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Sondaggisti: consenso all’esecutivo in caduta libera. Sotto il 30%

di Simone Collini - 18/09/2007


 

IL GOVERNO perde consensi e non li riacquista annunciando una riduzione della pressione fiscale o altro. E anche le misure per contrastare la microcriminalità e l’illegalità diffusa possono provocare effetti contrastanti: positivi, perché immediatamente percepibili, ma allo stesso tempo negativi se minano l’identità del centrosinistra. È quanto spiegano sondaggisti ed esperti di flussi elettorali, che ora stanno monitorando anche l’effetto Grillo sull’elettorato di centrosinistra.
La fiducia nell’esecutivo, e in particolare nel premier Romano Prodi, oscilla a seconda degli istituti demoscopici interpellati e dalle griglie interpretative utilizzate tra il 27 e il 33%. Analogo, invece, il trend: a pochi giorni dall’insediamento il governo godeva di un consenso che oscillava attorno al 45% degli elettori. A settembre dello scorso anno era sceso sotto il 40%. «Effetto delle alte aspettative a cui non ha fatto seguito una risposta adeguata - spiega il sociologo Carlo Buttaroni, ex direttore scientifico della Unicab - e, tra le altre cose, dell’indulto, che non è stato capito». Ma è tra settembre e dicembre, spiega Nicola Piepoli, dell’omonimo istituto, che è stato registrato «un crollo verticale dei consensi». Il motivo? La Finanziaria. Non tanto per l’entità della manovra, ma per il balletto delle cifre che si è protratto fino all’ultimo giorno prima dell’approvazione, per le troppe dichiarazioni contrastanti dei vari ministri, per i tanti annunci finiti nel nulla. «L’opinione pubblica di centrosinistra è decisamente più esigente di quella di centrodestra», spiega il presidente della Swg Roberto Weber dicendo che «non sono omologhi i due elettorati» e quasi evocando una questione antropologica. Così come Piepoli sottolinea le diverse impostazioni culturali e valoriali dei due elettorati per segnalare come il fenomeno Grillo «costerà caro ai partiti di centrosinistra». Secondo le stime effettuate dal suo istituto, le liste civiche col “bollino blu” possono erodere voti ai partiti dell’Unione in una percentuale compresa tra il 2 e il 6. Spiega Piepoli: «L’antipolitica e l’antistato sono temi tipici dell’anarchismo, riconducibile più alla cultura di sinistra che a quella di destra, più connotata dalla formula legge e ordine».
Quello che comunque i sondaggisti registrano, al netto di Grillo, è che dallo scorso settembre il consenso nei confronti del governo è rimasto inchiodato a valori attorno al 30%. Questo, anche quando è venuto fuori che l’esecutivo poteva contare su un extragettito fiscale da poter investire in qualche settore. Spiegano anzi che i continui annunci su come investire il cosiddetto tesoretto hanno ancora una volta creato su più fronti aspettative alle quali ha poi fatto seguito una delusione per la mancanza di una realizzazione percepibile.
Ora Prodi assicura che il prelievo fiscale «non salirà» e che anzi «da qualche parte scenderà». Ma per i sondaggisti, come già per precedenti annunci, anche questo non produrrà effetti positivi: «L’opinione pubblica è affaticata, il sistema di attese è stato troppo sollecitato e ora gli annunci non riescono più a incidere», spiega Weber. «Inoltre la riduzione delle tasse, nello specifico, è un argomento che non fa più presa. Troppe volte è stato evocato senza che si siano prodotti risultati percepibili». Un aumento dei consensi potrebbe passare, oltre che da a uno stop alle liti interne alla coalizione e alla profusione di annunci, per l’attuazione di misure «immediatamente percepibili e che riguardano la vita di tutti i giorni», spiegano Weber e Piepoli facendo riferimento al tema sicurezza. Ma le ricerche effettuate da Buttaroni dicono che un’ordinanza come quella sui lavavetri rischia di essere controproducente sull’elettorato di centrosinistra, che tra le cause della disaffezione segnala la «perdita di identità» delle forze di riferimento. «Il problema non è affrontare il tema sicurezza - spiega Buttaroni - ma il rischio che non venga percepita una netta differenza tra le risposte del centrodestra e quelle del centrosinistra».