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L’asparago del Sindaco. La tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici locali

di Marco Boschini - 04/09/2007

 

asparago di mezzago

La tutela e la valorizzazione dei prodotti tipici locali può rappresentare per un piccola comunità una strategia vincente per ampliare i confini e porsi all’attenzione in un’economia globalizzata, con programmi dove la qualità non è patrimonio di singole sensibilità, ma può diventare patrimonio comune attraverso qualche forma di “certificazione” da parte delle istituzioni.

L’Amministrazione Comunale di Mezzago (MI) ha vinto insieme ad Avigliana (TO) la prima edizione del Premio “Comuni a 5 stelle” (www.comunivirtuosi.org). Tra le tantissime progettualità sperimentate con successo mi piace evidenziare una “vecchia” intuizione del compianto Veronelli, che si è adattata perfettamente al territorio di Mezzago.

Attraverso il progetto di reintroduzione della coltivazione dell’asparago rosa prima e, successivamente, l’istituzione della Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.), l’amministrazione si è posta l’importante obiettivo di dare visibilità all’opera dei piccoli e piccolissimi produttori nel territorio comunale e ai loro prodotti spesso straordinari, stimolando nuove curiosità nei consumatori e valorizzando così le attività agro-alimentari tradizionali locali, il patrimonio culturale, gastronomico ed artigianale del paese.

In Lombardia il nome Mezzago è da sempre associato all’asparago. Diversamente da quanto accade in tutto il resto d’Italia, dove si producono turioni completamente verdi o bianchi, quelli raccolti a Mezzago hanno l’apice rosato (3-4 centimetri) e la rimanente parte completamente bianca. Il ciclo produttivo inizia ai primi di aprile e termina circa a fine di maggio. Il caratteristico colore e le peculiari qualità organolettiche, determinate dalle condizioni pedoclimatìche del mezzaghese – terreno argilloso con particolare presenza di minerali ferrosi – fanno dell’asparago rosa di Mezzago un prodotto unico e particolarmente pregiato.

Negli ultimi decenni purtroppo questo tipo di coltivazione era stato soppiantato da altre a carattere intensivo e dal venir meno della popolazione dedicata alla agricoltura, fino alla scomparsa totale.
Nel 2000 prende il via il progetto dell’amministrazione volto alla reintroduzione dell’asparago rosa quale coltura tipica di Mezzago recuperando una “storia” che è iniziata ai primi del ‘900 e che ha vissuto il periodo d’oro negli anni ’30, quando gli asparagi venivano venduti ai mercati ortofrutticoli di Monza e Milano.

L’amministrazione promuove una serie di iniziative, innesca una rete di contatti fra istituzioni, scuole, produttori, associazioni locali e singoli cittadini. Favorisce inoltre i contatti fra proprietari terrieri ed agricoltori per l’individuazione dei terreni da destinare alla coltivazione. Successivamente viene fondata la prima Cooperativa agricola Asparagicoltori di Mezzago. L’amministrazione si fa carico di acquistare le prime piante (zampe) necessarie all’impianto della coltivazione e le destina alla Cooperativa.

Negli ultimi anni l’obiettivo di riscoprire l’antica tradizione è ormai una realtà; le sinergie tra Amministrazione Comunale, Regione Lombardia e l’Istituto Sperimentale per l’Orticoltura di Montanaso Lombardo e l’impegno della Cooperativa asparagicoltori e di altri agricoltori hanno consentito produzioni “eccellenti” dal punto di vista qualitativo e in misura sufficiente per sostenere le aspettative dei consumatori locali. Alla Cooperativa Aspargicoltori si sono aggiunte ormai altre 3 giovani aziende agricole, che coltivano l’asparago di Mezzago, danno lavoro a diverse decine di persone durante la stagione di produzione. L’asparago Rosa di Mezzago è tornato ad essere una realtà importante nella tradizione e nell’economia del paese.

Completamento naturale di questo percorso non poteva che essere l’istituzione di un disciplinare per la coltivazione e del relativo protocollo di produzione e commercializzazione, a garanzia dei consumatori e degli stessi produttori.
Il progetto delle Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) segna un grande passo avanti e un’importante conquista sulla via della certificazione dell’origine dei prodotti, della preservazione della biodiversità, come ostacolo agli ogm, per un progresso compatibile con l’ambiente e la valorizzazione di ciò che viene interamente prodotto in loco; nei fatti, la garanzia che ciascuno dei prodotti della nostra terra sia davvero della nostra terra.