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Quesito: Global o No-Global?

di Sibilla - 31/08/2007

Fonte: controcorrentesatirica

Globalizzazione

Termine con cui si indica il fenomeno di crescita progressiva delle relazioni e degli scambi di diverso tipo a livello mondiale in diversi ambiti.

QUESITO: Global o No-global?

Preciso immediatamente che io sono no-global, in quanto credo che la globalizzazione non faccia altro che impoverire maggiormente i paesi del terzo mondo in favore delle multinazionali.
E leggendo l'inchiesta di Internazionale del 2 agosto sono sempre più convinta di far parte di questi cattivi incivili...

Infatti, oltre agli effetti indiretti molto gravi come ripercussioni sull'ambiente e sull'inquinamento dell'aria, causate dall'industrializzazione e dall'aumento dei trasporti, leggo in dettaglio che, la globalizzazione ha moltiplicato le opportunità per la criminalità organizzata.

La criminalità prospera… traffico di droga, traffico illegale di persone, di armi, di organi umani e altro… ma questo già mi basta.

Secondo Wolfgang Hetzer, consulente dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) le somme in gioco sono quadruplicate.
Di fatto le droghe sono, ora più che mai, tra le merci più remunerative al mondo.
Solo con il petrolio e con le armi si può guadagnare di più.
I dati riportati nell'articolo sono impressionanti:

I contadini colombiani per esempio ricevono intorno ai 450 euro per un chilo di coca.
I mediatori in Sudamerica lo pagano 1.500 euro, mentre in Germania lo stesso chilo di cocaina relativamente pura costa all'ingrosso tra i 25mila e i 4Omila euro.
Al dettaglio, nelle strade di Diisseldorf o di Amburgo, bisogna pagare circa 60 euro per un grammo di sostanza tagliata: fanno 60mila euro al chilo.

Questo mercato ha un giro d'affari complessivo di oltre 390 miliardi di dollari: è 16 volte più grande del mercato globale del tabacco e 65 volte più grande di quello del caffè.

Certo, il commercio della droga è remunerativo, ma è pericoloso.

Favorire l'immigrazione dei clandestini è meno rischioso, soprattutto per la minore entità delle pene.
E i guadagni sono più o meno dello stesso ordine.
Le cifre richieste dai passatori dipendono dalla destinazione e dal numero delle frontiere che si devono superare.
Le donne diventano via via più costose man mano che si avvicinano all'utente finale.
I reclutatori ricevono qualcosa come 50 dollari, i mediatori pagano circa 500 dollari, i protettori sui 2.500 dollari.
Se il prodotto arriva a destinazione in buone condizioni, un protettore può arrivare a guadagnarci anche importi a sei cifre.
Secondo l'Organizzazione internazionale del lavoro, i profitti del commercio degli schiavi raggiungono i 32 miliardi di dollari all'anno.

Ma il settore più redditizio a livello mondiale è sempre il traffico illegale di armi.
E sull'entità di questi guadagni nessuno è in grado di fornire dati precisi. Qualche ipotesi si può formulare in base a questa cifra: solo tra il 1992 e il 1998, dagli arsenali russi sono scomparse armi per un valore di 32 miliardi di dollari.

Cifre che danno il capogiro, cifre che non danno conto dei morti che causano.

Morti perlopiù fra gente che vive nei paesi poveri.

Ma i fautori della globalizzazione, i gruppi di liberisti o libertari che dir si voglia, sono convinti che questa sia la soluzione alla povertà del terzo mondo!!

Arrivederci a presto