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Signoraggio: la menzogna del debito pubblico

di Marco Francesco De Marco - 06/09/2007

     

 

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In tempi in cui non si parla di nient'altro che di tasse, varrà la pena spiegare come stanno realmente le cose, dicendo quello che Bossi e tutti gli altri finti “ribelli” non hanno il coraggio di dire. Le tasse delle persone fisiche sono, mediamente, il 40%  della retribuzione. A questa tassazione “diretta” si aggiungono per i cittadini quelle indirette. L'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) ci priva del 20% del valore di buona parte dei beni che acquistiamo. A questo si aggiungono tasse specifiche: ICI sulla casa, TARSU per i rifiuti,  IRAP per le imprese, il canone Rai; e per brevità ci fermiamo, tanto il discorso appare chiaro: un lavoratore dipendente italiano sul  reddito lordo può pagare anche oltre il 50% di tasse. Se si trattasse di sangue ci sentiremmo ricoperti di sanguisughe su tutto il corpo e con un vampiro attaccato al collo. In termini finanziari sembra di vivere sotto usura. Ma il nemico non è quello che immaginiamo.
Lo Stato ci chiede soldi attraverso le tasse, ma non è lui l'usuraio. Lo Stato è a sua volta sotto usura. Gli usurai si chiamano Banca d'Italia e Banca Centrale Europea. Società private, che attraverso il signoraggio monetario, fanno indebitare gli Stati,  costringendoli a vessare i propri cittadini, ovvero a farli lavorare come schiavi, per ingrossare a dismisura le proprie casse. L'emissione delle banconote di Euro costa allo Stato italiano il valore nominale delle stesse. Ad esempio, se acquista 100 Euro, lo Stato paga 100 Euro alla BCE/BANKITALIA  in titoli di Stato, sui quali pagherà anche gli interessi. Per pagare le opere pubbliche, gli stipendi statali, lo Stato ha necessità di “denaro”. Il denaro da tempo non rappresenta oro. L'Euro è una convenzione, senza nessun controvalore, accettata da tutti perché è l'unico mezzo per regolare le compravendite e qualsiasi scambio di valore o conoscenza. Questa “convenzione” viene stampata da una società privata, che al costo di pochi centesimi ci rivende a 100 Euro un foglio di carta di qualche grammo con poche gocce di inchiostro. Se lo Stato italiano o la Unione Europea emettessero in proprio gli Euro circolanti, non contrarrebbero debiti con una società privata e gli Euro sarebbero comunque accettati da tutti. Avendo acquistato danaro al suo valore nominale fin dal 1948 prima da Bankitalia e poi dalla BCE, lo Stato italiano ha creato il debito pubblico enorme ed impagabile, che costringe gli Italiani a lavorare e produrre e pagare tasse per sanare un debito illegittimo ed incostituzionale, visto che la “suprema carta” recita che la sovranità monetaria appartiene al popolo.
La classe politica italiana, totalmente asservita al potere dei banchieri e dell'industria, insieme ad intellettuali, giornalisti e scrittori di regime, finti capi popolo, finti rivoluzionari, tollera in silenzio questa schiavitù. Senza questa usura costante, e quindi senza il debito pubblico, lo Stato italiano potrebbe far fronte alle sue esigenze economiche con la sola IVA, ovvero la tassa sugli acquisti. Le altre tasse non esisterebbero, e con esse sparirebbero le angosce, le nevrosi, le ansie, i debiti, l'usura piccola e diffusa, le piccole e grandi tragedie dei fallimenti, degli espropri. Bisogna “assediare” il parlamento con l'esibizione di una proposta di legge sulla “libera sovranità monetaria” e Movimento Zero dovrà essere il capofila di questa ventata rivoluzionaria.

 

L’articolo di De Marco introduce un tema che sarà uno fra quelli centrali (accanto alla decrescita, all’autonomismo, all’Europa libera, alla “scuola minima”, etc) che Movimento Zero affronterà per elaborare un suo pensiero politico. Gli verrà dedicato un apposito spazio fra i “Dossier” e ci torneremo spesso, perché una della chiavi di volta per comprendere la Grande Truffa alla base della società schiavistica in cui viviamo.