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Il riscaldamento del Pianeta si combatte anche con il compostaggio

di redazionale - 12/09/2007

Mentre si sta svolgendo a Roma la conferenza sui cambiamenti climatici, Fare Verde lancia le sue proposte per promuovere il compostaggio come ulteriore strumento di lotta al riscaldamento del Pianeta e ai mutamenti climatici che questo fenomeno sta già drammaticamente producendo.

La frazione organica lasciata marcire nelle discariche libera metano, un gas serra ben più pericoloso dell'anidride carbonica a causa della sua maggiorre "opacità".
Anche l'incenerimento è una soluzione insostenibile per via delle emissioni prodotte dalla combustione che, oltre ad essere pericolose per la salute di uomo e ambiente, hanno effetti negativi anche in termini di riscaldamento del Pianeta.

Una prima proposta di Fare Verde è, quindi, quella di introdurre il divieto di conferimento in discarica o inceneritore della frazione organica dei rifiuti urbani. Un simile provvedimento permetterebbe di lanciare in via definitiva il recupero della frazione organica dei rifiuti mediante la raccolta differenziata domiciliare, l'unico sistema per raccogliere materiale di buona qualità.

Ad oggi sono solo circa 1.700 su 8.000 i comuni che recuperano questa preziosissima parte dei rifiuti, mentre su circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti organici prodotti annualmente in Italia, solo 2 milioni vengono recuperati e riciclati in impianti di compostaggio.

Con l'utilizzo in agricoltura del compost di qualità ottenuto dal riciclaggio della frazione organica, si potrebbero avere ulteriori e significativi vantaggi in termini di lotta al riscaldamento globale:
- i terreni resi più fertili dall'applicazione di compost sono in grado di trattenere al suolo una grande quantità di carbonio organico evitando che si disperda in atmosfera e contribuisca ai mutamenti climatici;
- i terreni trattati con compost di qualità sono più facilmente lavorabili, producendo un risparmio energetico nell'uso delle macchine agricole e minori emissioni inquinanti;
- anche dal punto di vista del risparmio idrico (e quindi, energetico, se teniamo conto delle stazioni di pompaggio necessarie per l'irrigazione) il compost produce buoni risultati, aumentando la capacità di ritenzione idrica dei terreni.
- Infine, il compost può sostituire parzialmente i fertilizzanti chimici responsabili, oltre che di fenomeni di inquinamento delle acque e di impoverimento dei suoli, di emissioni climalteranti prodotte dai loro cicli di produzione.

Una seconda proposta di Fare Verde è, quindi, quella che "chiude il cerchio" introducendo meccanismi di incentivazione all'uso di compost in agricoltura. Sarebbe il caso di valutare anche il riconoscimento agli imprenditori agricoli che usano il compost dei "crediti di carbonio" previsti dal Protocollo di Kyoto.

Al momento, solo in Piemonte e Toscana sono previsti incentivi per gli agricoltori che utilizzano il compost in parziale o totale sostituzione dei fertilizzanti chimici.

Fare Verde sarà in piazza a fine ottobre per promuovere il recupero della frazione organica dei rifiuti urbani mediante raccolta differenziata domiciliare e l'uso di compost in sostituzione dei fertilizzanti chimici.