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La crisi dei mutui affossa le Borse. (A un passo dallo strapiombo?)

di redazionale - 10/08/2007

Bce inietta sul mercayo 94,8 miliardi di dollari. Forti cali da New York a Tokyo

Si allarga a tutti i mercati del mondo il contagio per la grave crisi dei mutui subprime americani. Dopo l’Europa e Wall Street sono crollate tutte le borse dell’america Latina e successivamente le borse orientali. Chiude in forte ribasso anche la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida ha perso 406,51 punti, pari al 2,37% (2,367%) chiudendo a 16.764,09 punti. La banca centrale giapponese ha immesso oggi un trilione di yen (8,4 miliardi di dollari o 6,2 miliardi di euro) nei mercati monetari. Ma non è servito a molto. La decisione della Banca del Giappone, destinata a frenare l’ascesa nei tassi d’interesse, è stata presa mentre l’indice Nikkei della Borsa perdeva nelle prime ore di oggi più del 2 per cento. E stamattina le prime indicazioni dai mercati europei non sono buone: aperture in forte ribasso di tutte le borse: Londra -1,49, Francoforte -1,7, Parigi -1,83, Milano -1,42.

Il panico degli investitori per l’effetto domino della crisi del mercato dei mutui subprime degli Stati Uniti - culminata ieri nella decisione del colosso bancario francese Bnp Paribas di sospendere tre fondi che hanno investito sul settore -, ha portato il New York Stock Exchange ad attivare anche i blocchi alle vendite. L’epilogo è stato comunque molto negativo.

Alla fine della giornata di contrattazioni e dopo le operazioni di compensazione, il Dow Jones ha segnato ieri un tonfo di 387,18 punti (-2,83%), a quota 13.270,68 punti, mentre il Nasdaq è crollato di 56,49 punti (-2,16%), a 2.556,49. In rosso lo S&P 500, scivolato di 44,39 punti (-2,96%), a 1.453,10.

L’84% dei titoli quotati sullo S&P 500 ha chiuso oggi in ribasso I timori per la crisi di liquidità scatenata dall’esposizione delle banche mondiali al mercato dei mutui americano hanno portato ieri, prima la Banca Centrale europea, poi la Fed, ad agire prontamente, immettendo un’extra liquidità sui mercati. La Bce ha immesso una liquidità per 94,8 miliardi di euro, al livello più alto dagli attacchi alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001, mentre la Federal Reserve ha «iniettato» nel sistema finanziario 24 miliardi di dollari, intervenendo due volte nel corso della giornata.

Nessun aiuto sui mercati finanziari americani è arrivato dal presidente americano George W. Bush, che è tornato a parlare della solidità dei fondamentali dell’economia Usa, sottolineando che c’è liquidità a sufficienza.

E dopo la giornata di ieri, che ha visto il crollo degli indici azionari di Wall Street gli investitori sperano in una ripresa e attendono la diffusione di alcuni dati macroeconomici.

Alle ore 8.30 (le 14.30 in Italia) saranno diffusi di dati sui prezzi all’importazione per il mese di luglio, previsti in aumento dell’1%, contro l’aumento dello stesso ammontare del mese precedente. Non sono previsti utili societari di rilievo.