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Diabete "epidemia del secolo"

di redazionale - 23/08/2007

 
E’ stato recentemente firmato un protocollo d’intesa tra Slow Food e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD), la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana, con l’obiettivo di promuovere stili di vita e alimentari sani e nello stesso tempo piacevoli. Il protocollo d’intesa attiva una collaborazione tra AMD e Slow Food che si svilupperà attraverso convegni, conferenze e congressi. Le iniziative riguarderanno tanto il piano della comunicazione (con la pubblicazione di contenuti specifici sulla rivista mensile Slowfood, sul sito internet www.slowfood.it e sui siti dell’Associazione Medici Diabetologi), quanto quello dell’attività didattico-formativa rivolta a insegnanti, personale medico-infermieristico e popolazione in genere (per la quale le due associazioni metteranno a disposizione i propri esperti).
Un’importante riflessione sul tema della salute che implica necessariamente un’opera di educazione e sensibilizzazione dei cittadini per la quale Slow Food lavora da tempo.
Silvio Barbero, Segretario nazionale di Slow Food sottolinea che «Slow Food Italia ha voluto stringere questa alleanza con l’Associazione dei Medici Diabetologi per dare forza a momenti specifici, formativi e di comunicazione, nell'ambito di un percorso già intrapreso: l'obiettivo è rafforzare il rapporto tra cibo di qualità e stili alimentari corretti ed evidenziare quanto esso sia importante per la nostra salute».
«Tale accordo si inserisce nella mission di AMD, con l’obiettivo di diffondere la cultura della vita “sana” in tutti i suoi aspetti: culturali, etici e sanitari. La cura di una patologia in costante aumento quale il diabete non può che partire da una comune riflessione sulle strategie di prevenzione. In questa logica l’incontro con Slow Food rappresenta una grande opportunità: i reciproci spazi di comunicazione ospiteranno interventi, proposte di iniziative, documentazione, articoli di approfondimento» ha dichiarato Adolfo Arcangeli, presidente dell’AMD.

Il diabete rappresenta una delle patologie più diffuse nel mondo e sicuramente quella che negli ultimi anni ha registrato il maggior tasso di crescita. Si è calcolato infatti, che entro il 2025 le persone affette da diabete mellito di tipo 2 sul pianeta saranno circa 300 milioni, un trend che sembra raggiungere le punte più alte nell’area sudamericana, mediorientale e del Sud-est asiatico. Non solo più piaga dei Paesi “a sviluppo avanzato”, ma ora anche di quelli in via di sviluppo che vivono grandi mutamenti nello stile di vita e nelle abitudini alimentari. L’aumento delle persone affette da questa patologia non è solo dovuto alla crescita dell’aspettativa di vita, ma soprattutto ad abitudini alimentari sbagliate: la forte percentuale di grassi e zuccheri presenti nelle diete, associata a scarsa attività fisica e sedentarietà (ormai diffusi anche nei Paesi del sud del mondo, soprattutto dopo l’intensa urbanizzazione e occidentalizzazione), rappresentano infatti le condizioni di base per il dilagare della malattia.
Sul fronte italiano le stime circa l’incidenza e la progressione del diabete confermano la tendenza riscontrata a livello mondiale. Anche nel nostro paese, infatti, si registrano ogni anno numerosi nuovi casi, specialmente tra i “nuovi cittadini” provenienti dall’Est europeo e dal Nord Africa che ormai consumano abitualmente prodotti sotto accusa come merendine, bibite gassate e snack ipercalorici. Un quadro allarmante, che fa parlare di “imminente epidemia di diabete”, e che ha rappresentato il punto di partenza per la firma del protocollo d’intesa.