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Hans Ruesch, Imperatrice Nuda e il Nrc

di Marinella Correggia - 23/08/2007

 

 

Nel 1976 l'allora famoso scrittore svizzero Hans Ruesch pubblicò uno scioccante saggio-denuncia: Imperatrice Nuda, contro le falsificazioni indotte dalla sperimentazione in vivo sugli animali di farmaci, cosmetici, sostanze chimiche, perfino armi e macchinari. Una sperimentazione, sosteneva Ruesch, non solo crudele ma anche sbagliata. Nasceva l'antivivisezionismo scientifico. Il romanziere subì l'ostracismo delle case editrici. Continuò nei decenni la sua battaglia eticoscientifica. Diventò, insieme a Imperatrice Nuda, un riferimento per generazioni di attivisti.
Ora stanco e malato, Hans Ruesch finalmente dovrebbe gioire. Faticosamente le sue idee hanno fatto strada, hanno conquistato ricercatori, medici, studenti, hanno promosso la ricerca di altri metodi. Negli ultimi anni sono aumentati i riconoscimenti ufficiali sulla necessità di un cambiamento di rotta. A partire dalla rivista scientifica Nature che a fine 2005 definiva «cattiva scienza» gli abituali test di tossicità (che rappresentano il 75% dei testi sugli animali): «E' stata riconosciuta la cattiva qualità della maggior parte dei test su animali, che non sono mai stati sottoposti ai rigori della validazione oggi imposta ai metodi alternativi in vitro. La maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la tossicità, o semplicemente non sono in grado di dare dati precisi sulla tossicità riferita all'uomo», per il noto problema della non estrapolabilità di un risultato da una specie all'altra. Sono andati nella stessa direzione il British Medical Journal, il New Scientist, lo Scientific American, Sapere, Biologi Italiani, e infine The Scientist. Uno schieramento insperato fino a pochi anni fa.
Del resto, nel dibattito intorno alla direttiva europea Reach (sulla registrazione e valutazione delle numerosissime sostanze chimiche immesse sul mercato), il punto «come sperimentare?» è centrale. Nelle ultime settimane poi l'antivivisezionismo scientifico ha fatto un passo avanti forse epocale, in relazione proprio ai test di tossicità. Negli Stati Uniti infatti il Consiglio nazionale delle ricerche (National Research Council, Nrc) ha presentato un documento sulla tossicologia per il XXI secolo, commissionato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Environment Protection Agency, Epa) che anticipa una rivoluzione nei metodi usati per le valutazioni di tossicità: in futuro, stop all'inaffidabile «modello animale», definito «non pertinente, in quanto le sue risposte non sono valide per l'uomo».
Il Nrc rivela che, a causa delle prove fatte su animali, molte sostanze chimiche sono state sottoposte finora a test inadeguati. La nuova visione della tossicologia è incentrata sui modelli informatici, sull'epidemiologia, ma soprattutto sullo studio in vitro della cellula umana. Tale studio, grazie ai progressi di tossicogenomica, bioinformatica, biologia sistemica, epigenetica e proteomica, è in grado oggi di valutare i danni, anche genetici e anche a lungo termine, recati da una sostanza. Consente inoltre di conoscere gli effetti cumulativi di più sostanze, impossibili da studiare sugli animali. «Finalmente si prende coscienza di una moderna, aggiornata ricerca scientifica, ispirata alle straordinarie nuove conoscenze nel campo della biologia e della genetica», esulta il Comitato italiano Equivita (già Comitato scientifico antivivisezionista) insieme ai suoi partner Antidote Europe (Francia) e Europeans for Medical Progress (UK); «Una rivoluzione che verrà ancora per qualche tempo ostacolata, perché - come preannuncia il Nrc - un nuovo paradigma trova sempre l'ostilità di chi difende l'esistente"».
Equivita auspica allora che qualcosa si muova in Italia dove la sostituzione della sperimentazione animale è nel programma di governo; che l'Ecvam, Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi, si attivi per riconoscere tutti i metodi ormai comunemente accettati e usati. Infatti la tossicogenomica, citata anche nel Reach oltre che nel rapporto del Nrc, non è stata ancora validata.