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Adesso tienimi

di Simone Olla - 05/09/2007

Titolo: Adesso tienimi
Autore: Flavia Piccinni
Edizioni: Fazi Editore, Roma 2007
Pagine: 175

Quelle di Flavia Piccinni sono tante storie mescolate assieme, vicende quotidiane che si alternano a riflessioni quotidiane, attimi di vita in una città del sud, quel sud del sud dei Santi caro a Carmelo Bene.
In questa Taranto che l’autrice ha abbandonato all’età di dieci anni si srotolano i fotogrammi esistenziali di una diciottenne, Martina, accompagnati da tormenti e sigarette, bar e amici, internet e scuola, stadio, famiglia e feste religiose: «Le persone li seguono, guardano i loro piedi con riverenza e applaudono al loro passaggio. Le chiese, dove sono allestiti i Santi Sepolcri, offrono refrigerio, con i pavimenti di marmo freddi, ai piedi sporchi e stanchi del cammino. I Perdoni sono il primo passo della Settimana Santa.»
Martina interiorizza le contraddizioni della sua città, che odia e ama come odia e ama la stessa vita. Si sorprende che le torce dell’ILVA la notte possano pure sembrare belle, e le manifestazioni accanto agli operai sono un esigenza dello spirito prima che del corpo: l’industria che ha ucciso il cielo, adesso sta lentamente uccidendo gli uomini.
C’è solo una cosa però che la fa sentire al limite, sfinita, arrivata: il ricordo. Il recente passato, infatti, le ha tolto un amore impossibile e il ricordo di quell’amore la violenta, si prende ogni minuto, ogni battito, ogni strada. Basta un attimo per trovarsi nuovamente fra le braccia di lui, e Martina non fa nulla per liberarsene, sembra quasi cercarlo il ricordo e riattaccandosi addosso quegli odori alimenta un perverso gioco di resistenza al dolore.
Un’opera prima che mischia venature adolescenziali e spunti critici di rilievo, e alla fine non capisci se hai a che fare con Martina Petruzzi o con Flavia Piccinni.