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Un piano per salvare la vita della terra

di William Kotke - 04/09/2007

 


Un piano per salvare la vita della terra e la specie umana creando una cultura umana interamente nuova...

Nei discorsi si sente spesso il ritornello "Oh, non possiamo uccidere la terra. La terra sopravviverà dopo di noi", come se questo facesse svanire l'enorme distruzione della vita sul pianeta. Beh forse le formiche e gli scarafaggi sopravviverarnno, ma va presa in esame la moralità del genere umano che distrugge la vita sul pianeta fino agli scarafaggi. Questi tipi di commenti vengono fatti da persone civili, membri della società industriale che hanno poca relazione con la vita della terra. A causa della vita che siamo costretti a vivere per la struttura della società industriale, non abbiamo familiarità con la vita più grande che ci sostiene.

Il denaro è il nostro sistema di sostegno vitale che usiamo per comprare cibo e un tetto. Non siamo come i nostri antenati raccoglitori/cacciatori che sapevano riconoscere svariate centinaia di piante e spiegarne gli usi per la cucina, la medicina o l'artigianato. La vita della terra forniva i loro sistemi di sostegno vitale.

Adesso i nostri sistemi di sostegno vitali industriali sono minacciati anche se abbiamo denaro. Quando il topsoil [strato più superficiale del terreno n.d.t.], il petrolio o l'acqua potabile finiranno, finiranno davvero e non ce ne saranno più. In molti stiamo diventando consapevoli che il nostro pianeta si dirige verso la morte in massa del genere umano e di altre specie. Alcuni, vicini ai primi centri commerciali non ne hanno ancora idea, ma molti nei paesi del terzo mondo stanno già vedendo gli inizi della "fine del mondo".

Non c'è bisogno di citare le cifre. Sappiamo che sono enormi. Il macchinario della civiltà industriale divora gli ultimi brandelli di carne della terra. Le riserve oceaniche di pesce si riducono precipitosamente, la deforestazione è epidemica, aggiungiamo a questo l'esaurimento del topsoil, la desertificazione, l'inquinamento dell'acqua potabile, le specie in estinzione e molti altri indici, aggiungiamo poi i nuovi effetti del global warming e la diminuzione delle riserve di petrolio e chiunque dovrebbe essere capace di vedere il quadro generale. Una popolazione che esplode esponenzialmente, con un crescente consumo materiale basato su risorse in diminuzione e un pianeta che muore non funzioneranno!

Quando la persone osservano questa situazione si fanno dapprima prendere dal panico e pensano a dei modi per salvare tutto. Salvare tutto proprio così com'è. La gente cerca la parola magica che risolverà i nostri problemi in maniera tale da non dover pensare di cambiare stile di vita in alcun modo. Molta gente crede che la "tecnologia ci salverà ", non rendendosi conto che la tecnologia ci ha portato al punto dove siamo.

Noi viviamo nella società industriale ereditata dai Babilonesi, cinquemila anni fa. La base energetica di Babilonia era la fertilità delle praterie, le foreste e i suoli profondi. In effetti questo tipo di cultura babilonese ricompensa l'uomo per essere riuscito ad estorcere la fertilità dalle carni della terra. Oggi la base energetica della coltivazione industriale è il compromesso topsoil/combustibili fossili - fertilizzanti chimici e pesticidi applicati a suoli sterili; e piante coltivate specificamente per questa applicazione industriale. Invece della fertilità nel lungo termine della comunità di milioni di vite diverse del suolo, sia macroscopiche che microscopiche, l'industria produce sostanze chimiche dai combustibili fossili. Questo è successo in appena un attimo della storia dell'umanità di molti milioni di anni. La tecnologia e i combustibili fossili hanno aiutato questo tipo di cultura nel catturare più pesce, deforestare più terreni, scavare più miniere e generalmente nel trasformare in contante tutto ciò che si potesse trovare. Nessuno si interroga sulla moralità del succhiare la vita fuori dal pianeta terra, la madre biologica. Olograficamente, siamo vite all'interno di vite. Viviamo in un organismo planetario e stiamo mangiando tutto quello che ci nutre. Siamo al punto in cui il parassita succhia tutto il sangue dell'ospite e il parassita muore.

Stiamo parlando di stili di vita che praticano l'agricoltura su ampia scala che esaurisce la fertilità del terreno e danneggia il paesaggio con il troppo pascolo. La moltitudine di "fienili più grandi e spazi più grandi" si estende in una linea che ci riconduce indietro fino alla Babilonia, la cui ecologia è ora essenzialmente finita. Questa è una cultura che non riflette attentamente sull'estinzione di ecosistemi climax intatti [Un ecosistema climax è un ecosistema in cui tutte le popolazioni di tutti gli organismi sono in equilibrio tra loro e con i fattori esterni N.d.r.]. Una prateria troppo sfruttata dal pascolo diventa un deserto semi arido; la famiglia "Barone del Bestiame" si ritira con il proprio malloppo nella città capitale. Questa è la storia dell'imperialismo. Possiamo rintracciare i "surplus" sottratti alla terra nel corso della sordida storia ecologica degli imperi dai tempi dell'antica Cina, della valle dell'Indo e della Babilonia.

Vista complessivamente, questa è una cultura umana pre-adolescenziale. La specie umana ha prodotto molti tipi di cultura, ma l'estrazione della fertilità della terra per gonfiare il corpo sociale, accrescere il potere, la produzione e il profitto dell'elite che ruota intorno all'imperatore è stata un disastro. Questo accaparrarsi di oggetti materiali e il bisogno disperato di esercitare il potere sugli altri esseri umani è una risposta immatura alla vita. In una società industriale lo scopo più alto della vita è produrre beni industriali.

Se fossimo membri maturi di una specie matura

Nella nostra maturità noteremmo che sono i processi biologici vitali a fornirci il sostentamento. La perdita di anche un solo banco corallino con la sua incubazione di numerosi gruppi di pesci ha ripercussioni su di noi. La perdita di una foresta significa per noi la deprivazione di acqua pulita. Non possiamo distruggere quello che ci nutre. Nella nostra maturità comprendiamo che piuttosto che succhiare energia biologica dalla terra dobbiamo ripristinare la salute delle ecologie della terra e vivere grazie al loro incremento. Una terra viva e salubre si rifletterebbe sulla salute della specie umana.

Nella nostra maturità noteremmo che la lotta per i prodotti industriali non è certo uno scopo sofisticato per l'esistenza della specie umana. Una visione più matura sarebbe di aiutare la vita di cui siamo parte. Se fossimo una specie matura, non vorremmo forse una cultura umana che incoraggiasse il massimo sviluppo di ciascun membro della società, dall' utero alla vecchiaia, lo sviluppo del nostro pieno potenziale umano? Piuttosto che il "progresso" di ammassare denaro, la manifestazione sarebbe di una sempre crescente creatività umana nell'affinare la cultura e nell'aiutare il processo della vita. La proposta è che le abilità notevolmente inconsuete possedute da rare persone sono abilità latenti nella specie e che tutte le persone possono svilupparle pienamente - in piena fioritura - mentre la cultura e la creatività umana diventano sempre più affinate. Poiché viviamo in una società di macchine e le nostre vite sono plasmate dalle necessità del processo della macchina, non riusciamo a riconoscere che possiamo plasmare e creare il modo in cui siamo in relazione biologicamente l'uno con l'altro e con la terra. Ma per discostarci dal sistema industriale dobbiamo avere qualche altro modo di procurarci cibo, un tetto, e di crescere i nostri figli senza danni emotivi.

Il moltiplicatore biologico

La vita della terra è composta da comunità biologiche all'interno di comunità biologiche.

L' importantissima comunità del suolo è composta da un enorme numero di diverse specie. Il cibo di questa comunità sono i rifiuti organici che ci cadono sopra. Questo è un sistema di flusso energetico, una catena alimentare, in cui l'energia solare arriva all'albero, le foglie morte ed altri rifiuti organici cadono per terra e vengono consumati dalla comunità del suolo. L'escremento della comunità del suolo riposa in soluzione e viene riassorbito dalle radici dell'albero. L'albero s'innalza dalla terra nel proprio gruppo di specie di piante, in una foresta o come un perno in una comunità circostante di piante più piccole. (E in realtà anche sotto la terra dove le specie di fungo mycelium spargono vasti intrecci fibrosi che si collegano alle radici dell'albero simbioticamente). Tutto è nutrimento e tutto è escremento nel sistema ciclico di flusso. Non c'è spreco. Questo è il processo della creazione di un suolo dove possono vivere le piante. Ci vogliono da trecento a mille anni per creare pochi centimetri di topsoil in ecosistemi ottimali.

Se la biologia viene ferita, ad esempio da un terremoto o una tempesta, la salute viene ripristinata in successione biologica. Prima di tutto, le piante più forti (ora comunemente dette erbacce) vengono a coprire il suolo scoperto esposto all'ossidazione. In seguito quando queste piante depongono il loro corpo, più topsoil e la chimica del suolo alterato preparano [le condizioni per] la nuova successione di piante, che preparano la successiva, arrivando infine alla salute originaria dell'ecosistema climax, che potrà essere una foresta di "vecchia crescita" o una prateria primaria. Mentre procede la successione, la diversificazione e il numero delle specie crescono fino al climax che ha il massimo numero di specie e pertanto il massimo guadagno fotosintetico. L'ecosistema climax è il normale stato di salute della terra- ovunque e dappertutto sulla terra! Al presente, mentre la terra viene spogliata della sua copertura vegetale il nutrimento solare della terra vivente è ridotto - con le ovvie conseguenze.

La possibilità umana

Poiché l'uomo ha mobilità e intelligenza, può ripristinare gli ecosistemi ed aumentare la diversità di molte aree su cui vi sarebbe il climax. L'uomo può potenziare gli ecosistemi e vivere stabilmente della loro crescita. Ora rendendocene conto qualsiasi cosa, eccetto le esistenti terre selvatiche, sarebbe il tessuto cicatriziale che rinnova la carne della terra. Il metodo preferenziale di ripristino sarebbe la pratica della Permacoltura [Sulla "permaculture" ci sono molte risorse a disposizione sul web. Vedi ad esempio, in italiano, questo link N.d.r.]. Questo metodo di coltivare cibo e ripristinare gli ecosistemi si è diffuso in tutto il mondo tra le persone con cognizione di causa.

La spinta tecnologica è di semplificare i sistemi viventi. Possiamo raggiungere la media di un determinato numero di chili di carne rossa facendo pascolare il bestiame su un ecosistema di terra da pascolo. Il bestiame si nutre prevalentemente di erba, ma se guardiamo alla molteplicità di specie erbivore vedremo che potremmo ottenere una produzione ben maggiore di carne rossa per acro di terreno con i conigli, i pronghorns, i cervi, gli alci ed altre specie, poiché ciascuna specie bruca tipi diversi di piante come l'erba, le erbacce, i cespugli eccetera, dando un pascolo continuo e non distruttivo per l'ecosistema. E' in virtù della facile gestione delle mucche che il sistema industriale ignora ed elimina le altre specie che sarebbero in realtà più produttive. Questo viene fatto per l' "efficienza" risultante in surplus (profitti). La produzione industriale di massa di monocolture ha prodotto una dieta semplificata. Al supermercato vediamo un'ampia diversificazione delle confezioni ma il cibo di base è costituito da grano, granoturco, patate e riso. Con la Permacoltura aumentiamo notevolmente la diversità dei nostri cibi che aiuterà il nostro stato di salute, l'abbondanza e la sicurezza del cibo della nostra comunità. Nell'ambito di un sistema decentralizzato con controllo locale, possiamo produrre molto più cibo per la gente rispetto al sistema industriale, che produce cibo per avere "surplus".

Questo è lo spartiacque della logica. Per la sopravvivenza dell'uomo e del pianeta deve essere creata una cultura umana completamente nuova. Non si tratta di film e libri. Questa è la visione d'insieme del mondo e di tutto il contenuto mediante cui ci mettiamo in relazione l'uno con l'altro e con la terra nella credenza, nella pratica e nel rituale. Questa sarà un'avventura davvero meravigliosa. Se abbiamo il cuore e il coraggio e sapremo muoverci fuori dalla realtà virtuale e verso la realtà del pianeta vivo, il nostro futuro ci riserverà una delle sfide più entusiasmanti che l'uomo abbia mai affrontato, con i massimi benefici, se avremo successo. In precedenza la cultura procedeva con il condizionamento di ciascuna nuova generazione. Ora constatiamo che c'è poca cultura umana rimanente a parte quello che ci viene richiesto di fare per tenere in movimento il processo della macchina. Nell'arco della storia noi esseri umani non siamo mai stati nella situazione di creare la nostra propria cultura artificialmente. Dobbiamo invertire i valori sociali della "civiltà". L'alienazione, l'isolamento e l'individualismo diventano clan e tribù, l'attenzione è rivolta a ciascun individuo piuttosto che all'idealizzazione dei leader e del potere, la vita e la sua celebrazione diventano la cosa di primaria importanza anziché l'accumulo degli oggetti materiali. Quando diventeremo una parte matura, legittima e potenziativa della biologia terrestre avremo la base per esplorare e sviluppare il nostro potenziale umano, piuttosto che concentrare le nostre vite sulla produzione e l'acquisizione di oggetti materiali.

Il grande potere degli uomini non è il petrolio, sono la creatività e l'adattabilità. Possiamo creare il mondo futuro. Gli esseri umani hanno bisogno di cibo, di una dimora e di amore. Con la Permacoltura possiamo ripristinare gli ecosistemi, costruire terreno e produrre più cibo per acro [coltivato] del sistema industriale. Questi progetti esistono ora. Possiamo andare a vederli. Una dimora esiste. Si possono vedere esempi di case "alternative" che si riscaldano e raffreddano da sé senza bisogno di fornitura di energia dall'esterno. Esistono comunità intenzionali che si imperniano su valori positivi di cooperazione, mutualità e amore. Che altro dobbiamo sapere?

Non cercheremmo di salvare il mondo così come lo conosciamo, guarderemmo il mondo futuro e ci impegneremmo a raggiungerlo. Ci sarà un'enorme apocalisse. La "civiltà " ha oltrepassato il limite dei suoi sistemi di sostegno vitale fino al punto di essere irrecuperabile. L'agricoltura tradizionale consuma la fertilità del suolo a meno che grandi quantità di materia organica vengano aggiunte alla comunità del suolo per rimpiazzarla. Nella nostra cultura abbiamo una tradizione di terre "adibite alla coltivazione". Il sistema industriale ha aumentato la produzione di cibo iniettando fertilizzanti artificiali in suoli sterili. Ora oltre la metà della popolazione mondiale si nutre in virtù dell'aumento della produttività generato dai fertilizzanti che derivano dai combustibili fossili. Ora raggiungiamo il picco della produzione di combustibili fossili mentre la popolazione continua ad esplodere. Questo è solo uno dei fattori del fenomeno generale di aver oltrepassato i limiti.

Il piano è di fondare ovunque sia possibile comunità seminali autosufficienti e demograficamente stabili, con l'aspettativa che parte o gran parte di esse sopravvivano all'apocalisse. Queste diverranno allora il seme del futuro della specie umana. La gran parte delle specie devolgono molta energia a preparare un futuro per i loro piccoli. Affinché la nostra specie sopravviva, noi esseri umani civili dobbiamo raggiungere quel livello di maturità .

Sebbene la nostra immagine sia orientata verso il futuro, possiamo godere dei benefici di questo tipo di vita [anche] adesso. Questo è un progetto grandioso di una specie che cerca di cambiarsi. Non potremmo chiedere una sfida maggiore alla nostra creatività. Abbiamo le risorse. Abbiamo ora la comunicazione mondiale attraverso vari mezzi. Abbiamo migliaia di persone in migliaia di eco-villaggi in tutto il pianeta. Questo disastro sta svegliando la gente. La popolazione mondiale sta cercando di capire il global warming e le sue origini; in tutto il mondo la gente diventa "verde". La specie sta iniziando a riorientarsi. Questo non è un centro commerciale. Non ci verrà data una soluzione semplice preconfezionata. Ma possiamo indicare la direzione per aiutare le cose viventi. Possiamo rifiutare la cultura della morte e creare una cultura della vita.

Di Wm. H. Kötke, autore di "Garden Planet: The Present Phase-Change of the Human Species" che può essere visto su http://www.gardenplanetbook.com/ e del classico "The Final Empire: The Collapse of Civilization and the Seed of the Future" che è ora in fase di ristampa e sarà disponibile su http://www.finalempirebook.com l'ottobre prossimo.

Titolo orignale: "The Plan".


Fonte: http://carolynbaker.net/
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28.08.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI