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Dalla strage di Ustica agli attentati di Roma

di Giancarlo Chetoni - 22/08/2007

Fonte: lettera informazione



Per il 27° anniversario della Strage di Ustica dove perse, da bambina,
entrambi i genitori il 26 Giugno '80, Linda Lachina  ha scritto una
lettera aperta indirizzata a . autori, attori, comparse, figuranti e
chiacchieroni di passaggio. 

Il volo spezzato del DC 9 dell'Itavia IH 870 Bologna-Palermo e dei
suoi 81 passeggeri dopo averla lasciata senza lacrime e fatta crescere
in fretta le ha negato dopo più di un quarto di secolo anche qualche
squarcio di verità e di giustizia. 

Una sentenza della Prima Sezione Cassazione presieduta da Torquato
Gemelli confermando il pronunciamento della Corte di Assise di Roma
del Dicembre 2005, nel Gennaio 2007 ha mandato assolti "perché il
fatto non costituisce reato" gli ex Generali dell'Aviazione Militare
Italiana Lamberto Bertolucci e Fausto Ferri.

A Piazza Maggiore il 2 Agosto di quello stesso anno salterà per aria
la Stazione di Bologna con un bilancio di altri 85 morti e 200 feriti.

Il totale dei morti ammazzati tra il Mar Tirreno e il capoluogo di
Regione di Emilia e Romagna nell'arco di 1 mese e qualche giorno sarà
di 166.

Nella notte del 7-8 Agosto '80 esploderanno a Roma 2 ordigni che
devasteranno gli Uffici Direzionali della SNIA Techint e un'altra
bomba scoppierà sul pianerottolo dell'abitazione del Direttore
Generale della Società.

Nei giorni precedenti una serie di intimidazioni verranno denunciate
da tecnici e ingegneri del Comitato Nazionale dell'Energia Nucleare a
Commissariati di Polizia e a Stazioni dei Carabinieri della Città Eterna.

La sigla dell' organizzazione che firmerà gli attentati sarà quella di
fantomatici, inesistenti, Comitati Rivoluzionari Islamici.

Le indagini disposte dalla magistratura non approderanno ad alcun
risultato utile. Su mandanti ed esecutori bombaroli capitolini a
distanza di 5 giorni dalla Strage di Bologna calerà un silenzio di tomba.

Una sequenza coordinata di stragi, attentati e di minacce che non può
non spostare la nostra attenzione  sulla politica estera dell'Italia
dal 1976 al 1980.

I rapporti tra Italia e Iraq presero avvio negli anni '70. Nel 1975
una missione di esponenti della Dc (Andreatta) e del PCI (Peggio), di
IRI, ENI, ENEL e CNEN  in visita in Iraq aprirà la strada ad accordi
economici, scientifici e industriali tra Roma e  Baghdad.

Il primo accordo nel settore nucleare verrà perfezionato dal
Presidente del CNEN Ezio Clementel con l'Iraqi Atomic Energy
Commission e firmata dal suo VicePresidente Abdul Razzaq Al-Hashimi.

L'intesa prevedeva la fornitura all'Iraq di un Laboratorio di
Radio-Chimica e di un Centro per lo studio degli Attinidi e dei
Prodotti di Fusione.

Le attrezzature  saranno fornite dalla SNIA Viscosa e installate
presso il Centro di Ricerca Nucleare di Al Tuwaitha. La collaborazione
tra l'Italia e l'Iraq sarà rafforzata dal Ministro dell'Industria
Donat Cattin che a Baghad incontrò l'allora Primo Ministro Saddam
Hussein.

L'Iraq restituirà la visita con l'arrivo a Roma del Titolare per la
Programmazione Al Mandami nell'Aprile '77 che firmerà un protocollo di
commesse a 60 imprese italiane per 600 milioni di dollari. Nel
Febbraio 1978 Roma e Baghdad firmano l'intesa per la fornitura da
parte italiana di 4 impianti di ricerca nucleare. Per gli effetti
sulle alte temperature l'appalto verrà affidato alla Ansaldo Meccanico
Nucleare del Gruppo IRI Finmeccanica.

L'Ansaldo presenterà autonomamente al Governo dell'Iraq i progetti per
la costruzione di una Centrale Nucleare da 600 Megawatt.

Nel Novembre di quello stesso anno il Presidente del Consiglio
Andreotti, accompagnato dal Ministro degli Esteri Forlani e da una
folta rappresentanza di dirigenti industriali pubblici e privati
incontra Saddam Hussein e il Presidente della Repubblica Ahmed Hassan
Al-Bakr.

Si trattò di una visita in cui l' Iraq espresse all' Italia forti
riserve sugli Accordi di Camp David del  17 Settembre 1978.

Un riferimento che smentisce la disinformazione veicolata dal Partito
Amerikano che ha puntato a collocare Saddam Hussein nel libro paga di
Usa e Cia con evidenti intenti di discredito e di delegittimazione
politica del Rais prima della guerra di aggressione Usa del Marzo 2003
all'Iraq. 

Sarà il punto più alto di "autonomia" espressa dal nostro Paese in
campo internazionale dopo il lungo oscuramento che prenderà forma con
la morte di Enrico Mattei.

Nel 1979 il deficit dell'interscambio commerciale tra Italia e Iraq
supererà i 1.800 miliardi di lire.

Andremo quindi avanti per le spicce tenendo già da ora puntati occhi e
naso sul livello di efficienza organizzativa raggiunto in Italia negli
anni '70  da un terrorismo attrezzato a reperire e gestire
informazioni "sensibili" e dotato di un braccio armato capace di
condizionare il dibattito politico e parlamentare del Paese. Il 16
Marzo 1978, Ministro degli Interni Francesco Cossiga, un commando
delle "Brigate Rosse" con un azione da manuale rapisce il Presidente
della D.C Aldo Moro dopo aver trucidato la sua scorta.

Il 10 Ottobre `79 il Ministro del Commercio Estero Stammati ottenne
durante una visita a Baghdad che l'Iraq aumentasse, con l'assistenza
della flotta Eni, da 8 a 10 milioni di tonnellate all'anno
l'esportazione di petrolio verso l'Italia.

Il 10 e l'11 Maggio dell'80 il Ministro dell'Iraq Hassan Ali  chiederà
al Ministro del Commercio Estero Enrico Manca l'impegno dell'Italia a
 onorare un accordo definitivo per la realizzazione dei Nuclear Power
Point già concordati per un valore salito a  800 milioni di dollari.

L'Italia attraverso il CNEN doterà l' Iraq un impianto " Hot Cell "
per il trattamento di materiale radioattivo U 235.

In cambio il governo italiano  dovrà iniziare un percorso politico che
porti al pieno riconoscimento dell'OLP come unico rappresentante del
Popolo Palestinese.

Siamo a una manciata di giorni dalla Strage di Ustica del 27 Giugno e
 a qualche secchiata da quella di Bologna del 2 Agosto. Correrà voce
che il ritardo accumulato dal DC 9 Itavia volo IH 870 prima della
partenza dall'aeroporto di Bologna sia stato determinato dal tardivo
imbarco nella stiva di un contenitore di materiale fissile proveniente
dai Laboratori di Ricerca Nucleare dell'Università locale.