la Fed per ora sembra tenere duro e la crisi dei subprime sembra destinata a consumarsi ancora per mesi.