Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Numero vs Valore numerato

Numero vs Valore numerato

di signoraggio.info - 18/12/2005

Fonte: signoraggio.info

 

 

Nell'articolo C'era una volta l'Economia Politica... abbiamo accennato all'inizio del predominio in ambito accademico, sul finire del diciannovesimo secolo, dell'uso dell'approccio matematico in Economia Politica e più in generale nelle Scienze Sociali. Il punto nodale della questione verte sulla confusione generatasi tra il concetto di Numero e quello di Valore numerato. Vediamo meglio.

 


 

Il numero è un'essenza, ossia un "pensiero non manifestato". Il Valore numerato è invece una sostanza, ossia un "pensiero manifestato". Il numero, infatti, non ha di per sé alcuna connessione con la realtà: sebbene infatti la materia sia costituita di oggetti finiti, la numerabilità degli stessi non è un valore intrinseco degli oggetti. Ne è una dimostrazione evidente il fatto che, per numerare, è necessario un soggetto esterno che percepisca la finitezza degli oggetti e li possa quindi numerare. La numerabilità è quindi una caratteristica del numerante, non del numerato. Il Numero è una creazione della mente umana.

 

Ciò detto, ci si può domandare quindi quale sia il valore intrinseco degli oggetti. Esso altro non è che la loro sostanza, ossia la loro forma. In termini monetari, quindi, il valore intrinseco di un oggetto è la quantità di moneta necessaria per creare tale oggetto, ossia il suo costo di produzione; o, nel caso di oggetti già esistenti in Natura, il loro costo di estrazione, raccolta e lavorazione. Tale quantità di moneta è un esempio di Valore numerato, dato che la moneta viene per definizione misurata in unità. Il Valore numerato è cioè, nel caso monetario, quella quantità di moneta intesa come mezzo di scambio, ossia come bene fisico. E' d'altra parte vero che la quantità di moneta intesa come misura del valore è un Numero, e non già un Valore numerato. Mentre la misura del valore è essenza, infatti, il mezzo di scambio è sostanza.

 

Ora, detto questo, ci si può domandare cosa sia l'oggetto della matematica. Esso è, come sappiamo, il Numero e non il Valore numerato. E non può che esser così, dato che il Valore numerato è un valore, ossia un concetto che per definizione varia nel tempo e nello spazio sia in termini di valore in sé (qualità del valore: utilità) sia in termini di definizione (quantità del valore: misura); e non solo per oggetti diversi ma anche per lo stesso oggetto. La matematica, invece, per definizione ha come oggetto un concetto stabile nel tempo e nello spazio, l'unità matematica: stabile non come valore ma come definizione. Il Numero di per sè non ha infatti alcun valore: quest'ultimo concetto ha senso di essere applicato solo a ciò che ha una qualche utilità (in senso ampio: non per forza pratica, ma anche solamente spirituale, psicologica o emotiva). Ed il Numero, di per sé, non ha alcuna utilità intrinseca: è solo l'oggetto su cui viene applicato che ha valore (e quindi utilità). Non esiste, in altra parole, una qualità del numero, ma solo una quantità del numero (che è la misura dell'unità matematica, appunto).

 

Anche la matematica, ad esempio, ha una sua utilità: ed infatti è essa ad averne, non il Numero in sé. E' solo quando il Numero viene utilizzato nell'operazione matematica (semplice o complessa che sia) che si crea un valore. Ma il valore si manifesta solo quando l'operazione matematica viene messa in pratica e non in quanto tale. Il valore, infatti, al pari della misura del valore, è di per sé un'essenza che necessita di una "controparte" manifestata, ossia di una sostanza, che la incorpori. E tale sostanza è, per il valore, l'oggetto fisico. Allo stesso modo in cui il mezzo di scambio lo è per la misura del valore.

 

Il Numero ed il Valore numerato trattano quindi due livelli di esistenza diversi: il primo l'essenza, il secondo la sostanza. Ora, l'Economia politica tratta dei beni e servizi creati, scambiati e distribuiti dall'essere umano, ossia tutti esempi di sostanza: puramente materiale (nel caso dei beni e servizi) ed umana, rispettivamente. Ed una sostanza può essere misurata solo da una sostanza e non da un'essenza, in quanto la misura per essere tale deve contenere in sé il linguaggio del livello di esistenza dell'oggetto misurato (ed un'essenza, non essendo sensoriale, non può contenere le informazioni sensoriali tipiche di ciò che è sostanza). Le variabili economiche, cioè, sia che siano misurate in termini di quantità sia che siano misurate in termini monetari, non possono essere logicamente oggetto della matematica, in quanto quest'ultima ha per oggetto dei Numeri e non dei Valori numerati. Tutte le variabili economiche, a partire dal denaro, sono grandezze che sottintendono o misurano (nel caso di variabili monetarie) beni e servizi, ossia sostanza (o fenomeni reali).

 

L'uso della matematica nelle Scienze Sociali, quindi, ove si ha a che fare con Valori reali umani e con scelte umane, non ha logicamente alcun senso (1). Essa può tuttavia essere utile per misurare quegli ambiti in cui, pur esistendo un qualche Valore reale, quest'ultimo non riguarda direttamente l'essere umano, e quindi i Valori numerati utilizzati non possono che essere privi di giudizi di valore umani, per definizione (2): parliamo chiaramente delle Scienze Naturali.

 

 

 

 

Note:

 

(1) non stiamo negando qui l'utilità dei Numeri quando applicati nella realtà umana (ossia in quanto Valori numerati), bensì stiamo negando la logicità dell'utilizzo, quando si ha a che fare con scelte umane, dei Numeri in sé e delle costruzioni matematiche avanzate create dalla mente umana a partire da essi. Costruzioni astratte, quest'ultime, che non hanno alcuna logica di applicazione nell'ambito umano reale.

 

(2) i giudizi di valore umani, infatti, riguardano per definizione solo ed esclusivamente le questioni umane. Nessun giudizio può esistere, per definizione, su ciò con cui non vi è alcuna comunicazione basata sullo stesso linguaggio (verbale, nel caso umano) che permetta la trasmissione di una qualche informazione. In tal caso, l'unico modo per comprendere la Natura, al di là della pura informazione sensoriale, è la creazione di uno strumento astratto che possa tentare di fornire maggiori informazioni rispetto a quelle puramente sensoriali. A tal fine, lo strumento matematico può essere utile per avere maggiori informazioni sulla Natura rispetto a quelle percepibili a livello sensoriale. Cercando in tal modo di comprendere il valore intrinseco reale di tale Natura, senza l'utilizzo di valori convenzionali quali quello monetario.