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11 settembre: teorie cospirative, miti e scetticismo. L'impatto sulla democrazia

di Frank Legge - 11/09/2007

 



Riassunto: Vengono discusse le teorie cospirative, i miti e lo scetticismo.

Verrà sottolineata l’importanza dello scetticismo in una società nella quale le autorità creano deliberatamene miti per manipolare l’opinione pubblica.

Viene dimostrata la validità di una serie di metodi per evitare l’accettazione dei miti, compresa l’applicazione del metodo scientifico, utilizzando gli eventi dell’11 settembre.

Una chiara conoscenza degli eventi, non offuscata dai miti, è essenziale per il funzionamento di una democrazia.

Key words: cospirazione, mito, scetticismo, 11 settembre, democrazia, propaganda, termite, PNAC, NIST, FEMA, EPA, Orwell.

[Ndt: Riassumo brevemente la prima parte in cui l’autore introduce l’argomento sottolineando il suo interesse verso le teorie cospirative, strettamente connesse alla creazione del mito, interesse che scaturisce dal proprio lavoro che tra l’altro prevede lo studio dell’impiego alimentare di grasso e olio.
Si sofferma su due miti: quello secondo cui l’olio vegetale è più salutare dei grassi animali e quello della nocività del colesterolo.
Il primo ignora la presenza dei nocivi grassi sotto forma trans negli oli e nei grassi vegetali, il secondo ignora molti dati, non ultimo quello di lavori che dimostrano come alti livelli di colesterolo si associno di solito con una vita più lunga (e, ma solo nei maschi di mezza età, ad una maggiore frequenza di cardiopatia ischemica).
Interessi industriali, paura di perdere i fondi per la ricerca ed altre motivazioni hanno condotto ai miti accettati dalla popolazione generale secondo cui “i grassi animali dovrebbero essere evitati” e “l’alto colesterolo richiede un trattamento farmacologico”, quando invece sarebbero necessari ulteriori studi come garanzia della ricerca della verità. Nel suo lavoro l’autore sostiene che fornire una notizia diversa da quella ufficiale determina nell’ascoltatore effetti minimi o il rifiuto della nuova argomentazione].

E’ lampante che per ottenere una reazione razionale in una democrazia sia necessario per l’opinione pubblica avere una buona conoscenza dei fatti. Ciò naturalmente richiede accesso all’informazione, che è divenuto più agevole grazie ad internet, ma l’informazione da sola non è sufficiente. Ci deve essere una consapevolezza critica del potere del mito così da sviluppare la capacità di mettere in dubbio i pronunciamenti ufficiali.

Nel caso dell’11 settembre la situazione è resa complessa dall’esistenza di contraddizioni, solo una delle quali è sostenuta dai grandi media ufficiali. La frase “teoria cospirativa” è largamente usata per ridicolizzare coloro che mettono in dubbio la spiegazione ufficiale, pur essendo anche quella ufficiale una teoria cospirativa. Confronteremo queste teorie.

Dubitare delle teorie cospirative

Dubitare di tutte le nuove teorie è una cosa giusta, specialmente se esse prevedono una cospirazione, che per definizione sottintende qualcosa di illegale.

Il Dr Woodings elenca cinque difese da prendere contro le false teorie: il rasoio di Occam, il senso comune, chi beneficia, la consistenza, e il metodo scientifico. A questa lista aggiungo un’altra difesa, cercare le deficienze, e ne mostreremo alcune che sono sostanziali.

Dapprima mi occuperò del rasoio di Occam. Si tratta di una nozione persuasiva ma naturalmente per niente conclusiva: vi sono occasioni nella vita dove la più semplice spiegazione non è corretta.

Il Professor Woodings sottolinea che il rasoio di Occam ci porta ad accettare la teoria ufficiale: 19 fanatici, che odiavano le libertà degli Stati Uniti, dirottarono aerei pilotandoli fino a schiantarsi nelle torri, che collassarono a causa del danno prodotto dall’impatto e dall’incendio sprigionatosi.

Sì. È semplice e non richiede l’evidente complessità di installare segretamente esplosivi nelle costruzioni per poi farli detonare in modo sequenziale.

Ma come credere che le segnalazioni da parte di agenti dell’FBI riguardo alcuni sauditi che imparavano a pilotare grossi jet (senza imparare però ad atterrare) non siano mai giunte alle orecchie dei superiori? [8]

E che dire delle esercitazioni militari che si sarebbero tenute quello stesso giorno da parte delle Forze Aeree e che prevedevano la simulazione del dirottamento di aerei e il loro volo verso edifici? [9]

Come riuscirono ad inserire falsi segnali nei radar dei controllori del traffico aereo civile, durante i veri dirottamenti? [9]

E’ certo che i programmatori delle esercitazioni militari avrebbero avuto la necessità di far comparire falsi segnali ma solamente sui radar dei controllori di volo militari addestrati. I controllori civili sono responsabili della vita di migliaia di passeggeri – qualsiasi proposta che avrebbe previsto il trovarsi di fronte a dati falsi sarebbe stata con decisione respinta.

Come è riuscito Osama bin Laden a influenzare la mente delle autorità da far in modo che progettassero questa parte terribilmente pericolosa dell’esercitazioni militari? Il solo fatto che esista un equipaggiamento capace di inserire segnali di aerei non esistenti sui radar dei controllori del traffico aereo civile è sorprendente e meriterebbe un’inchiesta per scoprire chi autorizzò e finanziò l’istallazione. Questo equipaggiamento non deve essere stata una cosa semplice.

Ma la complessità dei fatti diventa evidente ovunque tu guardi.

Come hanno persuaso il National Transport Safety Board a rinunciare al suo ruolo, stabilito dalla legge, di investigare in caso di incidenti aerei e perché ci sono continue preoccupazioni riguardo l’informazione da loro fornita? [10]

Dove sono i rottami dell’aereo?

Come hanno persuaso la polizia a rinunciare al suo ruolo di tutore legale delle prove per assumere quello di fornire assistenza nella rapida rimozione dell’acciaio?

Perché l’acciaio è stato venduto oltremare a prezzi inferiori a quelli locali? [11]

Dove sono i campioni di detriti e di acciaio?

Dove sono le numerose riprese registrate sull’impatto al Pentagono?

Dove sono le migliaia di fotografie e video delle torri gemelle in fiamme o durante il crollo, portate a mano alla polizia da persone ben intenzionate e ora tenute nascoste?

Perché questa informazione non è stata prontamente resa disponibile ai ricercatori e all’opinione pubblica?

Questa rapida rimozione delle prove e il completo scudo di segretezza, disteso su tutta l’inchiesta, non costituisce prima facie un indizio di insabbiamento?

Come è stata persuasa l’EPA a falsificare i suoi rapporti sulla qualità dell’aria subito dopo l’11/9 in modo da permettere la ripresa rapida degli affari? Considerata l’alta moralità delle persone che scelgono di lavorare per l’EPA si poteva presumere che avrebbero fatto qualcosa. Il coraggioso denuncia-malefatte Dr Cate Jenkins fornisce informazioni su questo tragico raggiro responsabile oggi della perdita di vite umane.

Come è stato possibile far abortire le inchieste sull’insider trading nello scambio di azioni durante l’11/9? [12]

Come è possibile che quelli che trafficavano in azioni fossero così sicuri, in anticipo, che le indagini sarebbero fallite?

Non può essere stata al Qaeda a trafficare con le azioni, perché di fronte agli allarmi di un attacco imminente avrebbero indicato non solo approssimativamente il periodo dell’attacco ma precisamente le compagnie aeree interessate con il rischio di vedere aumentata la sorveglianza e di creare un rischio di fallimento troppo alto da accettare da parte di qualsiasi organizzazione razionale.

Se non al Qaeda, chi è stato?

Viceversa, non sarebbe stato troppo complesso avere degli esplosivi da inserire negli edifici se si considera che Marvin Bush, fratello di George W Bush, era nel consiglio di direzione, durante il 2000, della compagnia incaricata della sicurezza, e suo cugino, Wirt Walker III, ne era direttore generale l’11 settembre. [13]
Questa stessa compagnia, Securacom, era incaricata della sicurezza all’aeroporto internazionale Dulles da cui partì il volo 77 dell’American Airlines.

Ognuna delle precedenti complessità può non aver molto peso sul rasoio di Occam, ma prese tutte insieme fanno sorgere sufficienti dubbi da richiedere una nuova inchiesta.

Esiste in ogni caso un esempio massimo di complessità. Ed ha a che fare con l’edificio 7. Il collasso di questo edificio ha tutto l’aspetto di una demolizione controllata.

L’edificio non fu colpito da alcun aereo e la versione ufficiale ci dice che venne giù per gli effetti di un grande incendio. Questa è la conclusione del rapporto della Federal Emergency Management Agency (FEMA).

Si diventa scettici a leggere il rapporto quando nel capitolo 5 si vede scritto “…. La migliore ipotesi ha solo una bassa probabilità di accadere. Ulteriore ricerche, indagini e analisi sono necessarie per giungere alla soluzione”. [14]

Ci saremmo aspettati che la successiva inchiesta, condotta dal National Institute of Standards and Technology (NIST), dopo intense pressione dei familiari delle vittime, avrebbe chiarito quanto accaduto all’edificio 7. Probabilmente l’avranno anche fatto ma niente hanno scritto sul loro rapporto, facendo crescere il livello di scetticismo.

E così dopo ulteriori intense pressioni si è ricorso all’intervento di una agenzia privata per capire i fatti. [15]

Stiamo ancora aspettando questo rapporto. Sembra che approntare una spiegazione di come l’edificio sia caduto debba essere straordinariamente complesso – così complesso da non trovare una soluzione dopo anni. Il rasoio di Occam ci impone urgentemente di abbandonare la teoria ufficiale!

Questa costruzione è collassata progressivamente dall’alto come nell’usuale demolizione programmata dagli esperti.

Il collasso è avvenuto in non più di 6,5 secondi quando una barra di acciaio caduta dal tetto avrebbe impiegato 6 secondi. Quale sarebbe stata la cosa migliore da fare se si desidera ottenere questo risultato ed essere certi che l’edifico non bruci per ore rimanendo in piedi, come hanno sempre fatto tutte le altre costruzioni in acciaio, prima di quel giorno?

Senso comune

Ho scritto un breve libro, intitolato 9/11 – The Twin Towers and Common Sense, in cui è pubblicato un diagramma con la domanda al lettore di considerare la velocità con cui la parte alta di un edificio cade in modo rettilineo su l’edificio sottostante, finendo sostanzialmente alla sua base, rispetto a quanto impiegherebbe se una grossa gru l’avesse sollevato e fatto cadere nel vuoto. [16]

Molte persone ritengono un senso comune che materiale in caduta attraverso l’acciaio e il cemento di una porzione solida e non danneggiata di un edificio cada molto più lentamente rispetto ad una sua libera caduta attraverso l’aria.

George Orwell in 1984 dipinge il suo principale personaggio come uno che combatte per sostenere le proprie conoscenze contro il bombardamento della storia riscritta. Nella società dove vive l’eresia delle eresie è un senso comune. Dopo aver risolto i suoi dubbi afferma “il mondo reale esiste, le sue leggi non cambiano. Le pietre sono dure, l’acqua è umida, e gli oggetti non sorretti cadono….”. Orwell non poteva aspettarsi che le sue parole fossero così rilevanti oggi. Uno può chiedersi se coloro che si rifiutano di considerare le evidenze della teoria della demolizione non siano già sotto il sortilegio del Grande Fratello e della storia ri-scritta.

Per coloro che dubitano che le autorità riscrivano la storia può essere interessante dare un’occhiata a questo recente articolo in cui si descrive l’incendio di una biblioteca in Indonesia, un paese ritenuto democratico.

Ci sono testimonianze multiple e indipendenti? Sì, decine di pompieri hanno detto di aver udito, visto o percepito esplosioni. [17]

Il fatto che queste testimonianze fossero tenute segrete e fatte conoscere solo dopo l’azione della FOI è terreno per lo scetticismo circa l’onestà e le vere intenzioni delle autorità. [18]

C’è poco da dire riguardo il senso comune. E’ una cosa molto individuale – uno può vedere le cose in un modo, uno in un altro, ma una volta che il senso comune fa sorgere sospetti nella comunità la sola cosa responsabile da fare è intraprendere una sostanziale ricerca.

Chi ne ha tratto benefici?

Chi è al Qaeda?

Alcuni dicono che fosse in origine il nome dato ad un data base di persone che potevano essere contattate per varie attività clandestine e che furono organizzate per spingere via gli invasori sovietici dall’Afghanistan. [19]

Hanno tratto benefici dall’11/9, dal prevedibile bombardamento e invasione che ne sarebbe seguito? [20]

Al Qaeda, in origine sostenuta dagli USA e rifornita di materiali quali missili dalla CIA, schierò un esercito di Jihadisti provenienti da comunità musulmane quali Malesia e Pakistan. Ebbero successo, come si sa, nel rendere la vita dura agli invasori sovietici, ritenuti comunisti senza-dio. Ciò fu vista dagli occidentali come una cosa buona.

Che ne è stato di queste persone?

Continuarono a lavorare per la CIA o la pesante mano dell’imperialismo americano li aveva abbandonati?

Forse si divisero, alcuni divenendo decisi oppositori dei capitalisti occidentali senza-dio mentre altri continuarono a lavorare per la CIA?

Che dire del capo di questa forza che fece uscire i sovietici dall’Afghanistan, Osama bin Laden?

Se vi fu una divisione, che parte avrà scelto?

Ci sono forti legami di affari tra le famiglie Bush e bin Laden. Nei giorni successivi all’11/9 molti sauditi, compreso i parenti di Osama, furono trasportati dagli USA all’Arabia Saudita per la loro sicurezza. [21]

Suo fratello, Shafig, era ad un incontro il giorno prima l’11/9 a New York, al quale ha partecipato anche il padre del presidente, George H W Bush. [22] Uno può chiedersi se esiste anche un nesso familiare.

Perché Osama non è stato ancora catturato? Fu offerto dai Talebani agli Usa se avessero provato il suo coinvolgimento. Gli Usa non potevano farlo o non desideravano farlo, preferendo l’invasione. [23]

Subito dopo l’11/9 un messaggio di Bin Laden venne rilasciato da al Jazeera nel quale negava di avere qualche cosa a che fare con l’attacco. [24]

Al Jazeera mostrò anche un video nel quale egli poneva l’attentato nel contesto di una risposta ai continui attacchi contro il popolo islamico da parte di Israele ed Usa. Rilasciò anche una lunga intervista nel quale di nuovo disse che non era coinvolto e disse anche chiaramente che non era contro il popolo americano ma contro il suo sistema di governo e quello di Israele. [25]

Seguì un video che ci dissero ritrovato il 9 dicembre a Jalalabad nel quale egli sembrava affermare di essere coinvolto nel piano. Esiste comunque un problema con questo video, la faccia dell’oratore non corrisponde con le ben note caratteristiche di Bin Laden. [26]

E’ curioso che il servizio della Cnn su questo video abbia cancellato la faccia dell’oratore. [27]

Perchè lo hanno fatto? Che cosa è che vogliono farci credere? C’è una rete intricata che vuole impedire la nostra analisi, l’analisi di noi che abbiamo un limitato accesso all’informazione e che siamo handicappati dalla disonestà ufficiale e da una apparente complicità dei media.

Ciò che sappiamo comunque, è che gli eventi dell’11/9 sono stati utilizzati dall’amministrazione Bush per ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica sia per la propria rielezione che per l’invasione dell’Afghanistan.

Sappiamo anche che l’invasione era in accordo con i loro obiettivi imperialistici come stabilito nel PNAC (Project for a New American Century): questi fogli chiedevano un grande incremento nella spesa militare, il posizionamento di basi nel medio oriente e lo sviluppo di una soverchiante superiorita’ mentale cosi’ da poter combattere e vincere simultaneamente molte guerre. In uno di questi fogli ci si lamentava che il progresso poteva rallentare senza un’altra Pearl Harbour. Fu questa una chiamata all’azione?

La maggioranza dei membri del PNAC, compreso il fondatore Dick Ceney, assunsero posizioni esecutive nell’amministrazione Bush. Tre di loro recentemente non se la sono passata bene, o caduti nelle grinfie della legge o per scarsa attività: Rumsfeld, Libby e Wolfowitz.

Il fatto che gli Usa si erano stancati di negoziare per i diritti a costruire un oleodotto attraverso l’Afghanistan e volevano prenderne il controllo prima dell’11/9 si leggono chiaramente in un documento di un mese prima: “o accettate la nostra offerta di un tappeto d’oro o sarete seppelliti sotto un tappeto di bombe”. [28]

Il seguente link fornisce una dettagliata analisi del materiale spesso ignorato o dimenticato.

Si è sostenuto che non ci sarebbe stata alcuna necessità di piazzare esplosivi nelle torri in quanto l’impatto dell’aereo sarebbe stato sufficiente ad ottenere il desiderato appoggio pubblico per l’invasione dell’ Afghanistan. Questo può essere vero, ma che dire dell’altro obiettivo, vincere le successive elezioni, quelle di medio termine del 2002? E’ ragionevole credere che il rischio di perdere le elezioni apparisse alto e che fu fatta una ricerca dei modi per aumentare il consenso. Il completo collasso delle torri, e l’ottenere una sostanziale perdita di vite, avrebbe certamente aumentato l’effetto dell’attacco aereo nella mente pubblica. La gravità dell’attacco avrebbe anche aumentato la paura verso le armi di distruzione di massa che fu piu’ tardi usata per preparare il popolo all’invasione dell’Iraq. Le parole profetiche di Michael C. Ruppert, dopo le elezioni, circa l’America che invade l’Iraq ed il prezzo che pagherà è una interessante lettura da fare oggi. [29]

I risultati elettorali sostengono il punto di vista che senza gli esplosivi i repubblicani avrebbero perso. In ogni caso i repubblicani hanno vinto ed i piani del gruppo PNAC furono portati avanti.

Data la stretta associazione fra PNAC e amministrazione repubblicana e’ chiaro che l’idea che “una parte dell’amministrazione USA e’ coinvolta nell’11/9” supera facilmente la prova del “chi beneficia”.

Ci sono stati naturalmente altri beneficiari.

Le torri non erano un buon affare perche’ erano datate e, come risulta, c’erano molte aree inutilizzate. Le torri anche rappresentavano una enorme spesa per la rimozione dell’amianto. Il migliore utilizzo del terreno richiedeva la loro demolizione ma questa avrebbe rappresentato una spesa proibitiva in quanto avrebbe comportato lo smantellamento degli edifici da capo a piedi.

Una convenzionale demolizione con esplosivi non sarebbe stata approvata per due ragioni.

Primo il contenuto di amianto avrebbe comportato un’inaccettabile pericolo per la popolazione, secondo le costruzioni erano così alte e slanciate che sarebbe stato impossibile fornire certezza sul fatto che non sarebbero ‘capitombolate’. Se questo fosse accaduto avrebbero causato un’immensa perdita di proprietà e di vite nelle vicinanze. Demolendo le torri con esplosivi dall’alto al basso il pericolo di rovesciamento era rimosso.

La nuova società conduttrice delle torri, la compagnia di Larry Silverstain, firmò una polizza assicurativa inusuale in quanto copriva gli attentati terroristici. Ed essi certamente ne hanno beneficiato. Sebbene ci sia ancora qualche problema legale, hanno gia’ ricevuto la maggior parte del loro premio assicurato.

Il link soprastante contiene la seguente interessante osservazione: “tutti gli edifici che non appartenevano alla Silverstain rimasero quel giorno stranamente in piedi, nonostante fossero molto piu’ vicini dell’edificio 7 alle due torri che collassarono”.

L’industria bellica ha beneficiato largamente delle risultanti guerre e non vi e’ alcun dubbio che essi furono felici di finanziare la campagna dei repubblicani. Gli Usa, che non hanno rinunciato alla politica del “colpisci per primo” o all’uso delle armi nucleari, non hanno ancora attaccato l’Iran ma minacciano di farlo. E’ ragionevole pensare che se l’Iran sarà attaccato la guerra andrà male poiché i militari sono già ai limiti. Se la guerra andrà male è ragionevole temere che per evitare il fallimento verranno impiegate armi nucleari. Il risultato sarà una catastrofe su scala inimmaginabile. L’odio verso l’occidente del mondo islamico durera’ secoli. Le persone normali non accetterebbero quel rischio ma sembra che Cheney e Bush bramino dalla voglia di farlo. Questo sembra un caso di sforzo per mantenere il potere senza pensare ai costi. E’ una forma di pazzia? E’ stato recentemente pubblicato uno studio psicologico che indica un reale rischio derivante dalla paura di fallire.

Inconsistenze

In aggiunta a quanto detto sopra ci sono molte importanti inconsistenze nei rapporti ufficiali che determinano scetticismo.

Ne abbiamo gia’ vista una: “la conclusione del rapporto del FEMA non è in accordo con quanto sostenuto nel corpo dello stesso rapporto”.

Un problema simile si ritrova nel piu’ costoso rapporto del NIST. Questo rapporto, come quello del FEMA, conclude che l’alta temperatura dell’acciaio fu il principale fattore nel collasso delle torri, tuttavia stabilisce che dei molti campioni di acciaio esaminati solo il 2% fu rinvenuto con una temperatura superiore a 250 gradi centigradi.

A quella temperatura non c’era alcuna possibilità di collasso – metà delle colonne potevano anche essere distrutte e le torri sarebbero rimaste in piedi!

Essi intesero confermare l’importanza dei loro test sottolineando che l’acciaio campionato per l’analisi veniva dall’area danneggiata dal fuoco. [30]

Si inizia a vedere un quadro che emerge: i rapporti sono stilati lunghi e la maggior parte delle persone, compresi i giornalisti, non li leggeranno mai per intero, cosi’ da permettere agli autori di costruire un mito nelle conclusioni finali del rapporto.

I critici saranno cosi’ pochi da essere tranquillamente nominati teorici irresponsabili della cospirazione. Queste persone saranno ignorate dai principali mezzi di informazione che ripeteranno semplicemente la storia ufficiale impiantando ulteriormente il mito.

E’ incompatibile con le capacità della moderna scienza forense che l’identificazione delle vittime dell’11/9 abbia avuto un basso successo. Più di 1000 vittime non sono mai state identificate e una vittima era così frammentata da essere identificata più di 200 volte. [31]

Certamente se gli edifici fossero collassati sopra il proprio peso virtualmente ogni vittima, sebbene schiacciata, sarebbe stata identificabile con l’analisi del DNA, così come avviene negli schianti aerei. [32]

Il fatto che resti umani e frammenti ossei vennero a ritrovarsi nell’edificio della Deutsche Bank, persino sul tetto, non è compatibile con un collasso da crollo gravitazionale. [33]

Ci sono inconsistenze legate alla simulazione del collasso. Nel rapporto NIST è accettato che la fusoliera e le ali di alluminio degli aerei, sebbene dotati di ampia massa e velocità, non avrebbero avuto la rigidità di rompere le colonne centrali, ma i motori potevano farlo. E’ riportato un calcolo che dimostra che un motore avrebbe un’energia appena sufficiente a indebolire una colonna della struttura centrale se colpita ad angolo retto (pag. 282 del rapporto).

Quando il NIST fece partire la prima volta la simulazione computerizzata dell’evento le torri non collassarono.

Allora aggiustarono il numero delle colonne danneggiate fino ad ottenere il collasso. Nel caso della torre sud aggiustarono il numero delle colonne coinvolte in un range da 3 a 10 in varie prove, fissandolo definitivamente al valore di 10 colonne interessate, ma noi sappiamo che l’aereo ha solo 2 motori, uno dei quali non centrò assolutamente la struttura centrale! [34]

Un’analisi più completa degli errori del NIST si trova qui. Queste incongruenze non sono banalità. Una nuova indagine è la sola risposta etica.

Deficienze.

In qualsiasi evento, se si progetta un modello sperimentale per studiare se un particolare agente può essere la causa di un effetto osservato, non è corretto aggiustare i parametri fino ad ottenere l’effetto. Il che condurrebbe all’errore dell’argomento circolare.

L’appropriata procedura per il NIST avrebbe dovuto prevedere la costruzione ottimale di un modello, quindi semplicemente osservare se si otteneva il collasso. Se non si verificava quanto aspettato si doveva concludere che le fiamme non erano la causa probabile del collasso. A questo punto la tappa successiva logica sarebbe stata quella di allargare il campo delle spiegazioni alternative da esaminare e confrontare. Questo è il normale comportamento di un ricercatore, ma non fu fatto.

Poiché il collasso dell’edificio 7 sembra esattamente una demolizione controllata in ogni suo aspetto, escludere questa ipotesi fin dall’inizio è tutto fuorché un atteggiamento scientifico. E’ quanto meno stupido e nella peggiore delle ipotesi criminale. Forse, se gli investigatori non avevano pienamente capito il significato delle loro azioni, potevamo inizialmente descriverli, ad essere generosi, come degli ignoranti e negligenti. Ma poiché gli indizi che fortemente sostenevano la demolizione erano stati pubblicati molto tempo prima è del tutto inaccettabile che il NIST non sia uscito con una revisione del suo rapporto.

Tale revisione ci avrebbe mostrato che essi avevano preso in considerazione tutti gli indizi, punto per punto, e ci avrebbe spiegato perché avevano concluso che le fiamme spiegavano le osservazioni meglio degli esplosivi, se potevano dirlo. Una correzione, ancora completamente ignorata, è stata richiesta sotto il Data Quality Act.

Una deficienza fondamentale della spiegazione del NIST per il collasso di entrambi le torri è quella di non aver considerato la simulazione successivamente al punto dove si diceva che le torri erano “a ridosso del collasso. Gli autori asseriscono che, una volta giunti a questo punto, il collasso diventa inevitabile.

Logicamente questa è una omissione che non ha scusanti perché non c’è alcuna prova per affermare ciò.

Portare la simulazione avanti durante il collasso avrebbe fornito qualche ragione per credere che una volta iniziato il collasso avrebbe proseguito fino alla fine. Gli autori del rapporto smanacciano semplicemente sopra l’argomento ma se uno pensa alle torri in quel momento non può aver dubbi per le seguenti ragioni:

Primo, l’acciaio si scioglie lentamente così da rendere inizialmente lento il collasso e non sembra probabile si possa verificare un grave impatto fra la parte superiore che sta cedendo e la parte statica sottostante.

Secondo, la parte superiore è stata scaldata dalle fiamme, che si dicono molto intense, o calde sufficientemente da causare un rapido collasso, secondo il rapporto NIST: allora perché non fu la parte superiore più che la parte inferiore ancora fredda a dare il via? Secondo le leggi della fisica, sia la parte superiore che quella inferiore avrebbero dovuto subire lo stesso impatto. Perché non si è verificato un adagiarsi dei piani in preda alle fiamme su quelli inferiori (freddi) come sembra invece aver fatto la parte superiore? La massa della porzione in caduta si sarebbe dovuta ridurre ogni volta che ciascun piano si aggiungeva agli altri fino a raggiungere un punto in cui non vi sarebbe più stata sufficiente massa in caduta da causare ulteriore collasso.

Il risultato previsto sarebbe stato quello di un numero di piani compressi sopra la regione dell’impatto, seguito dalla cessazione del movimento, con alcuni piani non danneggiati in alto.

Sebbene questa sia sicuramente più probabile della sequenza ufficiale non intende essere una ricostruzione esatta di quanto accaduto. E’ solo una logica alternativa presentata per mostrare che ci sono buone ragioni per essere scettici, riguardo la spiegazione ufficiale, in assenza di una completa simulazione che dimostri che quel collasso, una volta iniziato, sarebbe proceduto giù fino a terra nel modo osservato.

Altri hanno cercato di simulare un collasso e in un caso è stato dimostrato. Ma c’è un problema con questa simulazione. Gli autori , LU Xinzheng & JIANG Jianjing, pensavano inizialmente che il fuoco avesse causato il collasso e così pensarono che fosse ammissibile fissare i parametri della temperatura dell’acciaio della parte superiore a livelli molto alti, 700° C, e la duttilità dell’acciaio della parte inferiore e fredda a livelli molto bassi, al fine di ottenere il collasso. Sotto queste condizioni la parte superiore risultava molto cedevole e la parte inferiore fredda molto fragile. Noi sappiamo dal rapporto NIST e da altre fonti che la temperatura della parte superiore era di gran lunga inferiore a quella prevista dagli autori, e l’acciaio non era per niente poco resistente. Questo lavoro alla fine è finito con il dimostrare che il collasso non sarebbe potuto accadere.



Così l’ingegnere Gordon Ross ha fornito calcoli che dimostrano che, anche ammettendo che la perdita di sostegno sia stata improvvisa, la deformazione elastica e plastica dell’acciaio avrebbe assorbito l’impatto e il collasso si sarebbe arrestato.

E’ chiaro come vi sia un sostanziale corpo di evidenze che indeboliscono o contraddicono la versione ufficiale del collasso. Il grado di scetticismo che ciò genera dovrebbe essere di per sé più che sufficiente da richiedere un’indagine indipendente sulle alternative. Esiste una buona ragione per sospettare che il NIST non abbia pubblicato una simulazione comprensiva di tutta la scena del collasso in quanto, provandoci, aveva trovato che il collasso non continuava attraverso la porzione fredda inferiore delle costruzioni. Se erano sotto pressione affinché sostenessero la spiegazione ufficiale, e la loro volontà era di accondiscendere, essi non avrebbe avuto alcun altra opzione che rimanere in silenzio circa questa essenziale parte del lavoro da loro svolto.

25 agosto 2007
Fonte: journal911studies.com
Link: www.journalof911studies.com/volume/2007/LeggeConspiracy&Myth7.pdf
Traduzione di www.comedonchisciotte.org
Note: articolo originale o al termine della traduzione della II parte