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Variazioni (non musicali) sull’11 Settembre

di Carlo Gambescia - 11/09/2007

 

La variazione, in termini musicali, indica la continua presenza, pur tra differenti forme ritmiche e melodiche, dell’idea fondamentale di un certo tema musicale.
Ora, anche l’11 Settembre è una specie di motivo conduttore collettivo, che ritorna continuamente e in modo prepotente nelle nostre vite. Pur all'interno di forme ritmiche molto diverse.
C’è l’11 Settembre degli scampati. C’è l’ 11 Settembre dei parenti delle vittime. E dunque anche l’11 Settembre dei congiunti degli attentatori. C’è l’11 settembre delle “autorità”: quello di Bush quello di Bin Laden, e quello di tutti gli altri potenti.
C’è l’11 Settembre di chi, in tutto il mondo, ogni giorno si reca al lavoro in metropolitana con la paura addosso. C’è l’11 Settembre, pressoché quotidiano, degli abitanti della Baghdad, invasa dagli americani. Ma anche quello degli abitanti della Kabul occupata dalle forze militari al comando della Nato. C’è l’11 Settembre del cinema e della letteratura, che ha fatto arricchire alcuni. E forse anche della musica… C’è l’11 Settembre dei palestinesi che non si vogliono arrendere. E degli israeliani che vogliono vincere per forza. Ma c’è anche l’11 Settembre dei Palestinesi e degli Israeliani, che aspirano alla pace.
C'è l'11 Settembre del Papa.
C’è l’11 Settembre dei complottisti e degli anticomplottisti. C’è l’11 Settembre di chi non è complottista né anticomplottista, ma vuole scoprire la verità…
Infine c’è l’11 Settembre, di chi come noi, pur piangendo le vittime e rispettando il grande e autentico dolore dei congiunti e amici, si è “stufato” dell’ 11 Settembre, soprattutto quello delle celebrazioni insincere.
Probabilmente c’è troppo 11 Settembre nelle nostre vite. Che fare?