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Crisi dei mutui, chi specula paga

di Massimiliano Viviani - 30/08/2007

       

 

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A metà agosto si è verificata la più grande crisi finanziaria mondiale degli ultimi anni, la cosiddetta crisi dei mutui subprime. Ma cosa è successo, a grandi linee?
Negli Stati Uniti molti operatori finanziari hanno concesso mutui per l'acquisto della casa a soggetti poco affidabili (poveri, precari ecc), i mutui subprime appunto. Contemporaneamente, per proteggersi da questo rischio, gli stessi operatori hanno rivenduto tali mutui sotto forma di titoli che davano ai risparmiatori interessi molto alti, e che quindi erano molto appetibili ma rischiosi. I risparmiatori che compravano questi titoli non sapevano che in realtà stavano finanziando dei mutui che, se rimborsati, facevano guadagnare sia la banca che il risparmiatore, ma che, se andavano male, facevano perdere solo lui, il risparmiatore, perchè i suoi soldi servivano a tutelare la banca. Ed è successo proprio questo: i debitori non sono piu' stati in grado di pagare le rate dei mutui, le case sono state messe in vendita ma, poichè il mercato immobiliare americano nel frattempo ha subito una flessione (la bolla immobiliare si è sgonfiata) gli operatori finanziari non hanno recuperato i soldi; allora hanno dovuto rivalersi sui risparmiatori, che hanno visto fallire il loro investimento. Data l'entità della faccenda, le conseguenze si sono poi diffuse in tutti i settori finanziari e in tutto il mondo.
E' facile sparare a zero sul mondo della finanza che pratica tali pasticci, legali solo perchè ci sono leggi ad hoc che li consentono; certamente è giusto condannare simili comportamenti, ma non è corretto fermarsi qui, e scaricare tali colpe unilateralmente su banche, finanziarie, speculatori e politici. Bisogna avere il coraggio di guardare anche il retro della medaglia, anche se fa più male: se i risparmiatori non avessero accettato di acquistare titoli rischiosi, la crisi non si sarebbe verificata.
Non è giusto ignorare le responsabilità dei più solo perchè i potenti meritano di essere crocifissi e perchè non è bello guardarsi allo specchio: la disinvoltura con cui gli operatori sguazzano nella finanza ha come contraltare quella con cui la gente specula con i tassi elevati e col guadagno facile, compra spazzatura con l'illusione di fare tanti soldi in poco tempo, e in sostanza sta al gioco. E laddove non sa, è solo perchè non vuole approfondire, nè chiedere nè informarsi (perchè le informazioni sui rischi si trovano eccome...), preferendo crogiolarsi con le proprie illusioni; negli Usa come altrove, Italia compresa. Dove i casi degli anni passati non sembrano avere insegnato granchè: il risparmio si sta spostando gradualmente dal mattone, dai bot e dai titoli sicuri, a quelli più redditizi e rischiosi, cioè in Borsa, in quel diabolico groviglio di azioni, futures, hedge funds e chi più ne ha più ne metta. E anche l'esplosione del credito al consumo in questi ultimi anni è una conferma, e preoccupa perchè non si tratta sempre di beni necessari come la casa.
Purtroppo queste crisi, con poche distinzioni tra Paesi, oltre a mettere l'accento su comportamenti truffaldini ingiustificabili, mettono in evidenza due cose: lo stile di vita inutilmente dispendioso di una buona fetta di popolazione ma sopratutto la sua avidità di guadagno, la scriteriata idea che sia possibile, giusto e conveniente fare di tutto per arricchirsi tanto, in fretta e senza fatica.
Prima di sparare su chi è in altro modo colpevole, che ognuno guardi prima a sè stesso.