First strike update
di redazione ECplanet - 18/12/2005
Fonte: ecplanet.com
Il Pentagono ha allo studio - secondo un documento del generale Richard Myers, pervenuto al New York Times - un aggiornamento della dottrina del “first strike”, o primo colpo atomico. Nel quarto anniversario della strage delle Torri Gemelle, il Pentagono ha aggiornato la dottrina del «first strike» o primo colpo atomico. Lo ha rivelato il Washington Post, mentre l'America ricordava le vittime dell'11 settembre del 2001.
Secondo la dottrina tradizionale, risalente alla Guerra Fredda, un attacco nucleare preventivo sarebbe giustificabile solo in caso di estrema necessità e urgenza e di fronte ad un attacco avversario praticamente già in corso. Secondo la nuova teoria, invece, l'uso di armi nucleari contro uno “stato canaglia” sarebbe possibile anche in caso di fondato sospetto della presenza di armi di sterminio di massa nel suo territorio (ci risiamo, ndr).
Il documento, messo a punto dal capo di stato maggiore delle forze armate, il generale Richard Myers, stabilisce che gli eventuali attacchi debbano essere autorizzati dal presidente. La decisione di usare l'atomica nella guerra preventiva, naturalmente in casi estremi, risale al dicembre del 2002, quando la Casa Bianca ammonì che avrebbe reagito «con forza schiacciante» ad attentati con armi di sterminio di massa.
La nuova «dottrina delle operazioni nucleari congiunte», come è ufficialmente chiamata, per la prima volta contempla anche la distruzione di «installazioni e bunker contenenti armi chimiche o batteriologice» in territorio nemico, e non soltanto atomiche come nel caso dell'ex-URSS. Si tratta di un punto molto controverso: oltre che formazioni terroristiche quali Al Qaeda, ciò espone anche paesi come l'Iran agli attacchi preventivi USA.
Il Pentagono ha anche ammonito che «circa 30 nazioni e un numero rilevante di gruppi terroristici hanno un programma di sviluppo di armi di sterminio di massa». «Il nostro arsenale è datato e rischia di diventare inadeguato» , ha insistito Rumsfeld. Quindi, se nel 1966, per scatenare una guerra nucleare c'era bisogno del Dottor Stranamore, nel 2006, invece, basterà un rapporto dei servizi segreti per procedere ad una nuova operazione Hiroshima contro uno “stato canaglia”.
Tutto per amore della democrazia, beninteso.