Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La bolla immobiliare coccolata e poi difesa dai banchieri

La bolla immobiliare coccolata e poi difesa dai banchieri

di Marcello Villari - 15/08/2007

Crisi mutui Usa: la politica anti-Stato aiuta i mercati  



Probabilmente, invece, chi doveva capire ha capito e si è rassicurato: dopo la crisi dell'87, il governo degli Stati Uniti ha messo in piedi un sistema di intervento - il "Plunge Protection Team" - con il potere di intervenire, anche con sistemi "non convenzionali" (all'epoca i giornali scrissero così) a sostegno delle borse in caso di crollo. Per esempio bloccando le contrattazioni e chiudendo la borsa per tutto il tempo necessario (se sempre e comunque riusciranno nel loro intento è un altro discorso).
E tuttavia, anche se crolli devastanti non sembrano per il momento all'ordine del giorno, bisognerebbe prendere con la necessaria serietà coloro che vedono oggi una situazione densa di rischi. Anzitutto perché i mutui subprime americani sono solo la punta dell'iceberg della bolla immobiliare che, in misura diversa, ha investito i quattro angoli del mondo in quanto fonte di rapide e grandi ricchezze. Gran parte dei "nuovi ricchi" dalla Russia, alla Cina, dall'India alla Thailandia, all'America meridionale sono costruttori e immobiliaristi. Gente che "espropria" (complici le autorità) terreni a prezzi agricoli e li trasforma in edificabili. Un giochetto molto noto anche in Italia e anche qui fonte di tante fortune. Ora, a parte i danni all'ambiente su scala planetaria che questa bolla sta provocando, converebbe ricordare - perché pochi lo fanno - che lo sgonfiamento violento della bolla immobiliare in Giappone nel 1990 ha portato, in quel paese, a quasi quindici anni di stagnazione economica. Fino al 1990 l'economia giapponese - non c'era stato ancora l'exploit della Cina - era cresciuta a ritmi fra i più elevati al mondo, ma anche i prezzi degli immobili avevano raggiunto livelli stratosferici a Tokio e altrove. Tutti avevano investito in case e terreni, dai singoli risparmiatori alle grande banche: quando il giochetto si è inceppato - dopo la crisi della borsa del 1987 - ci si è trovati di fronte a una massa di crediti inesigibili, perchè il valore di case e terreni era crollato. Da allora il Giappone ha cominciato a riprendersi solo da qualche anno a questa parte.

Da tempo istituzioni internazionali, economisti ed esperti avvertivano del pericolo per la stabilità dei mutui subprime e, più in generale, della bolla immobiliare. Come all'epoca della "new economy" gran parte degli operatori - consulenti, banche, società di "rating", hedge fund e tutta l'allegra brigata che macina soldi nel sistema finanziario globale - ha fatto finta di non vedere quello che si vedeva a occhio nudo. Perchè? La spiegazione che attraverso la "cartolarizzazione" dei mutui subprime i prestatori dividessero il rischio con molti altri - come in effetti è avvenuto - non sembra essere sufficiente. Forse la spiegazione sta da un'altra parte. Per esempio che, dopo il crollo del 1987, il potere politico negli Stati Uniti abbia deciso che l'America non poteva permettersi più una recessione, sia perchè in un paese così indebitato le conseguenze sarebbero potute essere devastanti, sia perchè si ritiene che il ponte di comando dell'economia mondiale non debba più seguire i normali trand del capitalismo. Con quale autorità e credibilità un presidente degli Stati Uniti potrebbe dettare le regole di comportamento al resto del mondo se a casa sua ci fosse una crisi economica e sociale? Da allora il signor Alan Greenspan - presidente della FED fino all'anno scorso - ha governato "politicamente" l'economia del suo paese finanziando una bolla speculativa dopo l'altra manovrando sui tassi, dando soldi a palate a tutti e moltiplicando i debiti. Soldi presi dai risparmiatori del resto del mondo e dai surplus dei cinesi e dei paesi produttori di petrolio. L'allegra compagnia della finanza mondiale, che ha capito il gioco, si è buttata a capofitto, guadagnando montagne di soldi, tanto se si fa un tonfo il salvataggio è assicurato. E chi se ne frega di quelli che vengono dopo…affari loro…il domani non fa parte del pacchetto "all inclusive".